“In due sotto ‘na finestra”

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TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona
(alla fine il covid me lo sono beccato anche io!)

Teatro 7
Di Elisabetta Tulli
Regia Paola Tiziana Cruciani

Con Alessandro Salvatori e Andrea Perrozzi
e con Max Spurio alla chitarra

Non amo molto la commedia musicale, ma adoro Andrea e Alessandro e tutto ciò che fanno. Andrea è riuscito sempre ad ammaliarmi con la sua musica e la sua voce, riproponendo classici italiani e riuscendo sempre a farmeli apprezzare. Alessandro, anche lui è un bravo artista. Insieme sono palesemente una coppia di successo. Dunque, eccomi qui al Teatro 7, che spesso e volentieri inserisce questi due cavalli vincenti nel cartellone.
Tra riflessioni sulla propria vita lavorativa, emotiva e familiare, tra fraintendimenti e non detti, tra rimpianti e ripensamenti, lo spettacolo ci offre un simpatico spaccato di vita che prende il via accompagnato da alcune canzoni selezionate soprattutto dal repertorio di musica tradizionale romana, ma anche da altri brani composti appositamente e che ben si amalgamano con gli altri, riuscendo a creare una piacevole e riuscita colonna sonora.

I due non si conoscono, si incontrano sotto una finestra illuminata di notte, qui a Roma, con l’intento (sembrerebbe) di corteggiare (ahimè) la stessa ragazza. Simone (Alessandro Salvatori) è timido, impacciato, un imbranato insomma, che lavora scontento alle Poste, perché avrebbe voluto avere una vita artistica, fare il light designer, ma evidentemente a causa del suo carattere poco deciso non c’è riuscito. Alan (Andrea Perrozzi) è più esuberante, più sicuro di sé , tronfio, smaliziato, tendenzialmente un libertino. Vive di musica facendo serenate su commissione.
Dall’incontro di due caratteri così opposti, complice una compensazione reciproca, nasce alla fine una bella amicizia, ricca di piacevoli e a volte burrascosi confronti, farciti da saporite e riuscite gag.
Ogni brano avrebbe dovuto essere stato suonato dal vivo da Max Spurio alla chitarra, detto “er Bemolle”; insieme ad Alan (ho immaginato) avrebbero fatto il verso al gatto e alla volpe nei confronti di Simone, visto che sono soci in arte e lavorano sempre insieme. Se non fosse che stasera il povero Max è assente a causa di una piccola influenza stagionale. Ma i nostri non si perdono d’animo e con una geniale trovata ci fanno credere che “er Bemolle” ci seguirà attraverso la D.A.D. (termine ormai noto…). Dunque, con delle basi registrate e ben suonate da Max, si esibiscono senza troppe remore in questa riuscitissima prima serata, cantando comunque dal vivo. Intrecciandosi ed accavallandosi piacevolmente con le loro deliziose voci, duettano con maestria, grazia e melodia.

La sceneggiatura dello spettacolo è di Elisabetta Tulli, che propone attraverso Alessandro ed Andrea una sua comicità intelligente pregna di romanità mai volgare, anzi è sempre piacevole e genuina. La regia è invece affidata a Paola Tiziana Cruciani.
I nostri ci intrattengono durante la storia con battute e canzoni in una deliziosa scenografia dove c’è una finestra sospesa, sospesa come la storia dei due con questa fantomatica ragazza.
In attesa di vedere qualcuno che si affacci a quella finestra, ci godiamo questa commedia divertente e frizzante, ben scritta e gradevolmente interpretata da due magnifici interpreti, bravi artisti in grado di divertire e trasmettere piacevoli sentimenti. Il loro è un riuscito e felice sposalizio artistico, fatto di una grande complicità che gli permette di intercambiarsi di continuo nel ruolo di protagonista e spalla e di far funzionare tutto, come hanno fatto negli altri spettacoli che ho visto.

Mi hanno colpito molto i loro brevi monologhi iniziali, molto suggestivi grazie all’ottimo uso delle luci. Un accendersi e spegnersi intermittente ed improvviso, che è servito a metterli in primo piano mentre ci hanno parlato della loro vita.

Ho trovato molto divertenti i due personaggi, peraltro molto realistici; Simone che timidamente tenta di declamare frasi poetiche sotto questa finestra, mentre Alan intona belle canzoni svelandoci, nell’ interloquire con l’altro, la sua discutibile padronanza della lingua ricca di divertenti “sfondoni”. Un repertorio fatto di frasi fatte ma mal ricordate, come quelle in latino maccheronico, o altre colme di parole deformate; le stesse che spesso sentiamo storpiate dal romano medio di borgata. Alan inciampa di continuo nella giungla di verbi e parole di cui la lingua italiana è ricca, permettendoci di ridere teneramente alle spalle di questo personaggio, che intanto ci diverte con le sue espressioni perplesse nate dalle correzioni grammaticali di Simone. Il confronto tra i due è sempre più esilarante.
finestraAlan però ha dalla sua un punto forte: può vantare un bel repertorio di brani ed una bella voce; allora ecco che vecchi stornelli tratti dalla canzone romana come “Nina se voi dormite”, “Ciumachella de’ Trestevere”, “Serenata de’ Paradiso”, “Serenata a ponte”, “Chitarra romana”, ma anche inedite come “La mia città”, “Sotto a ‘na finestra”, “La serata dei sospiri” (questa scritta con Elisabetta Tulli) riprendono vita, maturando un loro sound personale che le rende più fresche e le impregna di una nuova verve, e senza snaturarle le lascia assolutamente godibili.
Andrea ed Alessandro, grazie all’uso di bei cori, duettano accavallando ed intrecciando le loro voci con destrezza ed armonia. Così i brani pulsano di questa nuova linfa che trasmette non tanto la passione per la loro ragazza contesa, ma un vero e proprio amore per l’arte e per la vita stessa.
L’immaturità e la dolcezza di fondo dei due personaggi fa sorridere, ridere e commuovere. Vi stupirà come l’efficace sceneggiatura riuscirà a dare una svolta alla loro evoluzione caratteriale durante la storia e come trasformi i due, grazie all’espediente di questo incontro fortuito, nel ridotto spazio temporale dello spettacolo.

finestraSono lì per corteggiare la stessa donna o Alan deve fare una serenata per conto terzi? La finestra è quella giusta? Si affaccerà la ragazza? Sceglierà uno dei due, o li ignorerà?

Quello che succederà scopritelo da voi al Teatro 7.
Intanto vi dico che lo spettacolo è molto piacevole, divertente, rilassante e rigenerante. Sì esce leggeri, rinfrancati e, oltre a ridere, a commuovervi ad applaudire, sono sicuro che canticchierete con gli artisti alcuni brani che sicuramente riconoscerete.

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