“La musica mi ha aiutato a superare i momenti più difficili della mia vita”
Non è sempre facile curare le delusioni. A volte si cerca di eluderle, altre volte di affrontarle. E’ quello che è successo a Mario Fucili, frontman dei 78 bit, che in seguito ad una dolorosa separazione ha trovato conforto e sostegno nella musica. La scrittura è stata per lui terapeutica perché gli ha permesso di raccontare se stesso e le proprie emozioni.
In questa intervista, Mario ci parla del nuovo singolo “Gli anni degli anni” realizzato in collaborazione con Totò Schillaci oltre ad aprire i cassetti dei suoi ricordi rivelandoci inediti dettagli della sua vita.
Mario, sarete a Riccione per la finale del Torneo Lega Volley Summer Tour. E proprio in quest’occasione presenterete il vostro nuovo singolo “Gli anni degli anni”. Come nasce questo brano?
Innanzitutto, siamo contenti di presentarlo a casa nostra visto che siamo romagnoli doc. Il brano nasce da una mia vecchia idea. Ho voluto ripercorrere i miei ricordi legati agli anni 90. Ricordo benissimo gli Abbagnale, Pagliuca, Alberto Tomba. Giocando poi nella Nazionale cantanti ho avuto modo di conoscere Totò Schillaci con cui è nata una bellissima amicizia. Gli ho proposto così di collaborare con me nella realizzazione del singolo. In un primo momento si è messo a ridere. Poi però ha accettato.
Un brano che segna il ricordo di quegli anni memorabili e spensierati scandendo anche i ricordi di adolescente. Andando indietro nel tempo, qual è il tuo ricordo più bello legato a quegli anni? E secondo te, cosa dovrebbe tornare degli anni 90?
Il mondiale degli anni 90 mi ha segnato molto perché mi ha fatto vivere le prime emozioni. Sentimenti di gioia ma anche di sconfitta per l’eliminazione. Ricordo ancora quel momento. Ero a casa con una bottiglia di Coca Cola sul tavolino. La delusione è stata talmente forte che quella notte ho faticato a dormire. E’ stato un evento che mi ha profondamente segnato. Negli anni 90 c’erano tanti modi per dirsi “ti amo”. Per esempio, c’era il classico biglietto “vuoi metterti con me?”. Io scrivevo forse (ride). Nel video che abbiamo girato e che è stato realizzato da Samuele Sbrighi abbiamo voluto rappresentare in una scena due ragazzi degli anni Duemila che si scambiano un bigliettino.
Sono passati 17 anni dalla vostra esperienza al Festival di Sanremo con la canzone “Fotografia”. Come sono cambiati i 78bit in questi anni? E quali difficoltà avete incontrato dopo quel successo?
Ho ripreso in mano la vecchia band. La musica è stata per me un’ancora di salvezza perché stavo affrontando una separazione. Ho tirato fuori dal cassetto alcuni testi che avevo scritto in quegli anni e soprattutto quei brani nuovi che avevano segnato questa esperienza. Ho superato i momenti difficili attraverso la musica. E’ stato importante raccontare le emozioni. In questi anni siamo cambiati soprattutto a livello fisico ma la voglia è rimasta sempre la stessa. I generi musicali sono cambiati ma noi ci teniamo fermi sul nostro mood.
Considerando che siamo in periodo di tormentoni estivi, qual è il vostro? E con quale artista vi piacerebbe collaborare?
Sono un fan accanito de “Le Vibrazioni”. Con Francesco Sarcina appartenevamo alla stessa casa discografica e mi piacerebbe poter collaborare con lui.
Cosa bolle in pentola per il futuro?
Considerando che eravamo un po’ arrugginiti, abbiamo dovuto fare una pianificazione per promuovere il nuovo singolo. Ringrazio di cuore Totò Schillaci perché ci ha messo la faccia e il cuore.