Convegno in sala Koch di Palazzo Madama per ricordare i 70 anni di fondazione di ANLA con il filosofo Lizzola, l’economista Giovannini e l’ambasciatore Massolo.
ANLA, Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ricorda il 70esimo anniversario della fondazione, avvenuta nell’aprile del 1949 a Milano, con un convegno al Senato al quale hanno partecipato come relatori Ivo Lizzola, docente all’Università di Bergamo, Enrico Giovannini, economista, portavoce AsVis e già ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giampiero Massolo, ambasciatore e presidente Fincantieri. L’intervento conclusivo è stato del presidente nazionale di ANLA, il senatore Edoardo Patriarca.
Ricordare non per celebrare ma per costruire il futuro: questo l’obiettivo del Convegno e questo è possibile partendo dalla comprensione delle esigenze attuali delle persone alla luce del tempo che stiamo vivendo per una migliore e concreta azione positiva nella società.
Un nuovo umanesimo per una vita in pienezza: questo il titolo del Convegno. C’è bisogno di una nuova rilettura dell’umano “Perché la nostra società e il tempo che stiamo vivendo stanno proponendo alle donne e agli uomini delle domande inedite” spiega il professor Ivo Lizzola “Pensiamo al rapporto con le tecnologie: stanno diventando così profondamente invasive da determinare le forme e le possibilità dell’umano; si parla di transumanesimo non a caso e l’umano rischia di pensarsi come integrato e sostituito o sostenuto o potenziato dalla tecnologia. Si cela qui un problema serissimo: che tipo di umanità dentro questa dimensione di ottimizzazione dell’umano connesso alla tecnologia? Come può questa umanità fare i conti con quelle dimensioni dell’umano che non sono ottimizzabili, quelle declinanti, quelle ferite non rimarginabili… rischiamo di creare umanità utilizzabili dalla tecnologia e delle umanità di secondo piano, quelle di una volta, quelle legate alla natura che possono essere anche abbandonate. Una volta queste ultime erano occasione per un’attenzione nella cura della relazione che permetteva delle reinterpretazioni, delle declinazioni dell’umano meravigliose nelle quali la figura umana sfigurata recuperava la sua dignità negli occhi e nelle mani di chi se ne prendeva cura. Tutto questo oggi è da riconquistare, non è scontato. Troppo anziani, troppo disabili, troppo malati… se noi consideriamo l’umano in base a una idea di integrità mentale, l’Alzheimer cos’è? Segno di una indegnità dell’umano? La traccia dell’umano va recuperata. Al fondo del tutto la questione cardine è quella del limite: l’umano ha bisogno di fronteggiare il limite, e lo fronteggia umanizzando le relazioni dentro un’etica della fraternità, della consegna reciproca, della cura e poi anche del finire quindi del lascito… L’adulto è la persona che si occupa del futuro degli altri, credo che da qualche generazione l’adulto faccia fatica a fare l’adulto. Sono sfide pedagogiche ed etiche che ci riguardano da vicino”.
Quale possa essere il punto di partenza di questo percorso di rinnovata consapevolezza dell’oggi e delle sue problematiche e quale nuova idea di persona umana sia necessaria ai nostri tempi sono tematiche legate alla sostenibilità come spiegato dal professor Enrico Giovannini: “La filosofia e la storia dell’umanità si sono sempre dibattute fra antropocentrismo e cosmocentrismo, dualismo che per tanto tempo è stato risolto a favore dell’antropocentrismo, cioè il ritenere che l’uomo abbia diritto di fare ciò che vuole usando la natura per le proprie finalità. Oggi sappiamo che questo approccio ha portato il mondo su un sentiero di insostenibilità, non solo ambientale ma anche economica e sociale e dunque anche istituzionale. In questo senso si pone l’invito di Papa Francesco, forte, nell’enciclica Laudato si’, a praticare un‘ecologia integrale che raccordi i diritti del pianeta e della persona, che minimizzi fino a eliminare gli scarti. Questa rivoluzione necessaria per evitare la riduzione drammatica della popolazione mondiale e danni irreversibili al pianeta richiede un cambiamento radicale nella cultura e nella mentalità e appunto l’ecologia integrale si sposa perfettamente con l’idea di sviluppo sostenibile che è stata incorporata negli obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU”.
