E’ la prima volta al Festival di Giffoni per Micaela Ramazzotti
Accanto a lei, la figlia Anna Virzì, nella sua prima uscita pubblica, venuta al mondo proprio durante un film, “Il nome del figlio” di Francesca Archibugi. L’attrice sceneggiatrice e regista romana si racconta ai ragazzi della kermesse e dialoga con loro sul tema della 52esima edizione, dedicata agli Invisibili, a chi non appare, chi non ha volto o voce. Sui suoi personaggi, spesso ai margini della società o con problematiche, Ramazzotti commenta “Voglio mettere in luce donne spesso invisibili. Chi soffre è perché è più sensibile, e io continuo a interpretare questi personaggi perché per me sono importanti.”
Personaggi femminili con storie anche disperate quelle dell’attrice, come in “Naufragi” di Stefano Chiantini, dove interpreta una mamma mentalmente fragile, che vive una terribile situazione familiare. “Voglio mandare un bacio a chi è negli ospedali psichiatrici e chi sta facendo un percorso di rafforzamento interiore – aggiunge – da loro, mi sono sempre sentita capita, perché dove c’è la problematica, è lì che c’è la comprensione”.
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