Arriva dal 4 novembre nelle sale italiane LA SCELTA DI ANNE- L’ÉVÉNEMENT, il film di Audrey Diwan che ha conquistato il Leone d’oro alla 78/ma Mostra del Cinema di Venezia, basato sull’omonimo romanzo autobiografico di Annie Ernaux.
L’Italia è inoltre il primo paese al mondo a distribuire il film – grazie a Europictures – che è stato presentato nella Capitale dalla regista e dalla protagonista Anamaria Vartolomei nella splendida sede di Villa Medici.
LA SCELTA DI ANNE- L’ÉVÉNEMENT è un film che non lascia certo indifferenti, la cronaca lucida e impietosa di quel che significava abortire clandestinamente nella Francia degli anni ’60. L’aborto era infatti un reato penale punito con la galera, la scelta che nessuna ragazza rimasta incinta senza volerlo doveva prendere in considerazione.
Anne però, la protagonista del film, non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo futuro e di sacrificare le sue brillanti capacità di studentessa di lettere per diventare una casalinga. Per lei quella gravidanza indesiderata non può significare la fine dei suoi sogni e del suo desiderio di riscatto sociale. Eccola quindi pronta ad affrontare tutti i mezzi legali e illegali per risolvere il suo problema e riprendere in mano la propria vita.
“Il mio non è un film sull’aborto o sulla maternità, bensì sulla libertà delle donne – dichiara la regista Audrey Diwan – Da giovane anch’io ho abortito, ma ho potuto farlo legalmente e in tutta sicurezza. Purtroppo alle generazioni precedenti alla mia ciò era precluso e ancora oggi è così in molti Paesi, come la Polonia o il Texas”.
“Ho scelto di far coesistere l’attrice protagonista e la macchina da presa di modo che il pubblico possa concentrarsi su Anne e le sue sensazioni – prosegue la Diwan – Così le inquadrature la seguono mentre si dirige verso l’ignoto, non sapendo se troverà mai qualcuno disposto ad aiutarla. Nel film ho cercato inoltre di catturare la natura fisica dell’esperienza dell’aborto, tenendo conto della dimensione corporea del percorso”.
La giovane Anamaria Vartolomei è bravissima nella sua interpretazione al contempo intima e fisica: è con lei che soffriamo, ci arrabbiamo, piangiamo e speriamo. Come ha anche affermato la Diwan: “Anamaria non è solo l’attrice, è il film!”
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