Girato esclusivamente in interni durante la cosiddetta “Fase 1” dell’emergenza nazionale – e completamente auto-prodotto dallo stesso Acciani che ha anche scritto, diretto e interpretato il film –, Respirare stanca è un ritratto fedele del profondo senso di solitudine che ha invaso tutti coloro che nelle difficilissime settimane di lockdown sono stati costretti ad un isolamento forzato.
Il senso di totale spaesamento, l’apatia, la confusione e la paura di non farcela sono rappresentate con enorme verosimiglianza dallo stesso Enrico Acciani che è anche protagonista del film.
La profonda angoscia provata dal giovane impiegato pugliese – metafora di un sentimento collettivo che ha accompagnato un’intera nazione durante le settimane peggiori dell’emergenza – sono spesso affidate all’elemento sonoro. La musica, infatti, gioca un ruolo cruciale nel decorso filmico, costituendo una parte fondamentale della stessa narrazione.
D’altronde, Acciani oltre ad essere un regista è anche un musicista e polistrumentista, che ha lavorato spesso a produzioni musicali cantautorali, con all’attivo anche una carriera da solista nota con il nome d’arte Al Verde.
Realizzato con il sostegno dell’Apulia Film Commission e distribuito da Draka, il film uscirà On Demand su Chili e CG Digital.
NOTE DI REGIA
Respirare Stanca è nato per necessità. Bloccato in casa, ho sentito l’urgenza di raccontare un pezzo di storia del nostro paese. Ovviare alla mancanza di cast e troupe è stato motivo di ingegno e pretesto per innescare del dinamismo all’interno della staticità più totale.
Mai come in questo caso la forza di un film si è dovuta basare sulla scrittura e sul soggetto. Il cinema si fa sì con i mezzi, ma anche con la giusta attitudine razionale e lo spirito di interiorizzazione dell’essenza filmica. Non c’è più nulla di vero del reale, quindi era fondamentale girare praticamente durante la quarantena. Certe immagini le ha regalate la vita, certi respiri la situazione generale che stavamo vivendo.
Tutti gli attori hanno recitato in live, cioè in videochiamata, non tramite registrazione. Questo ha preservato, anche paradossalmente, la vera essenza del set.
La musica, poi, è l’anima del film. La solitudine del personaggio del protagonista è invece la verità. E la verità è l’unica cosa che conta in questo film.
(Enrico Acciani)
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