TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona (attraverso la quarta ondata, verso la terza dose)
Quattro chiacchiere con Alessandro Sena sul suo spettacolo al Teatro Cometa Off, con Michele Albini, Alessio chiodini, Maria Marra e Vittoria Rossi.
In occasione della Giornata della Memoria, Alessandro Sena, persona sensibile e profonda, non poteva non dare il suo contributo.
Alessandro riadatta e cura la regia dal racconto “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman che parla di due ragazzi, Hans e Konradin, legati da una profonda amicizia ma separati da una assurda e folle politica, quella del partito nazionalsocialista che nel 1935 emana le leggi razziali. Questo all’inizio incrinerà i rapporti tra i due fino a dividerli. Ma il finale è assai interessante.
Allora Alessandro, perché l’idea di portare in scena proprio questo spettacolo?
Mi piaceva l’idea di portare a Teatro una storia di amicizia tratta da uno dei libri più iconici del ‘900 scritto da Fred Uhlman ma soprattutto porre all’attenzione del pubblico uno spettacolo legato al ricordo di quanto realmente accaduto, un messaggio per non dimenticare gli orrori generati dal Nazismo.
Quanto la “Giornata della Memoria” ti tocca e perché?
Molto, come credo tocchi le anime di tanti. Credo sia importante celebrare questa Giornata soprattutto nel ricordo di chi ha perso la vita in una tragedia come quella dell’Olocausto, nel rispetto dei superstiti e delle famiglie delle vittime. Con l’Olocausto credo che il genere umano abbia toccato uno dei suoi punti più bassi.
È una storia che tratta di un’amicizia rotta a causa di una scelta politica. Cosa pensi tu dell’amicizia?
E’ un sentimento forte, a volte credo anche più dell’amore. Puoi scegliere una persona come amica e averla con te per tutta la vita mentre nell’amore non sempre succede così.
Che messaggio vuoi che arrivi al pubblico con la tua proposta?
Credo che chi fa teatro abbia una responsabilità nei confronti del pubblico nel proporre messaggi. Certo c’è bisogno anche di leggerezza e sia la benvenuta, soprattutto in questi ultimi mesi corrotti dalla pandemia. Nel caso de L’AMICO RITROVATO il messaggio è quello appunto di fermarci un attimo e ricordare, attraverso una bellissima storia di amicizia, ricordare per non dimenticare come dice uno dei protagonisti de L’AMICO RITROVATO. In questa occasione la responsabilità è stata doppia in quanto ero cosciente che avrei proposto fatti realmente accaduti a persone che sarebbero state sedute fra il pubblico, figli o nipoti delle vittime dei campi di concentramento. Per fortuna il pubblico ed in particolare le persone della Comunità ebraica di Roma hanno accolto lo spettacolo con grande calore e questo è stato per me il regalo più grande. Averli in platea è stato davvero emozionante.
Ho visto che c’è stata anche una collaborazione con Marco Tassotti; chi è e perché hai scelto lui per questo progetto?
Marco è molte cose, oltre ad essere un caro amico. Ho chiesto a lui un aiuto nella stesura dell’adattamento che è basato sono solo sul libro L’AMICO RITROVATO ma sull’intera trilogia di Fred Uhlman. E’ stato il suo un contributo prezioso nell’aiutarmi a tradurre il linguaggio tratto da un libro verso quello teatrale e per una panoramica storica e soprattutto esaustiva sugli anni ’30 e ’40.
Mi parli dei quattro attori che hai scelto? E perché hai voluto loro?
Sono davvero contento delle loro performance. Nel ruolo di Hans ho voluto Michele Albini, che ha dato a questo personaggio il giusto distacco per non eccedere nel melodrammatico che la storia poteva suggerire. Non è stato facile, ma abbiamo vinto la sfida. Konradin è stato interpretato da Alessio Chiodini, che ha reso con la sua interpretazione e fisicità il Konradin che ho immaginato sin dalla fase di scrittura. Un ariano perfetto. Nell’adattamento ho poi evidenziato il ruolo della madre di Konradin qui interpretato da Vittoria Rossi, forse in una delle sue migliori interpretazioni. E’ stata davvero credibile. Per il ruolo di Page, invece ho voluto Maria Marra, che ha portato nella storia una ventata di modernità attraverso una recitazione naturalistica e priva di fronzoli. E’ stato davvero bello percorrere questo percorso con loro. Permettimi di ringraziare anche le altre persone che hanno collaborato a questo importante progetto che sono in primis colei che da anni è al mio fianco nel ruolo di assistente alla regia e che è Simonetta Di Coste; per la parte tecnica relativa alle luci grazie a Mattia Albanese; per la supervisione delle musiche grazie a Peste e per l’organizzazione generale grazie ad Emmanuel Rouillier. Sono per me persone davvero preziose che da tempo mi aiutano a realizzare i miei desideri.
