Teatro degli Audaci
di Marco Predieri
Con Marco Predieri e Francesca Nunzi
Regia di Francesca Nunzi
Predieri racconta sé stesso e il teatro attraverso le sue valigie, che oltre ai costumi di scena e agli effetti personali sono veri e propri contenitori di storie e di esperienze ricche di emozioni. Un magico incontro con questo mondo, che lui ama e vive con grande coinvolgimento, essendo la sua vita.
Tra una valigia e l’altra inserisce un’altra sua grande passione, che ci svela con un tocco di drammaticità mista a sottile comicità: il “suo” Cyrano de Bergerac, personaggio interpretato in passato e a cui è rimasto molto legato. Non lesina, nel suo monologo, riferimenti a Pirandello e a Shekespeare, ma anche a grandi personaggi del palco come Montagnani, la Melato, e Proietti. Per tributare quest’ultimo, stasera in scena indossa un costume come il suo.
Marco è molto discorsivo, sembra intrattenere un dialogo con il suo pubblico, spesso interagendo. Dolce, romantico, nostalgico, sceglie di essere coadiuvato da alcuni burattini. Sì, burattini, una scelta forse nata per riportarci a quella semplice e nostalgica dolcezza, mai dimenticata, che ci lega ancora alla nostra infanzia, e che lui solletica e stimola per farla riaffiorare. Colloquia con questi pupazzi come fossero il suo alter ego che prende vita attraverso di loro; al contempo, rappresentano i personaggi della storia di Cyrano e prendono vita grazie alla voce e alle mani di Francesca Nunzi che, oltre ad aver curato la regia, supporta Marco da dietro le quinte facendo apparire e scomparire simpaticamente queste marionette. Un’idea molto originale e delicata.
In questo racconto tenero e malinconico si avverte quel pizzico di solitudine che si vuole trasmettere: quella dell’attore, che dopo aver riempito la sala e ricevuto i meritati applausi per il suo lavoro, rimane di nuovo solo. Quella sala prima piena di persone, di applausi e risate che sembrava esplodere, ora appare vuota ed immensamente triste. Marco ricorda un Pierrot solitario che mestamente si china sul palco e, come il Mangiafuoco di Pinocchio, raccoglie tutti i suoi burattini inanimati e le sue poche cose per rimetterle delicatamente nelle sue valigie e ripartire per una altro teatro, dove le riaprirà per ricominciare ancora tutto, ogni volta aggiungendo a quel contenuto nuove e belle esperienze.
Marco ci fa capire che ognuno ha la sua valigia che può costruire, creare e riempire come meglio crede. Nella sua c’è Cyrano, “La valigia di Cyrano” come mi è piaciuto definirla, che contiene tutta la storia di questo personaggio e che lui estrae come dal cilindro di un mago. Attraverso la sua fantasia, poi, stimola quella dello spettatore e con la sua coinvolgente passione e i burattini riesce ad intrattenerci per quasi due ore, in cui ci riassume tutti i punti chiave della commedia di Edmond Rostand, facendo poi una disamina profonda della psicologia e del carattere dei personaggi, mettendoli a nudo, “svuotandoli” come il contenuto di una valigia.
Marco si presenta sul palco parlando dapprima dietro il sipario chiuso, poi si svela a noi con un approccio timido, un po’ impacciato e goffo. Vuole rappresentare un tenerone dagli occhi sognanti che con molto garbo, discrezione, grazia e sensibilità riesce a rapire piano piano il pubblico, coinvolgendolo senza mai esagerare. Semplicemente sfiorandolo delicatamente, lo affascina con la sua seducente discrezione, condita con una punta di ironia e una dose di morbida e contenuta comicità. Ammalia con una classe decisamente personale ed originale, passando dal suo approccio discorsivo ad un incedere drammatico e teatrale, che usa quando ripropone passi del Cyrano con una grande carica emotiva e una passione irrefrenabile, che sembra prendere in lui il sopravvento, tanto è intensa.
Alla fine della serata Marco e Francesca si sono fermati con gli spettatori rimasti a salutarli. Lui, visibilmente emozionato, è rimasto molto contento dei complimenti ricevuti, dimostrando di avere una profonda sensibilità, la stessa dimostrata in scena. Francesca? La sua voce è inconfondibile ed anche se celata dietro ad una tenda per far parlare dei burattini, si dimostra sempre la grande attrice ed artista che conosco e stimo.
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