Come previsto l’AIFA ha dato via libera ai vaccini anti covid sui bambini dai 5 agli 11 anni. La formula usata per autorizzare i vaccini è quella che ben conosciamo: i benefici del vaccino superano i rischi correlati.
Ma è la stessa Pfizer in un documento consegnato alla FDA a specificare che il numero dei bambini sui cui finora sono stati effettuati gli studi è troppo esiguo per giungere a conclusioni definitive circa le miocarditi provocate dai vaccini sui più giovani.
È per questo che gli esiti definitivi degli studi sulla loro efficacia e potenzialità potranno essere raggiunti solo dopo aver raccolto tutti i dati post-vaccinazione, cioè con gli studi degli effetti con i dati ottenuti dalla vaccinazione capillare di tutta la popolazione.
Ma esistono ad oggi degli studi scientifici pubblicati sugli effetti del Covid e dei vaccini sui più giovani in modo da poter calcolare i reali benefici di una eventuale vaccinazione?
A cercare gli studi, ed a fare una comparazione sul rapporto rischi benefici ci ha pensato il giornale L’Indipendente (www.lindipendente.online), che ha pubblicato un report con gli effetti sanitari del Covid sulla fascia di età 0-17 anni.
Alla luce dei dati raccolti viene logico chiedersi: qualcuno può oggi dire con certezza che la vaccinazione è la soluzione migliore per i bambini?
La risposta è purtroppo no, perché ad oggi non esistono studi che dimostrano un reale beneficio dei vaccini per i bambini rispetto alla non vaccinazione.
Per approfondire l’argomento rimandiamo all’articolo dell’Indipendente (www.lindipendente.online/2021/12/02/covid-nessuno-studio-scientifico-ad-oggi-conosciuto-afferma-che-vaccinare-i-bambini-e-sicuro), con tutti i numeri ed i dettagli sugli studi pubblicati al riguardo.
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