Via Giulia nacque per volontà di Papa Giulio II della Rovere, infatti fu denominata “strada Julia”. E’ più lunga strada di Roma (1 Km) a tracciato rettilineo (tanto che fu chiamata anche “via Recta“).
Nel 1870 la costruzione dei muraglioni del Tevere fece sparire le case lungo il fiume, i palazzi vennero ridimensionati o eliminati: ne è un esempio il cosiddetto “palazzo dei Centopreti“, al quale un tempo si appoggiava la fontana oggi in piazza Trilussa.
Tra il vicolo del Cefalo e via del Gonfalone si sarebbe dovuto estendere il palazzo dei Tribunali della “Curia Julia”, ma l’edificio rimase incompiuto a causa della morte degli ideatori, sono rimaste soltanto le fondamenta costituite da grandi pietre che sporgono vistosamente in fuori, tanto da costituire una specie di sedile, che i romani chiamano i “sofà di via Giulia“.
In quest’area sorge anche la chiesa di S. Maria del Suffragio appartenente all’Arciconfraternita del Suffragio che prega per le anime del Purgatorio, come dice la stessa iscrizione. Annesso alla chiesa vi è l’Oratorio della Confraternita.
Sullo stesso lato si trova S. Biagio degli Armeni, la chiesa armena di Roma, chiamata anche “S. Biagio della Pagnotta”, perché nel giorno della festa del santo, il 3 febbraio, qui si distribuiva il pane ai poveri. La chiesa anticamente era detta anche “de cantu secuta” perchè, nel punto ove sorge, lo straripamento del Tevere lasciava un ampio deposito di rena e limo, il quale, seccandosi, dava origine alla “seccuta”. All’interno della chiesa viene conservata la reliquia della gola di S. Biagio. La leggenda racconta che il Santo, mentre veniva condotto al supplizio per essersi rifiutato di venerare gli dèi, incontrò una donna che portava in braccio il figlio moribondo a causa di una spina di pesce che gli si era conficcata in gola. Biagio posò le proprie mani sulla gola del fanciullo che così si salvò dalla morte e ciò contribuì a fare del Santo il protettore di tutte le malattie della gola.
Al civico 66 è situato il palazzo Sacchetti e presso l’angolo sinistro del palazzo è situata una fontanella in marmo detta “del putto”. Al civico 79 è situato palazzo Medici Clarelli che, dopo il 1870, divenne proprietà del Comune di Roma, che tuttora lo possiede, ospitandovi gli Uffici della I Circoscrizione. Al civico 85 si trova un palazzetto conosciuto come “Casa di Raffaello” così chiamata in quanto residenza dell’artista e infine un palazzetto, detto “Casa dei Fiorentini”, offerto da papa Giulio II alla comunità fiorentina. Sulla facciata si può tuttora notare una targa marmorea che ne attesta la proprietà alla comunità fiorentina: “SUB PROPRIETATE SOCIETATIS PIETATIS NATIONIS FLOREN”, con tanto di giglio, simbolo di Firenze.
Andando verso Ponte Sisto troviamo addossata ad un muraglione del lungotevere la Fontana del Mascherone. Anche questa, come possiamo notare dal giglio in alto, fu edificata dalla famiglia Farnese. La vasca e il grande mascherone sono di epoca romana. Con gli occhi sbarrati il mascherone da secoli fa uscire acqua dalla bocca. Ma sembra che in passato vi sia uscito anche del buon vino: nell’anno 1720, infatti, quando fu celebrata l’elezione del nuovo gran maestro di Malta, si fece festa in tutta via Giulia completamente addobbata, dove sfilò la crema della nobiltà romana in splendide carrozze e in sfarzosi abbigliamenti. Verso sera il celebre mascherone cominciò a versare vino e continuò a farlo fino alle quattro del mattino con grande gioia e sollazzo di tutti quei romani che, a forza di spintoni, vi si affollarono intorno. Possiamo immaginare l’allegra e variopinta confusione che dovevano certamente creare avvenimenti del genere, e chissà quali canti e grida gioiose ha sentito questo vecchio mascherone, mentre i suoi occhi sbarrati forse seguirono i salti e i balli di tanti avvinazzati. Oggi pare riposare tranquillo ricordando le passate glorie, avvolto soltanto dal leggero gorgogliare della sua acqua.
A Via Giulia, a parte i salti qua e là anche di decine di numeri, dovuti più che altro agli interventi urbanistici in epoche anche abbastanza recenti, di cui l’ultima è quella fascista, i civici pari e dispari sono mischiati, ma soprattutto da un lato aumentano, mentre dall’altro diminuiscono.
Attualmente è una delle strade di lusso di Roma
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