Domani in Consiglio regionale, discussione d’aula sulla proposta di legge 128 sui beni comuni che cancellerebbe i contributi del verde
“Con una nuova legge che burocratizza il sostegno al volontariato, se ne cancellerebbe invece una fluida, veloce e di estrema efficacia, chiediamo al consiglio regionale di fare in modo che ciò non avvenga”
Da domani, in consiglio regionale alla Pisana, inizierà la discussione d’aula sulla proposta di legge 128 per i beni comuni. Legambiente, chiede a tutti i consiglieri di intervenire per fermare l’abolizione dell’articolo 16 della legge regionale 14 agosto 2017, n.9, relativo a incentivi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini, incluso nella proposta in discussione.
“Da settimane stiamo chiedendo di evitare che, con una proposta di legge regionale, venga abolito il contributo per la manutenzione delle aree verdi – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Nonostante parziali modifiche dopo commissioni ed emendamenti, la legge in discussione porterebbe comunque ad abrogare i contributi del verde, ne assorbirebbe le risorse, introdurrebbe una discrezionalità sbagliata e non sarebbe neanche garantito il proseguimento di un meccanismo che, nell’ultimo anno, ha funzionato a meraviglia.
Non si comprende per quale motivo, peraltro, si dovrebbe togliere uno strumento regionale utile, recente, democratico e che valorizza l’associazionismo, oltre che i rapporti di collaborazione positiva tra istituzioni, comitati e associazioni.
Grazie ai contributi del verde, oltre cento soggetti su tutto il territorio regionale, hanno potuto giovare di reale sostegno alla propria azione; tutto ciò è messo a rischio a causa di una proposta che annulla lo strumento, mischiandolo in un ben più ampio calderone dei beni comuni, a causa del quale, la cura delle aree verdi potrà solo diminuire. Con una nuova legge che burocratizza il sostegno al volontariato, se ne cancellerebbe invece una fluida, veloce e di estrema efficacia, chiediamo al consiglio regionale di fare in modo che ciò non avvenga”.
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