Questo importantissimo tema è ampliamente trattato nel volume
“LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI” a cura di Paolo Brogi
Scrivo questo testo alla vigilia del settantunesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, quello straordinario documento adottato dall’ Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, col quale la comunità internazionale s’impegnava a non ripetere e a prevenire gli orrori della Seconda guerra Mondiale.
Oggi sappiamo bene che quell’impegno è stato ripetutamente tradito e che, per la maggioranza degli abitanti del pianeta, i trenta articoli della Dichiarazione rimangono una chimera…
…E’ tempo dunque di un nuovo rinascimento per onorare gli impegni assunti nel 1948; è tempo che i governi dicano se vogliono costruire il rispetto dei diritti umani, l’uguaglianza, la giustizia, la dignità oppure continuare a demolire tutto questo; è tempo che si affermi l’universalità; è tempo che si affermi l’universalità dei diritti perché se i diritti dei diritti perché se i diritti non sono uguali per tutti allora diventano sono uguali per tutti allora diventano privilegi, e un mondo che pretendesse di basarsi sui privilegi rischierebbe di non andare da nessuna parte.
Dal contributo di Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia
Il 10 dicembre 1948 le Nazioni Unite decisero di firmare un codice etico che definisse i diritti imprescindibili di ogni essere umano.
A distanza di oltre sessant’anni dalla sua promulgazione, il giornalista Paolo Brogi ci spiega l’affascinante attualità dei contenuti e di come il rispetto dei diritti umani non sia ancora un valore scontato.
Il libro contiene un contributo di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia:
Scrivi a: redazione@viviroma.tv