Paola Quattrini, Paola Barale e Anna Mazzamauro sono alcune tra le star in scena al Festival teatrale di Borgio Verezzi che, Covid permettendo, tornerà anche la prossima estate.
Una dozzina gli spettacoli in cartellone, quasi tutti in prima nazionale, a conferma che la rassegna è una vetrina di anticipazioni della stagione invernale.
Il programma, vario e costellato da nomi conosciuti, si dipanerà come di consueto tra luglio e agosto, ed è ancora in fase di completamento. Ma è già possibile indicare qualche punto fermo. Uno è “Slot”, scritto e diretto Luca De Bei, sarà in scena in prima nazionale il 15 e 16 luglio: sul palco le due Paola, Quattrini e Barale, insieme a Marco Conte.
L’altro, anch’esso proposto in prima nazionale, è intitolato “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Anna Mazzamauro che sarà accompagnata da Sasá Calabrese alla chitarra e pianoforte, e andrà in scena il 23 e 24 luglio, in piazza Sant’Agostino.
Spiega il direttore artistico Stefano Delfino: «Sono due spettacoli contemporanei e all’insegna della leggerezza, filo conduttore di un’edizione che arriva dopo un lungo periodo di travaglio per tutti a causa della pandemia. “Slot” affronta in modo brillante un tema impegnativo come la ludopatia, problema di molte famiglie, mentre Anna Mazzamauro, al suo ritorno al Festival dopo qualche anno di assenza, si calerà nel celebre personaggio della signorina Silvani per rendere un tributo a Paolo Villaggio, protagonista di tanti film insieme a lei».
Il sindaco Renato Dacquino precisa le ragioni per cui il Comune di Borgio Verezzi ha deciso di organizzare comunque il Festival: «Cinquantacinque anni di Festival. Si apre una nuova stagione, ancora in tempi di pandemia: una sfida affrontata un anno fa con coraggio e buoni risultati. Una nuova stagione da affrontare forti di esperienze significative, attenzione ai valori artistici e ai contenuti; con un’offerta a 360 gradi, capace di mettere insieme spettacolo, accoglienza, servizi e sicurezza. I lavori sono già partiti. Grazie al lavoro fatto in questi mesi dal direttore artistico, dal team Festival e dalle compagnie, siamo arrivati alla conferenza stampa di oggi. Tutto è programmato e siamo certi di poter offrire un calendario di alto livello. Con i gestori delle attività commerciali e turistiche stiamo definendo il modo migliore per offrire ai visitatori già dalla primavera le nostre tradizioni, i prodotti locali e gli spazi adeguati per apprezzare Verezzi in tutta la sua unicità».
Il sindaco prosegue: «Per gli aspetti legati all’accoglienza e alla sicurezza, i volontari (Vivere Verezzi, Alpini e Protezione civile AIB) confermano ancora una volta la loro presenza: hanno esperienza e cuore. Interessante segnalare che per la protezione civile AIB è previsto uno specifico corso per garantire ulteriore sicurezza a chi sarà al Festival; sempre protezione civile AIB e Alpini prestano assistenza al poliambulatorio di Pietra Medica e alle scuole di Borgio Verezzi dall’inizio della pandemia. Un lavoro importante e quotidiano: solo così si passano messaggi di impegno, prevenzione e comportamenti rispettosi degli altri».
Conclude Dacquino: «Se la domanda era perché fare il Festival, la risposta è in questi esempi. È una logica d’insieme, la comunità è unita e vuole poter guardare al futuro con razionale fiducia. Il Festival è il segnale forte che vogliamo vivere!».
E aggiunge Maddalena Pizzonia, vicesindaca con delega al Festival: «Anche quest’anno, nonostante le difficoltà e le incertezze che ancora permangono, la volontà dell’Amministrazione è quella di creare un Festival teatrale di qualità e in sicurezza, che possa aiutare i nostri spettatori a trascorrere qualche ora di svago in un periodo triste e difficile come è stato l’ultimo anno. Il Festival teatrale di Borgio Verezzi è una certezza che da 55 anni porta i suoi affezionati spettatori in un luogo magico e fuori dal tempo, sensazione oggi più che mai necessaria per fuggire anche solo per poco tempo alla situazione in cui tutti ci troviamo».
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