“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” (Giovanni Falcone). Prefazione dell’onorevole Rosy Bindi.
A trent’anni dalla stragi di Capaci (23 maggio 1992) in cui la mafia uccise con un terribile attentato il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro e alla strage di Via D’Amelio (19 luglio 1992) dove invece fu assassinato il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo che al momento dell’esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta.
Fabio Iadeluca sociologo e criminologo affermato, regala al pubblico un libro illustrato che racconta la storia straordinaria di due uomini: “Falcone e Borsellino”.
Inserito nella collana “Curcio young” è impreziosito dalla prefazione dell’onorevole Rosy Bindi, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il libro ricorda quanto indelebile sia il segno che hanno lasciato Falcone e Borsellino e che a distanza di 30 anni noi tutti abbiamo il dovere di continuare a onorare e rendere più nota possibile la lotta contro le criminalità mafiose.
Un libro, adatto ai ragazzi che hanno un’età compresa o superiore a 11 anni, che ricostruisce la meravigliosa storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
All’interno dell’opera è riportato un estratto del discorso che l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che fece in occasione delle commemorazioni delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, in alcuni passi riporta: “La mafia volle eliminarli non soltanto per la loro competenza nella lotta alla criminalità organizzata, per la loro efficienza, per la loro conoscenza dei metodi e delle prassi del crimine organizzato, Li assassinò perché erano anche simboli di legalità, di intransigenza, di coraggio, di determinazione”.
Tra illustrazione, schemi e mappe, il libro diviso in quattro parti racconta prima la vita di Giovanni Falcone dall’infanzia, agli studi, all’ingresso in magistratura, agli incarichi, al Pool Antimafia, al Maxi Processo e a Cosa Nostra, fino alla strage di Capaci.
Nella seconda parte Fabio Iadeluca, racconta la storia di Paolo Borsellino: vita, amicizia con Falcone, fino alla strage di Via D’Amelio a Palermo.
Nella terza e nella quarta parte l’autore parla della presenza di Cosa Nostra a Palermo e nelle province e, con l’ausilio dell’ottimo illustratore Filippo Barbacini, in quest’opera possiamo vedere tracciate le regioni, le cosche, le suddivisioni, le famiglie, nonché leggere la narrazione di quelle che furono le strategie mafiose negli anni più bui della storia italiana dal 1992 al 1993.
“Falcone e Borsellino. Storia di amicizia e coraggio” di Fabio Iadeluca è un’opera intensa, cruda, che racconta fatti realmente accaduti, ma che parla anche dell’amicizia tra due uomini straordinari, portando il lettore a conoscere minuziosamente la storia, una storia che non va dimenticata, ma che va divulgata il più possibile, finché questi atroci sacrifichi non vengano dimenticati mai.
Sinossi dell’opera: il lavoro di lotta continua contro la criminalità organizzata, a favore della legalità, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è un esempio di coraggio, onestà e rifiuto di sottomissione ai soprusi. Due uomini, due amici, due eroi attraverso l’esempio dei quali i più giovani potranno imparare a non piegarsi mai ai soprusi e a credere fermamente nei propri ideali.
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