“Banda disarmata”

Pinterest LinkedIn Tumblr +
TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona e oltre (autunno, ritorni di Covid ed influenze varie)

Teatro 7
Di Adriano Bennicelli
Regia di Matteo Vacca

Con Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi e Matteo Vacca.

Considerato “un deficiente” dalla propria moglie, Damiano è disoccupato. Chiaramente afflitto da un ritardo o da un trauma, vive con un approccio tutto suo; Iaio invece è condannato su una sedia a rotelle che cerca di nascondere, quasi si vergognasse della sua condizione. È sempre arrabbiato con tutto e tutti, mentre lavora come manutentore di strumenti musicali al Quirinale; Tito, invece, è un mammone, un professore di musica non vedente che però ha trovato impiego come insegnante di inglese, malgrado conosca ben poco questa lingua…

Un cieco, un paralitico e un deficiente… Bennicelli sembra aver tratto ispirazione da una vecchia barzelletta, che si rivela invece essere uno spettacolo comico da dieci e lode.

Ci ritroveremo immersi nelle vicende di tre dolcissimi sfortunati e della loro “insurrezione disarmata”. Le uniche armi che i maldestri ribelli hanno per riscattarsi ed imporsi all’indifferenza della società sono la simpatia e la forza d’animo. Arrampicati su un cornicione del palazzo del presidente della Repubblica, cercheranno di far conoscere la loro condizione per poter essere visti sotto un’altra luce. Riusciranno nella loro impresa?

Appena arrivato, faccio subito il mio primo incontro piacevole con l’attrice Elisa Pazi, artista che apprezzo molto per la bravura, che ha lavorato spesso con Matteo Vacca; lei ha già visto lo spettacolo e mi dice, in confidenza, essere molto divertente, ma non vuole aggiungere altro per non togliermi la sorpresa. Subito dopo, un altro piacevole incontro. È Adriano Bennicelli, lo sceneggiatore, anche lui ormai mia vecchia ed apprezzata conoscenza. Ne approfitto per dirgli che girano voci che il suo spettacolo sia particolarmente divertente… lui mi risponde “Vedilo prima e poi mi dirai…” Gli dico che se è firmato da lui, basta questo per sapere che sarà sicuramente un prodotto DOC!

Così è stato. E non lo penso solo io: le risate e gli applausi continui della platea di stasera, che hanno riempito la sala, ne sono la conferma. Il pubblico è uscito divertito e mentre si alzava, riproponeva tra gli amici alcune delle battute più riuscite. Io? Mi sono alzato dal posto pienamente soddisfatto, contento e ritemprato.

Tutti e tre gli attori sono molto espressivi, riescono a far ridere di continuo con delle battute semplici ma efficaci. I tempi comici sono serratissimi, non lasciano respiro. Scordatevi cali di tono, con questo spettacolo il divertimento è assicurato. Il tratto di Bennicelli è riconoscibilissimo.

Gli attori attirano immediatamente le simpatie del pubblico trascinandolo e coinvolgendolo nelle vicende fino all’epilogo della storia. Sono in grado di interpretare il loro difficile ruolo di disabili in maniera molto naturale, veritiera ma soprattutto, e questo va sottolineato, con estremo tatto e rispetto. Matteo Vacca (Tito), il non vedente, si muove sulla scena con lo sguardo vacuo e vuoto; avrebbe potuto scegliere di indossare degli occhiali neri (come mi ha poi confidato), ma il suo personaggio?

Avrebbe sofferto sicuramente della mancanza di tutte quelle sfumature che lui ha saputo donargli con la sua profonda sensibilità e bravura. Inciampando a destra e a manca, esterna tutte quelle problematiche emotive tipiche di una persona nelle sue condizioni. Allo stesso tempo, sa prendersi in giro e scherzare sulla sua condizione relazionandosi e amalgamandosi bene con il resto del gruppo.

