TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del corona (la rinascita del teatro)
“Identici” è il nuovo spettacolo teatrale proposto dal Teatro Sette il 23 giugno alle 21.00 all’aperto, presso il Giardino Giuseppe De Meo sito in via di Villa Massimo 10.
Scritto da Adriano Bennicelli con Giancarlo Porcari e Tiko Rossi Vairo e alla regia Michele La Ginestra.
Facciamoci due chiacchiere con uno dei due attori.
Giancarlo di che tratta lo spettacolo?
Mario e Mario sono due gemelli eterozigoti.
La tradizione di dare al nipote il nome del nonno ha colpito anche la loro famiglia. Sfortunatamente si chiamavano Mario sia il nonno materno che quello paterno. (Avete presente quando nessuno dei genitori vuole cedere?)
Fortunatamente, a districare il caso ci pensa uno dei due Mario che, ben presto, capisce che la sua vera natura è quella di farsi chiamare Mery e giocare con le bambole.
Inevitabilmente la loro storia li vede, fin da bambini, avvicinarsi ed allontanarsi a seconda di quanto prevalga l’affetto o le difficoltà legate alla loro diversità. Ma poi siamo sicuri che siano così diversi?
Giancarlo ti ho visto sul palco e durante la pandemia fare dei video divertenti su facebook originali a tratti addirittura ermetici, che mi spinsero a contattarti per scrivere un articolo su di te.
Voglio porti qualche domanda:
Quale dei due personaggi interpreti?
Mario. Si lo so siamo due Mario ma io sono il Mario che va alla ricerca della giusta direzione, cioè il lavoro giusto, la famiglia, insomma la normalità…che poi secondo Giancarlo, ma sono sicuro anche secondo Mario, non esiste una giusta direzione.
Il personaggio che impersoni tocca le tue corde emotive?
Il mio personaggio rispecchia molto il periodo storico che stiamo vivendo, anzi, che ci stiamo lasciando alle spalle, spero…lui, il mio Mario è sul depresso andante, lasciato dalla moglie, ed alla ricerca disperata, sia di se stesso, che di un tetto. Per questo dopo 20 anni torna a bussare alla porta di suo fratello, Mario, chiedendo aiuto…
Che cosa pensi della diversità tema dello spettacolo?
Penso che la diversità sia il punto più alto e bello che il genere umano possa mai incontrare. Grazie alle diversità, sia di sesso, che di colore, che di religione, ma penso anche ai non udenti, i non vedenti, chiunque esso sia, in modo diverso, può aprire un mondo fatto di infinite sfumature, e di colori che portano ad emozionarti. Ed io ho bisogno di emozioni per sentirmi vivo…e poi anche io non sono mica tanto normale, anzi….
Come vivresti un rapporto come quello proposto?
Beh, ci troviamo in una città, in un paese dove dovremmo imparare, anche se ci è ancora proibito causa covid, ad abbracciare, ad accogliere, ad apprendere sempre di più da tutti.
Perché il pubblico dovrebbe venirvi a vedere?
Il pubblico dovrebbe venire a vedere non me ma lo spettacolo, perché il teatro, la cultura, le storie hanno il diritto di ricominciare a vivere. E poi sarà divertente vedere le sfaccettature dei due personaggi, io classico uomo medio, dove cerco una rivalsa con me stesso sfidando anche un cane che ogni volta mi sfila il mio “Milano finanza” e poi, per vedere Tiko in delle vesti veramente stellari, un Tiko colorato, sgargiante, ballerino, e solo questo vale il prezzo del biglietto. E poi perché andiamo a toccare dei temi come la diversità di genere, dove ancora facciamo fatica ad accettare. Anche se per fortuna le nuove generazioni hanno già sdoganato e sono più avanti di noi…
Cosa ti ha spinto ad accettare questo ruolo?
Il motivo è sempre il solito, la mia grande voglia di donarmi, di mettermi in gioco, di emozionarmi…e poi la voglia di raccontare storie, la voglia di incontrare il pubblico, e soprattutto di mettermi nei panni di personaggi che sembrano distanti da me, ma che in fondo in fondo, hanno sempre delle sfumature a me vicine.
Come ti sei trovato a lavorare con il tuo collega e con il tuo regista?
Beh Tiko per me è un fratello, un compagno di palco da sempre, e non è la prima volta che siamo soli in scena, e questo mi rende felice. Caratterialmente poi siamo così diversi, ma allo stesso tempo sappiamo compensarci. Mentre avere l’assistenza l’occhio ed i consigli di Michele sono fondamentali. Nelle sue regie riesce ad essere sempre incisivo sui particolari, è fonte di ispirazione, insomma per me è un privilegio ed un orgoglio averlo al mio fianco.
Come descriveresti Giancarlo e Tiko in poche parole?
Siamo due amici da vecchia data che hanno sempre voglia di lavorare insieme
Lascio a te la parola per invitare il pubblico a venirvi a vedere
Si che dire venite gente venite, ma soprattutto andate a teatro! Insomma non perdetevi “Identici”, perché la penna di Adriano Bennicelli è sempre efficace, acuta, e gonfia di risate.