Scritta e diretta da Luca De Bei e con protagoniste Paola Quattrini e Paola Barale, nel ruolo rispettivamente di moglie divorziata e di nuova compagna dello stesso uomo.
Tra le due donne, il figlio della prima (Mauro Conte) che cerca faticosamente di fare da cerniera, nella speranza che la madre accetti la sua nuova condizione e non veda più l’altra donna come una rivale da combattere.
C’è però un altro problema che preoccupa il protagonista maschile: si tratta della ludopatia di sua madre, che ha trovato nel gioco d’azzardo l’unico modo per non pensare ai suoi dolori e ai suoi fallimenti.
Slot è dunque una commedia attualissima e profonda, che racconta le insidie del gioco e le sue esche preferite: persone fragili, che non riescono ad accettare la solitudine, il tempo che passa e i rapporti che cambiano.
Il personaggio interpretato dalla bravissima Paola Quattrini cade nel tranello, convinta, come spesso accade in tali situazioni, di avere ancora la sua vita sotto controllo, mentre in realtà è già preda di un mostro che non lascia scampo.
Lo spettacolo di Luca De Bei, però, non è solo riflessione, ma anche divertimento e dialoghi frizzanti, affidati alla bravura di tre interpreti molto affiatati, che facilmente entrano nel cuore degli spettatori con la loro riconoscibile umanità.
Slot è uno spettacolo che offre anche due incisivi ritratti femminili, apparentemente agli antipodi, ma in realtà legati dalle stesse insicurezze e fragilità.
Forse due facce della stessa medaglia o la stessa donna in due diversi periodi della vita. Entrambe con uno scudo davanti al petto, per non farsi ferire dal mondo che le circonda. Uno scudo che però lasceranno cadere quando inizieranno a non vedersi più come inevitabili nemiche, ma come due esseri umani solidali che possono tendersi la mano.
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