Custodia cautelare in carcere nei confronti di 17 indagati
Il 14 ottobre 2019, nelle province di Catanzaro e Roma, i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, supportati dai reparti territorialmente competenti, dallo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori e dall’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro – Ufficio GIP, su richiesta di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 17 indagati, affiliati e contigui alla cosca di ‘ndrangheta IOZZO-CHIEFARI, attiva nel catanzarese e federata a quella dei GALLACE, radicata in Guardavalle (CZ), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, ricettazione e altro.
Il provvedimento trae origine da un’indagine del Nucleo Investigativo di Catanzaro, diretta dal Procuratore della Repubblica, Dott. Nicola Gratteri, dai Procuratori Aggiunti, Dott. Vincenzo Capomolla e Dott. Vincenzo Luberto, e dal Sostituto Procuratore, Dottoressa Debora Rizza.
L’attività investigativa, protrattasi per quasi 3 anni, ha consentito di documentare l’operatività della cosca IOZZO – CHIEFARI, con particolare riferimento al territorio di Torre di Ruggiero (CZ), Chiaravalle Centrale (CZ), Cardinale (CZ) e aree limitrofe, i cui componenti avevano la disponibilità di numerose armi, anche da guerra, e avevano generato nella popolazione locale uno stato di soggezione con conseguenti manifestazioni di omertà e accondiscendenza.
Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito di documentare, l’illecito controllo da parte del sodalizio criminale, di attività imprenditoriali e commerciali (nei settori dell’edilizia, del movimento terra e del commercio all’ingrosso di legname), di subappalti connessi con la realizzazione di opere pubbliche anche di rilevante entità come la c.d. “Trasversale delle Serre”, nonché alcuni interessi connessi con attività commerciali anche in occasione della festa patronale di uno dei suddetti centri catanzaresi. Una ulteriore fonte di proventi illeciti consisteva nella gestione di una redditizia piazza di spaccio di stupefacente, del tipo marijuana e cocaina, attivata nel territorio.
L’indagine ha consentito, inoltre, di fare luce sulle dinamiche di un tentato omicidio e di un duplice omicidio, consumati rispettivamente nel 2005 e nel 2009, entrambi in Chiaravalle Centrale (CZ), riconducibili a regolamenti interni all’organizzazione criminale.
Tra i destinatari del provvedimento figurano i vertici della consorteria.
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