Amici per la pelle

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (verso la terza dose).

“Amici per la pelle” con Massimo Wertmuller e Rodolfo Laganà, scritto e diretto da Stefano Reali

Teatro 7

Era un bel po’ che non venivo in questo teatro, che ho trovato rimodernato ed ancora più accogliente. L’estate passata ho assistito ad alcuni spettacoli della rassegna all’aperto del Teatro 7: al Giardino Giuseppe De Meo a via di Villa Massimo, e poi al nuovo e bellissimo Teatro 7 Off a Montesacro.

Stasera sono qui per un artista che adoro da sempre, Massimo Wertmuller, ma anche per vedere per la prima volta in teatro un altro artista a me caro, Rodolfo Laganà. Entrambi li ho a lungo seguiti sullo schermo, ma vederli dal vivo era per me un piccolo desiderio che si è esaudito.

Stefano Reali scrive questa bella commedia dedicata alla Resistenza romana e in special modo a Ugo Forno, un ragazzino di dodici anni immolatosi, il 5 giugno del 1944, per salvare il Ponte Di Ferro sull’ Aniene. Ultima vittima dei partigiani romani, che ha meritato una medaglia d’oro al merito civile. Morendo con i suoi compagni coetanei, impedì ai genieri tedeschi di distruggere il ponte ferroviario. I tedeschi però uccisero lui e i suoi compagni con dei colpi di mortaio. Oggi quel ponte porta il suo nome.

amici per la pelle

Ugo_Forno

Otello e Tazio, uno “stagnaro” e l’altro orologiaio, sono due amici. Il primo più titubante, il secondo più determinato, grazie alla loro grande amicizia trovano insieme quel coraggio, che gli è sempre mancato, per riscattarsi da una vita passata senza esporsi. Decidono di tagliare i fili delle mine tedesche posizionate per far saltare il ponte sull’ Aniene. Due personaggi che riportano alla mente i grandi Alberto Sordi e Vittorio Gassman ne “La Grande Guerra”.

La sceneggiatura, davvero ben pensata, fa sì che i due non avvertano nessuno della loro iniziativa, così si inseriscono anonimamente nella storia di Ugo Forno dando voce a tutti quegli eroi rimasti sconosciuti alla storia e che si sono immolati per la libertà e per la patria.

La coppia Wertmuller – Laganà è fantastica, credibile nel ruolo, vincente ed avvincente. In un’ora abbondante ci riportano indietro nel tempo a quell’infausto ’44 in piena guerra civile e con gli Alleati a Porta San Paolo. Abiti, dialetto, atteggiamenti sono proprio quelli dei romani di quei giorni.

Adoro il timbro di voce di Massimo e di Rodolfo, che evocano, con la loro romanità, i grandi attori della vecchia generazione come il nostro Albertone. Anche se gli anni passano, i nostri sono inossidabili; una recitazione, la loro, che entra nel cuore, lo tocca, lo solletica, lo emoziona. Non hanno bisogno delle battute, quelle sono l’accento che porta alla risata; sono già i loro atteggiamenti, le espressioni e le movenze il trampolino di lancio verso la risata liberatoria che smorza i toni del dramma. Perché in fondo di questo si parla, del dramma dei tanti civili morti a Roma dopo l’8 settembre del 1943.

Grazie alla vecchia scuola del cinema e del teatro romano, che attinge alla romanità più pura e profonda, tutto si muove in un’atmosfera realistica pregna dell’ umorismo che caratterizza il romano. Si ride, ma non mancano i momenti drammatici, che ben si incastrano con quelli più leggeri e danno sapore alla storia. I nostri litigano, discutono, si aiutano, si sfottono, ma di fondo si vogliono bene. È una storia di amicizia con alti e bassi che ci viene presentata con ironia, simpatia e drammaticità. Uno spaccato di vita di un momento tragico della nostra storia, sempre affrontata con tatto e delicatezza.

amici per la pelleBella la scenografia che ricostruisce parte del ponte, suggestivi i giochi di luce, il rumore dell’acqua del fiume che si sente scorrere per tutto lo spettacolo, i latrati dei cani lontani, i passi improvvisi, le voci dei tedeschi che si avvicinano, gli spari, il rumore dei cingoli dei carri armati… Tutto sottolineato da efficaci inserzioni musicali, nei passaggi drammatici più intensi. Uno spettacolo ben scritto, con una bella regia e due icone del cinema e del teatro italiano a rappresentarlo che hanno divertito, commosso e hanno dato vita ad una toccante e dolcissima storia, che al contempo rende un tributo al dodicenne morto da adulto. Due grandi personaggi dello spettacolo, due bandiere, due professionisti, due grandi artisti con ancora molto hanno da dire, per nostra fortuna.

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