“La ressa dei conti” di Enrica Corradini, regia di Gloria Luce Chinellato

Pinterest LinkedIn Tumblr +
TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (verso la terza dose, verso nuove varianti)

Teatro Petrolini

Con: Gloria Luce Chinellato (la medium Agnese Trapassi), Alessandro Calamunci (il ragioniere Carlo Bernasconi), Riccardo Rendina (il maggiordomo Rocco), Monia Rosa (la baronessa Luigia Pollovicini).

In un silenzioso paese montano vicino alla Svizzera, quattro personaggi sono coinvolti nella misteriosa morte di un venditore ambulante e non solo. Aleggiano fantasmi, morti sospette, frodi e personaggi assai ambigui.

Trovo deliziosa la collaborazione tra Enrica e Gloria, rispettivamente madre e figlia, che lavorano insieme e condividono la stessa passione per il teatro. Le immagino discutere, proporre, ridere e perché no, anche bisticciare per qualche passaggio della loro sceneggiatura o interpretazione. Ma di fondo trovo piacevole che due generazioni diverse, legate da un vincolo familiare, portino avanti un progetto insieme. È palpabile l’amore ed il rispetto che lega queste due donne, che portano in scena sempre spettacoli interessanti con la loro “Compagnia degli Stupefatti”. Sempre presenti la simpatica sorella Ilaria, il padre e il marito di Gloria. Più condivisione e supporto di questo…

Credevo di assistere ad una commedia ricca di comicità, invece mi sono ritrovato di fronte ad una sorta di thriller metafisico tinto di giallo con venature umoristiche. La sceneggiatura ci propone una storia che si ingarbuglia e che coinvolge tutti i personaggi. Una storia a cui bisogna prestare attenzione per non perdere il bandolo della matassa. Tutto si sviluppa in un’ora, durante la quale i personaggi mostrano aspetti differenti del loro carattere; tutti hanno scheletri nell’armadio e sono dunque colpevoli di qualcosa; nessuno dunque ne esce con la coscienza pulita.

la ressa dei contiMonia Rosa, nei panni della baronessa, dona al suo personaggio, grazie anche alla presenza di cui è dotata, eleganza ed altezzosità, rendendolo intrigante ed affascinante. Complice un’ottima recitazione. Riccardo Rendina è il suo maggiordomo ed amante; lui dona al personaggio un carattere determinato, duro e spigoloso, a tratti antipatico quando vessa il povero ragioniere, più simpatico quando appare intimorito da “presenze eteree”. Alessandro Calamunci è un ragioniere un po’ imbranato, preda di vuoti di memoria che subisce quando è sotto stress. Sicuramente il più comico e buffo, quello che strappa i sorrisi dei presenti. Alessandro è molto convincente nel suo ruolo; grazie ad atteggiamenti comici e alle sue gaffe, rende una macchietta il personaggio che colora lo spettacolo con quell’ umorismo che spezza la tensione creata dagli intrighi. È davvero un personaggio, più di quello che rappresenta. Gloria Luce Chinellato è la moglie del ragioniere, nel doppio ruolo di medium e “badante’ del marito imbranato. Cade in trance, avverte presenze e parla con i morti, che di tanto in tanto aleggiano virtualmente ma efficacemente sul palco grazie ad effetti sonori e ad un buon uso delle luci. La paziente donna combatte contro le stravaganze del marito, esternando con un velo di ironia il suo comprensivo atteggiamento materno. Gloria dunque gioca con più ruoli, efficace anche quando diventa intrigante relazionandosi con la baronessa e il suo amante. È un peperino, la conobbi svariati anni fa dopo un suo spettacolo e ad ogni nuova proposta la vedo crescere e maturare come artista.

Interessante la scenografia. Divisa in due ali, ripropone due ambienti diversi, le rispettive case delle due coppie. Lo spettatore vede illuminarsi l’ambiente in cui avviene la scena e spegnersi quello in cui c’è l’altra; se le coppie interagiscono il palco si illumina totalmente. Un effetto che ho molto apprezzato perché, oltre che molto suggestivo, permette dei rapidi cambi di scena.

Enrica Corradini presenta questa sua storia interessante, intricata, a tratti volutamente ingarbugliata e che regala piccoli colpi di scena. Le carte in tavola cambiano spesso e questo confonde e stupisce lo spettatore.

Uno spettacolo gradevole, che fa riflettere sugli intrighi, anche a sipario chiuso, insomma che lascia il suo segno.

Piacevole ed accogliente il Teatro Peteolini, che stasera accoglieva ben due spettacoli nelle due sale che ha a disposizione. Il foyer è delizioso, ricco di “cimeli” teatrali degli anni passati: strumenti musicali, locandine, foto di artisti… Sembra che qui il tempo si sia fermato e che le mura di questo tempio dell’arte, abbiano protetto la storia del teatro.

Serata davvero piacevole, per me e per il pubblico presente.

Scrivi a: redazione@viviroma.tv
Share.

Leave A Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com