Il presidente di ANLA Edoardo Patriarca ha indicato due ambiti di azione per il nostro triennio associativo, il volontariato e la sinergia con le imprese socialmente responsabili. Molte ricerche affermano che le imprese attente a questa dimensione avranno in futuro migliori performance in termini di produttività e competitività sui mercati e Fincantieri dedica molta attenzione al tema della sostenibilità. Il ruolo che gli “anziani d’azienda” possono svolgere e quindi quale possa essere la sinergia con ANLA sono indicati dal presidente di Fincantieri, ambasciatore Giampiero Massolo: “La risposta è semplice: un “patrimonio di esperienze”. Qualsivoglia organizzazione, in ogni settore, non può che fare perno sulla capacità dei propri componenti di sapersi orientare con efficacia nello scenario di riferimento. Ciò rende ogni risorsa disponibile preziosa per il raggiungimento degli obiettivi comuni. E in un simile contesto speciale valore è annesso alla professionalità di chi è cresciuto in azienda contribuendo attivamente a farne ciò che oggi è: un compagno di scrivania o un predecessore capaci di elargire il consiglio giusto al momento giusto sono risorse da preservare e da valorizzare. Nel caso di Fincantieri, questo concetto è elevato all’ennesima potenza… Il punto di forza della nostra azienda è costituito proprio dalle competenze di chi esercita la propria professione con continuità. Tutto ciò va preservato e accresciuto: con l’istruzione e la formazione dei giovani, ma anche promuovendo un’osmosi tesa alla diffusione della differenziazione e la valorizzazione delle capacità di ciascuno: questa è l’autentica ricchezza del nostro gruppo. Il senso di appartenenza in Fincantieri è straordinario e si tramanda con il susseguirsi delle generazioni”.
Conclude il presidente nazionale di ANLA, il senatore Edoardo Patriarca: “La nostra Associazione ha una storia importante, veniamo da lontano, 70 anni sono davvero tanti. Forti con gioia del percorso compiuto guardiamo il futuro con speranza resistente, impegnati a dare vita a comunità operose, a mettere a disposizione ai giovani le nostre competenze. La migliore medicina per non invecchiare è fare futuro oggi, insieme per il bene di tutti”.
A.N.L.A.
A.N.L.A., Associazione Nazionale Lavoratori Anziani d’Azienda, nasce nel 1949 ed è diffusa su tutto il territorio nazionale. Vi aderiscono anche Gruppi aziendali a dimensione nazionale e di realtà industriali grandi e piccole.
Associazione no profit con decreto n. 22 dell’8/7/2002, Associazione di promozione sociale, A.N.L.A. – Onlus è iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche al nr. 988/2014 e all’anagrafe delle ONLUS dal 30 marzo 2016. L’Associazione è presente con propri delegati nelle Commissioni regionali e in quella nazionale presso il Ministero del Lavoro per il conferimento ai lavoratori più meritevoli della onorificenza della Stella al Merito del Lavoro. L’Associazione ha come obiettivo primario la tutela della dignità e degli interessi dei lavoratori anziani, una accresciuta valorizzazione del loro ruolo nell’ambito aziendale e della società civile unitamente alla diffusione dei valori spirituali e sociali del lavoro quali la fedeltà, l’esperienza e la professionalità, e opera per rafforzare i rapporti intergenerazionali e fornire servizi di supporto ai propri tesserati favorendone la socializzazione e l’aggregazione.
I campi d’azione di A.N.L.A. riguardano ricerche, studi, convegni, proposte di legge, petizioni popolari, convenzioni di carattere sanitario, assicurativo, finanziario, commerciale e turistico a favore dei Soci, azioni di volontariato a favore di anziani soli o disabili e un’ampia gamma di attività di socializzazione e del tempo libero, consulenza fiscale, pensionistica, condominiale.
I componenti di A.N.L.A. sono particolarmente attivi sul territorio nazionale per quanto riguarda il volontariato: dall’Emilia, dove assicurano il trasporto di persone in attesa di dialisi dall’abitazione all’Ospedale di Bologna e viceversa, alle Marche, dove i volontari effettuano attività di clown-animazione presso R.S.A. e reparti di oncologia pediatrica della regione, dalla Toscana dove i nostri volontari sono attivi nell’ambito culturale con la creazione di premi letterari e mostre, alla Sicilia.
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