Da un reparto di ospedale, nella Giornata Mondiale contro il Tumore pancreatico, un inno alla vita da parte di un musicista e scrittore da dodici anni impegnato contro un “brutto male” che solo in Italia provoca oltre dodicimila decessi all’anno
Il 17 novembre è stata la Giornata mondiale contro il Tumore pancreatico, una delle neoplasie più diffuse e letali, con un trend di crescita in costante aumento in tutto il mondo perché strettamente legato alle ripercussioni che hanno sul nostro fisico stili di vita e modelli di sviluppo.
Da dodici anni in lotta contro lo stesso “brutto male” che una mal riposta discrezione tende persino a non nominare, Cataldo Perri, in uno dei nove cicli di chemioterapia cui si è sottoposto, ha composto il brano Day Hospital Hotel che risuona come un appassionato inno alla vita malgrado tutto, come un sentito messaggio di speranza ai fratelli con i quali condivide lo strazio di questa malattia e, infine, come un fiero atto di accusa contro uomini e società che, dimentichi della loro condizione, attentano alla salute di tutti deturpando l’ambiente circostante e avvelenando l’aria e il cibo di cui dobbiamo nutrirci.
“Quando, dodici anni fa, ho scoperto di essere malato” racconta lo scrittore e musicista calabrese- “un oncologo mi aveva “licenziato” con una pacca sulla spalla dicendomi che le statistiche sanitarie mi assegnavano non più di cinque anni di sopravvivenza. Come se fossi una scatoletta di tonno con la data di scadenza.
Non volevo arrendermi a questa condanna scritta dalla presunzione di alcuni medici. Medico a mia volta, sapevo che ogni paziente è una storia clinica a sé. Oltre alle terapie ufficiali mi sono curato con le mie grandi passioni: la musica e la scrittura. Tre giorni dopo una pesante chemioterapia sono partito per un concerto in Plaza de Mayo a Buenos Aires. Durante le sedute di chemioterapia ho scritto due libri, ho pubblicato due nuovi dischi e continuo a fare concerti, a ubriacarmi di vita.
Quest’ultimo brano, Day Hospital Hotel, l’ho scritto nel reparto oncologico nella convinzione che si possa vedere il mare anche dove il mare non c’è, anche in un luogo di dolore come un ospedale. Ai tanti fratelli, che in questo momento sono impegnati come me contro il cancro, mi sento di dire che non dobbiamo farci annichilire dalla nostra condizione né dal pensiero della morte perché l’unica eternità che ci è consentita è di non sprecare la nostra vita, il nostro tempo prezioso e irripetibile”.
Il video di Federico Greco è stato realizzato in parte con le immagini di un suo film, “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”, che, in uscita a dicembre, racconta la lotta di tanti cittadini contro la privatizzazione della sanità pubblica in Calabria: una lotta che si è guadagnata l’attenzione e l’appoggio di artisti di fama internazionale come Roger Waters che ha registrato un appello video, ripreso da tutti i telegiornali nazionali, per la riapertura dell’ospedale di Cariati, il paese in provincia di Cosenza dove Cataldo Perri è stato per quarant’anni medico di famiglia.
Qui il video
Day Hospital Hotel, il brano di Cataldo Perri con gli arrangiamenti di Leo Caligiuri, da domani 18 novembre su tutte le piattaforme digitali per Squilibri editore
“Medico per mangiare, musicista per vivere”, Cataldo Perri ha pubblicato quattro cd (Rotte saracene, Bastimenti, Guellarè e Calarbresh, sulla sua collaborazione con lo scrittore Carmine Abate) e due romanzi (Ohi dottò e Malura). E’ ritenuto uno dei più grandi esecutori di chitarra battente che suona con una tecnica personale a cavallo fra tradizione e innovazione.
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