“La decisione presa ieri dalla Camera dei Comuni inglese, per quanto prevedibile nelle ultime settimane e senza alcuna conseguenza pratica immediata, è un brutto segnale non solo per i giovani britannici ma per tutti quelli europei, per il quale il programma Erasmus rappresenta una delle più significative opportunità di crescita personale e di formazione.”
dichiara a caldo Vittorio Gattari, Presidente di Erasmus Student Network Italia, la principale organizzazione internazionale che si occupa di mobilità studentesca.
“Il paradosso che rende ancora più ingiusto tutto ciò è che, come noto, i giovani britannici nel 2016 votarono largamente contro la Brexit e a favore della permanenza nell’Unione Europea e sono quindi vittime incolpevoli di quella scelta.” Non è retorico quindi, secondo il Presidente Gattari, parlare di “vero e proprio scontro generazionale”.
Il voto di ieri non comporta l’immediata uscita del Regno Unito dal programma Erasmus+, ma il segnale politico, in vista dei negoziati con l’Unione Europea, è sicuramente in controtendenza rispetto alla visione di una Generazione Erasmus in grado di diventare “Gioventù Europea”.
I ragazzi tuttavia non smettono di guardare avanti. “Come Erasmus Student Network Italia — conclude Gattari — chiediamo con forza che il Regno Unito continui a far parte del programma, anche eventualmente sotto forme diverse che sono già previste per altri paesi, membri e non-membri dell’UE. Bisogna fare tutto il necessario per non privare migliaia di giovani di un diritto, quello all’esperienza Erasmus, che permette di studiare, lavorare e formarsi in un ambiente internazionale, comunitario, aperto, e che tutti i dati dimostrano essere straordinariamente positivo in termini di sviluppo di competenze trasversali e opportunità di trovare lavoro”.
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