Prorogata fino al 2 maggio
Ieri in collaborazione con l’Associazione di Volontariato Museum Onlus, un gruppo di persone non vedenti ha visitato la mostra “Sculture e disegni di Paola de Gregorio – Qualcosa di nuovo nell’arte sacra”, nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum in Via degli Aldobrandeschi, 190.
Questa visita/incontro, che ha già riscosso un commovente successo nelle più recenti mostre perso-nali della de Gregorio, (quali “Paola de Gregorio, un’artista italiana” organizzata nel 2011 dalla Camera dei deputati per celebrare il 150° Anniversario dell’unità d’Italia; “Paola de Gregorio e Fi-renze, le radici di un’artista italiana” organizzata nel 2014 col patrocinio del comune di Firenze nella stessa casa di Dante; “Paola de Gregorio, sculture scavate” allestita nel 2016 nell’ambito della manifestazione “Giubileo degli artisti dal Volga al Tevere” nel Complesso di S. Andrea al Quirinale), è fortemente voluta dalla de Gregorio come motivo di crescita sua personale: in un cli-ma reciprocamente stimolante e cordiale si toccano (assolutamente senza guanti) insieme le varie sculture esposte; quelle più piccole possono essere prese in mano. Particolare importanza la de Gre-gorio attribuisce al ‘ritratto’: i non vedenti, infatti toccando i vari lineamenti di un volto scolpito e toccando a loro volta i propri lineamenti confrontandoli anche con quelli del vicino, riescono a capi-re, a leggere le espressioni dei volti…E tutto questo dà loro una gioia stupenda e una spinta a ci-mentarsi anche loro nel ritratto. L’8 maggio 2018 c’è stata una lezione specifica organizzata proprio da Museum a Villa Medici, dove la de Gregorio ha fatto loro da tutor impastando e modellando con loro la creta.
Le visite dell’associazione Museum sono organizzate secondo precise modalità. “Le visite vengono programmate e invitate le persone con disabilità visiva a partecipare alle nostre iniziative. Al mas-simo organizziamo la visita tattile per 4/6 persone, a seconda se sono visite a sculture o pitture. Se sono sculture di solito abbiamo un rapporto 2 a 1, cioè due utenti ciechi e 1 volontario. Per la pit-tura invece, essendo più complessa la visita, il rapporto è 1 ad 1” spiega la presidente di Museum, l’architetto Maria Poscolieri “Le visite durano circa 2 ore, dipende ovviamente anche dal numero di opere prese in considerazione.
Se la visita è alle sculture, vengono utilizzati dei guanti, molto leggeri per poter conoscere meglio i particolari. Noi speriamo sempre di non doverli utilizzare in quanto senza è possibile conoscere ed apprezzare meglio anche il materiale utilizzato dall’artista. Per quanto riguarda la pittura, utilizziamo dei supporti didattici che realizziamo noi, che ci permet-tono di far conoscere al tatto l’iconografia del quadro. Inoltre organizziamo la visita con altri sup-porti che possono essere, musiche, brani letterari, in alcuni casi stoffe, profumi o anche cibi, che servono per far immergere, in modo completo, la persona nell’atmosfera del quadro”. I volontari di Museum, indispensabili per far comprendere l’opera, accompagnano i visitatori non vedenti che spesso hanno degli accompagnatori e a volte il cane guida.
Sottolinea la presidente Poscolieri: “Per la visita di ieri abbiamo organizzato, con l’Unione ciechi di Roma, un piccolo pulmino in modo da evitare problemi con il trasporto pubblico. Abbiamo accompagnato le persone a conoscere le opere di Paola De Gregorio, che molte persone del gruppo che verrà ormai conoscono ed apprezzano anche a livello umano, e la stessa artista ha spiegato il tema della mostra per poi iniziare il percor-so tattile alle opere facendo toccare alcune delle sculture presenti nella mostra”. Museum organiz-za spesso incontri con gli artisti che risultano sempre molto stimolanti.
