TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (attraversando la quarta ondata)
Teatro 7 Off
Di Massimiliano Bruno e Sergio Zecca
Regia Sergio Zecca
Con Tiko Rossi Vairo, Giancarlo Porcari, Alessandro Frittella, Antonio Stregapede
Dopo la divertente e toccante commedia “Identici”, ritrovo la coppia TiKo e Giancarlo insieme ad altri due per me nuovi artisti, in una commedia comica scritta ben 25 anni fa ma ancora divertente ed attuale.
Due famosi scrittori di gialli dovrebbero cercare di scrivere, tallonati dal loro editore pressante ed invadente, un nuovo best seller. Alla tensione provocata dall’ imprenditore e dalla chiara mancanza di ispirazione dei due, si aggiunge il trauma dell’abbandono che subiscono per essere stati lasciati dalle rispettive compagne. Questo darà via ad una serie di situazioni divertenti che coinvolgeranno tutti i quattro personaggi.
Intanto partiamo dalla deliziosa scenografia che riproduce l’interno molto curato di una casa di montagna; molto carine le decorazioni, le suppellettili e il mobilio. In questo spazio inizialmente si muovono Tiko e Giancarlo (Massimo e Carlo), al centro si aprirà e si chiuderà (in base alle esigenze di scena) grazie a delle porte scorrevoli, una sorta di secondo scenario che riproduce l’ufficio editoriale dove stazionano Mandolesi e Graziani (Alessandro ed Antonio). L’uso delle luci diviene fondamentale e suggestivo, quando tutti e quattro sono presenti sulla scena, per far risaltare il personaggio al centro dell’azione.
Tiko e Giancarlo sono una coppia rodata che già ho avuto modo di apprezzare. Mi piace la loro capacità di miscelare tenerezza e dolcezza con un’esuberante comicità che li contraddistingue, mai volgare ma sempre schietta e genuina. Tiko è esilarante, stasera, con la sua vocetta sofferta e graffiata a causa delle pene amorose; Giancarlo invece mostra un approccio assai divertente con sé stesso e con le sue sofferenze, tipico del suo stile. Stasera in scena con loro c’è un’altra super coppia: Alessandro Frittella e Antonio Stregapede, che ho avuto il piacere di vedere per la prima volta in azione scoprendo le loro doti prima di conoscerli di persona. Alessandro è nelle vesti di collaboratore di un singolare editore; si muove sapientemente, come un “collante” tra le due comicità proposte, quella di Tiko e Giancarlo, se vogliamo più attuale, e quella di Antonio più legata ai personaggi di quei film commedia all’italiana degli anni ’70. Antonio sembra un felice connubio di artisti che amo, come Mario Carotenuto, Gigi Reder, Renato Pozzetto e ancora Alvaro Vitali e Toni Ucci; come si dice oggi, “tanta roba”! Lui è nei panni di un maldestro editore chiacchierone e un po’ impiccione. Questo fondersi tra due comicità temporalmente distanti tra loro crea un saporito e ben condito minestrone che dà vita ad una commedia divertente e frizzante. A sprazzi ho avuto la sensazione di vedere e sentire nelle battute lo stesso Massimiliano Bruno, che si palesa con tale evidenza con la sua carica nella commedia. Sempre presente ed attento il regista Sergio Zecca, persona simpatica e cordiale che a fine spettacolo ha continuato a consigliare il cast su come migliorare ancora di più anche in vista del “botto” di un Capodanno speciale domani al teatro Seven Off. Lo spettacolo sarà in cartellone fino a metà gennaio.
Tra le scene più divertenti, sicuramente la lettura del futuro attraverso le carte di Alessandro, richiesta da Giancarlo per conoscere la sorte del suo rapporto amoroso interrotto, una divertente scrittura della lettera di Tiko e Giancarlo, piccati nei confronti di un noto enigmista del quale non riescono a concludere i cruciverba. La scena ricorda quella analoga di Benigni e Troisi in “Non ci resta che piangere” e della loro missiva destinata al Savonarola. Insomma, una bella commedia che Bruno e Zecca hanno riproposto in questi anni con successo e che è assolutamente adatta ad ogni tipo di pubblico.
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