Da luglio a ottobre 2019, i militari del Raggruppamento CITES e dei Nuclei Carabinieri CITES , sono stati impegnati nell’operazione “Low cost”, svoltasi su tutto il territorio nazionale, che ha previsto controlli presso esercizi commerciali nei quali venivano posti in vendita esemplari di corallo tutelati dalla Convenzione CITES.
Dai controlli effettuati è emerso che venivano messe in commercio confezioni di varie dimensioni, contenti pezzi di corallo, in particolare Scleractinia spp., come decorazione per acquari, privi o con documentazione insufficiente sulla legale provenienza.
L’attività in questione, terminata il 15 ottobre u.s., ha consentito di porre sotto sequestro KG. 130 di corallo, consistenti in circa 1000 pezzi appartenenti all’ordine della Scleractinia spp. (App.II) della CITES e (All.B) del Reg. CE 338/97 e deferire all’Autorità Giudiziaria 57 persone, nella maggior parte dei casi di nazionalità cinese.
Il corallo veniva venduto come “articolo per la casa” e privo di documentazione, mentre per la normativa CITES che tutela il commercio delle specie di flora e fauna in via di estinzione e dei prodotti da essi derivati, le specie devono essere assistite da una documentazione atta a tracciarne il percorso legale.
A livello europeo il corallo rientra fra gli specimen maggiormente commercializzati illegalmente. Sono tuttora in corso sviluppi investigativi volti a verificare in particolar modo i canali internazionali di approvvigionamento del materiale.
Al riguardo si sta avviando un’azione che prevede il coinvolgimento e la cooperazione con altri Paesi dell’Unione Europea.
L’acquisto di corallo privo di documentazione CITES costituisce reato, sanzionabile fino a € 200.000 di ammenda o 1 anno di arresto.
L’azione del Carabinieri è rivolta anche ad evitare che il cittadino ignaro incappi in un incauto acquisto che potrebbe avere conseguenze penali.
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