Maurizio Paniconi (Damiano), è bravissimo ad entrare nei panni di un personaggio un po’ imbranato, tonto, sempliciotto e credulone. È talmente ingenuo che non è neanche in grado di capire quanta ilarità suscitino le sue battute e quelle degli altri. Non riesce a trovare lavoro, anche perché il suo modo di presentarsi (lo spettacolo comincia proprio con i suoi esilaranti colloqui di lavoro) è piuttosto fallimentare. È come un bambino, un Peter Pan sognatore ed immaturo. Maurizio riesce a farsi amare subito con i suoi atteggiamenti dolcissimi. Alessandro Tirocchi (Iaio) è invece quello inchiodato sulla sedia a rotelle, che esprime la sua rabbia più profonda verso tutto e tutti, in parte maturata dalla sua condizione, ed in parte credo anche caratteriale. A dispetto della sua condizione, prende la vita di petto e dei tre è quello più diretto e duro, ma sotto la sua scorza nasconde un lato profondamente umano e sensibile.

banda disarmataÈ bello vederlo mutare espressione di continuo: dall’arrabbiato al determinato, dal comprensivo al rassegnato ha in mano una tavolozza ricca di tonalità espressive che colorano il suo personaggio. Alessandro, come gli altri, interpreta ottimamente il suo ruolo, muovendosi su quella sedia nell’angusta scenografia con particolare disinvoltura. Mi rivelerà, a fine spettacolo, di essersi confrontato con persone disabili. Questo è quello che apprezzo di molti attori come loro: la capacità di entrare nel vivo del ruolo toccandolo con mano ed empatizzando. Così i loro personaggi risultano credibili e mai eccessivi e dimostrano una comicità mutuata da un profondo rispetto verso le disabilità. Sembra facile scrivere un articolo su uno spettacolo comico, ma tutti questi retroscena, questa umanità e onestà si insinua come un retrogusto, avvertibile in alcune scene, ma che rimane e si assapora intensamente soprattutto alla fine complicando il mio lavoro.

Si ride di cuore per quello che combinano, così la disabilità, diviene solo un mezzo ad appannaggio della storia per far ridere ma anche per far profondamente riflettere. La comicità che ne esce è vera, genuina, schietta.

La scenografia è deliziosa, in bianco e nero rappresenta un interno sfarzoso di una dimora: mentre all’esterno si intravede il Colosseo e il Cupolone. Deliziosa l’idea del tavolo disegnato come lo rappresenterebbe in prospettiva un Matisse, o un Van Gogh, ma con sopra due appigli per poter posizionare un bicchiere e una bottiglia veri (poi usati), veramente uno strano e particolare effetto.

Le musiche sono molto divertenti, soprattutto quella tratta dal “L’armata Brancaleone”. L’uso delle luci è davvero efficace, tutte le scene si susseguono con ritmi incalzanti, con gli attori in primo piano illuminati sempre al momento giusto, soprattutto all’inizio, in quella esilarante scenetta in cui Damiano inscena i suoi colloqui di lavoro, tutti andati a male. Ma anche quando gli attori si alternano avvicendandosi freneticamente e chirurgicamente presentandosi e facendosi conoscere dal pubblico. Ottimo il lavoro della sceneggiatura e della regia di Matteo, in grado di far risaltare tutti i personaggi in maniera assolutamente bilanciata.

banda disarmataLo spettacolo ha per colonna sonora uno spontaneo e continuo scroscio di applausi e di sonore risate. Il pubblico ha subito reagito positivamente sia all’ottima recitazione, che alla storia, che riserverà anche dei momenti piuttosto toccanti e profondi. I tre tra le tante risate saranno in grado di rompere (e poi recuperare inalterata), quell’allegra atmosfera creata, commuovendo con i loro profondi stati d’animo la sala.

Adriano è riuscito appieno a farci vivere il sentimento di amicizia che lega i tre uomini e ad immergerci nel loro intimo. Divertentissima la scena in cui i nostri finiscono a vedere un film porno con l’amico cieco, potete immaginare… Tante sono le scene che andrebbero citate, ma, che ancora meglio, andrebbero viste; quindi vi invito a non perdervi questo squisito spettacolo. Una bella storia che porta la firma ricamata in oro di Adriano Bennicelli, che con il superlativo cast Vacca-Paniconi-Tirocchi, portano in scena sublimando questo ottimo lavoro.

Scrivi a: redazione@viviroma.tv
Share.

Leave A Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com