Intervista a Red Canzian
presto in tour con uno spettacolo mai fatto in Italia che racconterà la storia della grande musica
Partirà il 4 maggio dal Gran Teatro Geox di PADOVA il tour nei teatri di RED CANZIAN, in cui presenterà dal vivo il nuovo album di inediti “TESTIMONE DEL TEMPO”, contenente anche il singolo sanremese “OGNUNO HA IL SUO RACCONTO”.
«Sarò, in musica, parole e immagini, il testimone del tempo che ho vissuto – così RED CANZIAN presenta il tour – e in oltre due ore di concerto, attraverserò tutta la musica che ha accompagnato la mia vita, e non solo la mia. Un viaggio che inizia negli anni ’50 con il rock ‘n roll, per passare poi al beat, al prog, alla grande canzone d’autore, ai Pooh, alle mie canzoni».
Red a maggio partirà il tuo tour nei teatri, come ti stai preparando per questa nuova avventura?
Con molta “coscienza“… ho sempre lavorato con impegno e professionalità nella mia vita, ma non ho mai avuto bisogno di metterci anche la coscienza… tutto andava sempre bene, con i Pooh, ed eravamo una garanzia per chi veniva a sentirci… ora, invece, io devo conquistare nuovamente tutto, o quasi.
Il grande pubblico non sa quanto amore e dedizione per la musica c’è in me, e quanta storia porterò su quel palco… meno male che ho fatto un Sanremo “energico“ e almeno tutti hanno capito che canto e canto bene.
“Testimone del tempo” che tipo di spettacolo sarà?
Sarà uno spettacolo nuovo e mai fatto in Italia: la storia della grande musica che ha cambiato il mondo, partendo dagli anni ’50 e fino ai giorni nostri. Canterò Elvis Presley, i Beatles, Bob Dylan, Elton John, i Pink Floyd e i Pooh… e poi, a legare il tutto, ci saranno le mie canzoni, quelle nuove e quelle vecchie… e la novità è che in questa narrazione cantata e suonata si aggiungerà quella parlata e quella per immagini, con oltre due ore di video che sarà una sorta di TG musicale, con i colori, i personaggi e gli avvenimenti contemporanei alla canzone che stiamo eseguendo.
Con te, sul palco, ci saranno i tuoi figli Chiara e Phil. Come vivrai questa esperienza?
Ho avuto la fortuna di avere due figli talentuosi… e che hanno studiato molto… sarà bellissimo averli con me, anche perché da sempre intervengono spontaneamente, con ottimi consigli e partecipazione al mio lavoro. Chiara ha cantato e fatto tutti i cori nel nuovo disco e Phil, oltre ad aver suonato la batteria, ha anche arrangiato un paio di brani e sarà il direttore musicale del tour.
“Ma non c’è mai una storia uguale a un’altra” è il ritornello di “Ognuno ha il suo racconto”. Come sarà questa tua nuova “storia” artistica?
Sarà mia… e dopo 44 anni di condivisione meravigliosa con i miei amici, è molto stimolante questo “ripartire“ con il rischio che dicevo prima: di dover riconquistare tutto o quasi… ma dal disco che è nato e dal concerto che sta prendendo forma, direi che questo status è positivo.
Il disco vanta l’apporto artistico di personaggi illustri come Ivano Fossati, Renato Zero, Enrico Ruggeri e tanti altri. Come nascono queste collaborazioni?
Dalla stima e dal rispetto reciproco che ci legano… e dal fatto che, dopo aver scritto le musiche, ho pensato molto seriamente a chi poteva essere l’autore più giusto per ogni brano… e credo di averci preso, perché tutti hanno dato davvero il massimo.
Il tuo è un po’ un ritorno al rock?
Quando riparti per un nuovo viaggio cerchi le certezze in ciò che ti ha fatto “accendere“ il cuore la prima volta… in quegli stimoli che hanno scatenato in te la voglia di fare questo mestiere… e allora il rock è riapparso, ancora gioioso, a sostegno di questo momento.
La chiusura dei 50 anni di carriera con i Pooh non è stato un vero e proprio addio: ognuno di voi ha ricominciato da solista. Come mai?
