“Dopo sit-in azienda ci ha ascoltato, auspichiamo soluzione rapida”
“Faremo tutto il possibile affinché non siano i lavoratori a pagare il prezzo della situazione: parliamo di persone che in questo momento svolgono un’attività delicata e di fondamentale importanza”
“A seguito del sit-in, di fronte alla sede centrale di Atac in via Prenestina, per evitare i licenziamenti dei lavoratori “scomparsi” dagli elenchi allegati al bandi di gara, Atac ci ha ricevuto ed ha ascoltato le nostre ragioni: abbiamo ribadito che è inaccettabile che la successione di aziende nella gestione del servizio di pulizia e sanificazione degli autobus sia la causa della perdita di 15 posti di lavoro, consentendo che le persone coinvolte siano gettate in un vero e proprio ‘limbo’ occupazionale. E’ paradossale che possa esserci questa prospettiva per dei lavoratori che, a maggior ragione in questo momento di pandemia, svolgono una mansione delicata e importante, garantendo la salute pubblica a bordo mezzi”.
E’quanto si legge in una nota della Filcams CGIL Roma Lazio, Fisascat-CISL Roma Capitale e Rieti e Uil Trasporti Lazio, in cui si aggiunge che “per parte sua, Atac si è impegnata a convocare, prima del prossimo confronto sindacale per il cambio appalto, programmato per il prossimo 8 marzo, la società uscente e quella subentrante, al fine di individuare soluzioni condivise a tutela di tutti i lavoratori e di un servizio fondamentale”.
“Accogliamo positivamente – si prosegue nella nota – il fatto che l’azienda ci abbia ascoltato, ma adesso si deve agire rapidamente e con responsabilità per tutelare il futuro di 15 lavoratori: faremo tutto il possibile affinché il cambio appalto non sia pagato a caro prezzo dai lavoratori”.
“Laddove non si garantisse il mantenimento dei posti di lavoro – concludono – saremmo costretti a dichiarare lo stato di agitazione dei lavoratori addetti alle pulizie e sanificazione in tutti i depositi di Atac, per poi arrivare a proclamare uno sciopero che tutti i soggetti coinvolti dovrebbero avere l’interesse di evitare, anche in considerazione della ripresa dei contagi”.
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