Quanto è importante riproporre oggi una storia di questo genere?
L’Italia può essere un paese straordinario ma non siamo certo i primi quando parliamo di rispetto per le diversità ed inclusione, ciò detto credo che ricordare l’abominio perpetrato dalle leggi razziali, possa aiutarci a riflettere su cosa significhi essere realmente privato di qualsiasi libertà e agire nella nostra coscienza affinché ciò non accada più.
So che lo spettacolo sta andando molto bene, hai avuto dei soldi out e di questi tempi non è così scontato…
Hai ragione. E’ un periodo davvero complicato e siamo anche stanchi di non vederne la fine. Per via della pandemia le persone la sera non escono volentieri e i teatri fanno fatica a riempirsi. Anche se sono convinto che essere dentro un teatro o un cinema con la mascherina, sia meno pericoloso che trovarsi a cena fra amici o conoscenti senza mascherina. Nonostante ciò ringrazio il pubblico romano che ci ha permesso di avere tre sold out e ci ha riservato una accoglienza davvero calorosa, cosi come chi è venuto a recensire lo spettacolo, ringrazio anche il Teatro Cometa Off che ci ha accolto.
Ci parli un po’ di te? Sei solo regista?
Nasco artisticamente come attore diplomato presso l’Accademia ARTE DEL TEATRO diretta da Franca Marchesi, allieva e collaboratrice e di Giorgio Strehler. Ho lavorato molti anni con apprezzati registi teatrali e preso parte alle più importanti fiction italiane, ma il mio territorio naturale è il teatro. Ad oggi ho diretto circa 30 spettacoli come regista e nonostante tutto, ogni volta è come se fosse la prima volta. Mi piace molto lavorare con gli attori sulla costruzione del personaggio e sono molto attento alla loro capacità di essere empatici e duttili. Sono cosciente di chiedere molto ma spero anche di dare molto. Ho sempre preferito lavorare a volte con artisti artisticamente meno dotati ma umili, rispetto a quelli straordinariamente talentuosi ma insopportabili caratterialmente. Quando poi capita di lavorare con artisti di grande talento ed umili come è successo con Laura Valente, Yasemine Sannino, Ludovica Modugno o Andre De La Roche, per citarne solo alcuni, è davvero magnifico e per fortuna non accade raramente. Credo in un Teatro portatore di messaggi, uno spazio sociale. E’ passata per me l’ora delle luci che illuminano il corpo e la faccia per il solo scopo di appagare il proprio ego. La scelta dei testi da rappresentare e la conseguente regia, mi permette di raccontare in un altro modo ciò che sono e i valori nei quali credo.
Progetti futuri?
A breve comincerò la scrittura del sequel dello spettacolo FORSE NON LO SAI MA PURE QUESTO E’ AMORE, che dovrebbe debuttare nella prossima stagione e poi ho in programma un nuovo progetto dedicato alla figura femminile di Franca Florio. Anche se non sono una persona che ama rimettere in scena gli stessi spettacoli, fra Aprile e Maggio di quest’anno, dovrebbero tornare in scena alcuni debutti realizzati nei mesi scorsi che sono piaciuti molto e ai quali vorrei dare una maggiore visibilità. C’è poi un progetto teatrale e musicale legato alla città di Istanbul alla quale sono molto affezionato, da realizzare con una attrice e cantante molto nota al grande pubblico e straordinaria interprete, chiaramente fine pandemia permettendo, ma l’esperienza de L’AMICO RITROVATO mi ha insegnato che possiamo essere più forti di tutto, chiaramente con le dovute precauzioni e con la volontà di volerlo essere.
Spero che questa piacevole chiacchierata-intervista, vi abbia incuriosito e vi spinga a scoprire questo talentuoso artista insieme alle sue proposte. Personalmente più volte ho avuto il piacere di assistere a dei suoi spettacoli e sono sempre uscito dalla sala soddisfatto.
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