Noi abbiamo sempre detto che i Pooh avrebbero chiuso l’ultimo giorno del cinquantennale e così è stato e ci siamo detti addio il 30 dicembre 2016 a Bologna, punto!
Il fatto che ora ognuno di noi continui per la sua strada è umano, fisico, naturale. Immaginate cosa succede nella vita: non è che se una coppia divorzia poi, sia lui che lei smetteranno per sempre di amare, incontrare, ricominciare altre storie!
E questo è ciò che sta accadendo, ognuno a modo suo…
Nel futuro continuerai a cantare da solo o ci sono altri progetti in vista?
Da soli non si canta mai, servono sempre altre anime ad accompagnare le nostre emozioni: e così, oltre al concerto “Testimone del Tempo“ sto anche provando con una formazione jazz-sinfonica con la quale quest’estate farò qualche concerto… credo proprio che da quel palco mi dovrete “abbattere“ per tirarmi giù… (ride)
Qual è la tua opinione sull’ultimo festival di Sanremo e sulla classifica?
L’ultimo Sanremo è stato un bellissimo festival… le classifiche di votazione dipendono da troppe variabili… il risultato lo dà poi il disco.
Come ci si sente a presentarsi sul palco da solo, a rimettersi in gioco?
Ero sereno e spero di continuare ad esserlo… avevo fatto bene i compiti a casa, e poi è il mio mestiere, quello che fin da bambino ho voluto fare, quindi, poche storie, sul palco mi voglio divertire e pretendo da me stesso di dare sempre il massimo!
Pensi che il pubblico riuscirà a scindere la tua immagine da quella dei Pooh?
Ci vorrà tempo, ma non mi pesa… sono felice di restare tutta la vita un ex-Pooh, è stata una bella storia importante, mi basta solo che la gente capisca che sono anche altro, che ho un mio mondo ben preciso da raccontare. Ora devo trasmettere alla gente che sto preparando un concerto bellissimo, emozionante, circostanziato e rispettoso della “grande musica“ che ha cambiato il mondo.
La musica, secondo te, come è cambiata negli ultimi 20/30 anni? E’ stato detto tutto o ancora ci sono degli spiragli?
La musica va riportata nelle cantine e nei locali e tolta dal concetto di gara al massacro… la televisione non sempre protegge il talento… adoro le band e gli artisti del circuito Indie, che ci credono davvero e non accettano compromessi… il “nuovo“ è sempre arrivato da quella parte. Per cui credo che ci sia ancora molto da dire e da fare. Ma bisogna studiare e crederci…
A Sanremo Mirkoeilcane ha presentato una canzone su temi drammaticamente attuali. Qual è la tua opinione in merito?
Sono temi che riguardano tutti… e che in un modo o nell’altro tutti proviamo a trattare… anch’io in “Cantico“, con testo di Renato Zero e Vincenzo Incenzo, dico: “Il tuo sangue è come il mio e chiunque sia il tuo Dio, inventerò per te, il mondo che non c’è”.
Pensi che la musica, o l’arte in genere, possa contribuire a sensibilizzare la gente su certe tematiche?
La musica arriva al cuore con facilità aiutando il messaggio delle parole nel loro percorso… io ci credo ancora nella canzone che punta il dito su un problema… poi, le soluzioni non dipendono solo da noi… magari fosse così, come diceva il mio amico Eros: “Se bastasse una bella canzone“
Il 20 maggio ti esibirai a Roma all’Auditorium Parco della Musica. Fai un invito ai lettori a venire ad ascoltarti.
Ho già detto tutto e non vorrei parlarmi addosso… ma vi garantisco “godimento e crescita“: nel senso che, per chi c’era il quel tempo che racconterò, sarà un ripasso godibilissimo… ma che per chi non c’era, sarà un’occasione per capire tante cose, sulla musica, sul mondo, sui cambiamenti avvenuti e le rivoluzioni sociali degli ultimi 50 anni.
Grazie Red in bocca al lupo per il tuo tour.
guarda anche: http://www.viviroma.tv/?s=red+canzian
Scrivi a: redazione@viviroma.tv