In questo difficile periodo di grandi cambiamenti nel nostro stile di vita, riflettiamo sul valore di chi viene ucciso a pochi giorni di vita per soddisfare un nostro capriccio.
Non dimentichiamo, in questo momento più che mai, che ogni vita è preziosa.
In questo 2020 stiamo vivendo una situazione di emergenza straordinaria, con la reclusione forzata nelle nostre case – spesso lontani dai nostri affetti e amici – e la morte e la sofferenza di migliaia di persone.
Questo dovrebbe portarci a riflettere su quanto sia importante la vita, la socialità, le relazioni. Tutte cose che agli animali da reddito vengono quasi sempre negate e sottratte a favore dell’industria della carne. Questo periodo poi è particolarmente drammatico per gli agnelli, separati dalle loro madri e uccisi a pochissime settimane d’età per imbandire le tavole di Pasqua.
“Sono circa 500 mila gli agnelli e i capretti che vengono uccisi ogni anno, in contrasto con la resurrezione che questa festa rappresenta”, ricorda Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Quest’anno crediamo sia ancora più importante ripensare alle nostre abitudini alimentari, così come abbiamo dovuto ripensare e modificare tutte le nostre altre abitudini, per mostrare un vero rispetto per la vita di tutte le creature viventi. Come ogni rito, quello dell’Agnello Pasquale è il risultato di secoli di interpretazioni e correzioni ad uso e consumo dell’uomo.”
“Fin dall’Antico Testamento l’agnello è stato utilizzato come simbolo di innocenza, addirittura mettendo il suo sangue sugli stipiti delle porte affinché Dio salvasse gli occupanti della casa. Nel Nuovo Testamento, poi, l’agnello è arrivato addirittura a rappresentare Gesù, chiamato infatti Agnello di Dio. La Chiesa ha scelto l’agnello come stemma di Cristo. Appunto per indicare la sua filosofica: i deboli ed umili saranno innalzati e i potenti dispersi nei loro pensieri. “Nei loro pensieri fa riflettere”. Si perché a pochi giorni dalla Pasqua 2020 se si pensa a quanta distrazione è stata sparsa negli anni per le nostre tavole, l’unica giustificazione è che proprio questi sono persi nei loro pensieri”, continua Rosati.
“Cosa c’entra l’Agnello sulle nostre tavole già tanto imbandite a Pasqua, con la dimostrazione della sofferenza del debole rispetto al forte?
Significa forse che noi ogni anno dimostriamo di essere un popolo distratto, che mai si innalzerà, che resterà disperso nei propri pensieri, bloccato dall’assurdo istinto di distruzione.
Ogni anno Dio cerca di farci capire che la strada può essere diversa e noi ci attacchiamo a vecchie interpretazioni per dimostrargli quotidianamente che il nostro peccato originale è indelebile e che per vizio e distrazione continuiamo ad uccidere indiscriminatamente; che siano Polli nati a milioni in allevamenti intensivi o Cani che muoiono senza avere nemmeno l’intuito della presenza della luce del sole, o Agnelli fatti nascere solo per essere allontanati dalle madri ad uso e consumo di chi non può liberarsi da una maledizione grande come la sua distrazione”, conclude Rosati.
Per questa Pasqua facciamo tutti una scelta diversa, scegliamo un menù alternativo per festeggiare all’insegna del rispetto per tutte le creature viventi. Scopri le ricette gustose e totalmente cruelty-free proposte da LNDC – Animal Protection!
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