Alcune persone cieche sono anche loro artisti, in particolare scultori, e sono sempre molto interessate a conoscere le tecniche, i materiali ed il percorso emotivo ed artistico che ha condotto l’artista a realizzare l’opera: “E’ un in-teragire molto piacevole ed interessante proprio perché il tatto, specialmente nella scultura, è un elemento fondamentale e poter toccare le opere dove l’artista ha messo le proprie mani per creare, è perciò sempre un momento emozionante” conclude l’architetto.
La mostra “Sculture e disegni di Paola de Gregorio – Qualcosa di nuovo nell’arte sacra”, allesti-ta con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma, Assessorato alla Crescita Culturale sarà visitabile fino al 2 maggio.
Paola de Gregorio, nota biografica
L’autrice, nata a Roma dove attualmente risiede, ha frequentato giovanissima l’atelier di Pericle Fazzini e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Roma, sezione scultura, prima con Attilio Selva, poi con lo stesso Fazzini. Per approfondire lo studio dell’anatomia e completarlo con la fisio-logia, ha conseguito la laurea in Scienze biologiche presso l’Università La Sapienza di Roma.
Nel corso del suo percorso artistico i maestri Fazzini e Manzù le hanno manifestato più volte la loro stima
Nel tempo ha poi esposto in numerose personali, sempre con i patrocini di Comune, Provincia, Re-gione e Ministero Beni Culturali, dapprima in Italia presso la Galleria Astrolabio, Palazzo Valenti-ni, l’Università Gregoriana, Palazzo Laterano a Roma, presso il Forte Spagnolo de L’Aquila, presso Villa Pisani di Stra a Venezia, poi all’estero, con il contributo del Ministero degli Affari Esteri, a Lisbona, Vienna, Zagabria, Belgrado, Atene, Salonicco, Zurigo.
Tra le sue personali più importanti, oltre a quelle su citate, ricordiamo quella a Castel Sant’Angelo, inaugurata da Susanna Agnelli nel 2006 dal titolo “Ritratti scolpiti e altri racconti “, poi nel 2008 un mostra convegno alla facoltà di Architettura di Roma dal titolo “Una scultura che qualifica lo spazio architettonico”, è infine stata invitata a rappresentare l’Italia con una sua mostra/conferenza in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Ha eseguito numerosi lavori su commissione, specialmente ritratti singoli o di gruppo e sculture li-bere da inserire nei vari contesti. Collabora come consulente artistico in gruppi di lavoro per proget-ti di ristrutturazione architettonica di chiese italiane.
Ha in corso diversi progetti, già approvati o in stato avanzato delle trattative, per la collocazione di sue opere in strutture ed istituti sia religiosi che laici: Statua ritratto di Rosmini da porre nella sua casa natale; bassorilievo con ritratto di Cavour per la Stazione Tiburtina di Roma, a lui dedicata; grande bassorilievo “Il volo”, anch’esso progettato con l’architetto Giovanni Carbonara per l’aeroporto di Fiumicino, che unisce la figura del Santo Giovanni Paolo II con quella di Leonardo da Vinci, legati da due singolari loro citazioni: “conosciuto il volo, camminerete sulla terra guar-dando il cielo”, di Leonardo, e “superate i confini degli stati” di Giovanni Paolo ll
Nel corso della sua attività, ha ricevuto attestati di stima da importanti critici e studiosi come Strina-ti, Sgarbi, Maraschio e da maestri come Manzù e Fazzini. Nel 2003 ha ricevuto il “Premio Miner-va” per la Scultura, premio riservato alle donne che si sono particolarmente distinte nei diversi set-tori di attività nel corso dell’anno.
Sue opere si trovano presso collezioni pubbliche e private: Museo Dantesco di Ravenna; Università Gregoriana di Roma; Castello de L’Aquila; Museo Gulbenkian di Lisbona.