Turismo: almeno 52 strutture in Italia hanno adottato la “no kids policy”, in tutto il mondo ve ne sono almeno 800.
«La vacanza in famiglia è un momento formativo fondamentale per il bambino ed è anche un’esperienza unica per i genitori. Nelle vacanze insieme ai bambini si creano memorie indelebili e si esce dal guscio in cui ogni giorno ci rifugiamo. È la famiglia stessa ad esporsi al cambiamento e a mettersi alla prova» avverte lo psicologo Stefano Benemeglio.
Già molto diffusa all’estero, la «no kids policy» sta contagiando anche l’Italia dove sono almeno 52 gli hotel, agriturismi, resort e stabilimenti balneari che hanno “personalizzato” i loro servizi per offrire massimo comfort a un pubblico di soli adulti.
Così per l’estate 2019 la moda del turismo «child free» arriva anche in Italia. Dai ristoranti agli alberghi, dalle compagnie aeree alle spiagge, i luoghi di svago proibiti ai bambini stanno riscontrando sempre più successo anche nella nostra Penisola. A lanciare l’allarme è l’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche (www.upda.it).
Perché proprio un allarme? «Perché la vacanza in famiglia è un momento formativo fondamentale per il bambino ed è anche un’esperienza unica per i genitori. Nelle vacanze insieme ai bambini si creano memorie indelebili e si esce dal guscio in cui ogni giorno ci rifugiamo. È la famiglia stessa ad esporsi al cambiamento e a mettersi alla prova» risponde lo psicologo Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com).
«Per i figli il viaggio è un momento educativo e di formazione fondamentale mentre per gli adulti è l’occasione per riflettere, acquisire nuove competenze ed approfondire le relazioni» aggiunge Samuela Stano, presidente dell’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche (UPDA).
Secondo gli analogisti dell’UPDA, viaggiare con i bambini serve inoltre a stimolare il «lateral thinking», quella capacità di pensare fuori dall’ordinario, affinando la capacità di improvvisare e di affrontare gli imprevisti senza paure. «È un’occasione unica per esporsi all’insolito ed è così un momento pedagogico anche per gli adulti, nel senso che prepara a prendere decisioni e ad affrontare le sfide che la vita ci pone davanti» conclude lo psicologo Stefano Benemeglio.
«I bambini vedono le cose in modo così sorprendente e candido, ma anche intelligente, che ascoltarli e viverli quando si è in vacanza è una continua scoperta, in grado di farci vedere le cose da un’ottica completamente diversa, facendoci assaporare il tempo insieme in modo ancora più bello e più profondo» puntualizza Samuela Stano.
Eppure in Italia le strutture che hanno adottato una «no kids policy» sono almeno 52 (info strutture alla pagina web www.aj-com.net/nokids.html), il 6,5% rispetto alle strutture presenti in tutto il globo, che sono almeno 800. «Ne abbiamo osservate ben 420 in Europa, 218 nelle Americhe, 69 perfino in Africa, 61 in Asia e 32 in Oceania» osservano gli analisti dell’UPDA.
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