Univendita rende noti i dati regionali 2019 delle aziende associate. Il Lazio rappresenta il 7,8% delle vendite in Italia. Nella regione operano 13.779 venditori.
Il presidente Ciro Sinatra: «Dopo il lockdown il nostro settore è stato protagonista di una pronta ripresa e sta attirando un gran numero di persone alla ricerca di una seconda vita professionale»
Nel Lazio il fatturato 2019 delle aziende di vendita a domicilio è stato di 123 milioni 813 mila euro (pari al 7,8% del totale nazionale), mentre i venditori operanti nella regione sono stati 13.779 (il 9,4% del totale). Questo fa del Lazio la prima regione del Centro Italia per fatturato e per numero di venditori secondo i dati annuali elaborati da Univendita, la maggiore associazione di categoria del settore con 1,587 miliardi di fatturato complessivo e 146mila venditori.
Il Centro Italia rappresenta il 17,3% del fatturato delle aziende di Univendita. Dopo il Lazio, per quanto riguarda il fatturato, la seconda posizione è occupata dalla Toscana (92 milioni 66 mila euro, 5,8% del totale), seguita dalle Marche (33 milioni 334 mila euro, 2,1%) e dall’Umbria (25 milioni 397 mila euro, 1,6%).
Stesse posizioni anche per la classifica basata sulla presenza dei venditori: in Toscana sono 5.864 (il 4% del totale nazionale), nelle Marche 2.492 (2,1%) e in Umbria 1.319 (1,6%).
«Nel Lazio si concentra oltre la metà del fatturato e della forza vendita del Centro Italia – spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra –. Ciò è dovuto, ovviamente, al “peso” economico e demografico di Roma Capitale. Come nel resto d’Italia, nel Centro Italia la professione di venditore a domicilio risulta attrattiva per categorie molto ampie e trasversali: giovani e senior, uomini e donne, persone che intendono costruire la propria carriera in questo settore e altre che ricercano un’occupazione part time».
Se i dati 2019 confermano le tendenze degli anni precedenti, alcune sorprese potrebbero arrivare dalle future rilevazioni post-Covid. «È naturalmente troppo presto per poter ipotizzare se l’impatto della crisi si tradurrà in grossi cambiamenti nella distribuzione regionale di fatturato e di venditori – sottolinea Sinatra –. Ciò che sappiamo è che dopo il lockdown la vendita a domicilio è stata protagonista di una pronta ripresa, con livelli di fatturato nei mesi estivi in crescita rispetto al 2019. Possiamo quindi prevedere che il nostro settore, che ha sempre svolto un ruolo anticiclico dal punto di vista occupazionale, continuerà ad attrarre nei prossimi mesi un gran numero di persone alla ricerca di una seconda vita professionale o di una modalità per integrare il reddito familiare. Le nostre imprese in questo momento offrono oltre 30mila opportunità di lavoro supportate da percorsi di formazione gratuita e qualificata».
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