A 200 giorni dalla chiusura della Metro Barberini, che dal 23 marzo 2019 è stata interdetta al servizio per problemi e malfunzionamenti delle scale mobili, non si hanno notizie certe sulla riapertura.
La chiusura di Barberini batterà tutti i record, dopo quella della Fermata Spagna durata un mese e mezzo e quella di 8 mesi di Repubblica dove però, ancora oggi a un anno esatto dall’incidente, la scala mobile che provocò la chiusura continua ad essere ferma. Stamattina alcuni volontari di Legambiente, a Piazza Barberini, hanno esposto, con un blitz, lo striscione CHE VERGOGNA.
“La Metro Barberini, da duecento giorni chiusa, è l’ennesima vergogna che contribuisce a degradare l’immagine di Roma nel mondo – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Ci sono responsabilità amministrative che vengono da lontano, ci sono responsabilità civili e penali che la giustizia saprà portare alla luce su lavori di manutenzione non ben eseguiti, e ci sono responsabilità politiche di un governo attuale che, con le sue gesta, mette in ginocchio Roma: cumuli di rifiuti e un’emergenza continua per un irresponsabile immobilismo nelle politiche di economia circolare, zero chilometri di tram in più e zero pedonalizzazioni, Colosseo ancora aggredito dal traffico e, da pochi giorni, anche il rifiuto verso la nostra e altre associazioni alle quali è negata la possibilità di organizzare iniziative festose e sostenibili all’ombra del Colosseo animando via dei Fori Imperiali.
Intanto, se la fermata Spagna è stata chiusa per un mese e mezzo e Repubblica per otto mesi, dove peraltro la scala mobile rotta un anno fa è addirittura ancora ferma, quella a Pizza Barberini batterà tutti i record; scale immobili che diminuiscono la già scarsa possibilità di viaggiare su mezzi pubblici nella capitale: è inutile che il Campidoglio proclami emergenza climatica se poi non si riesce a tenere aperte le pur poche fermate di metropolita romana”.
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