Teatro De Servi
Stand up comedy di Marco Cavallaro
Un’unica data per vedere un simpatico, pungente e riflessivo artista, che stasera ci parlerà delle sue verità: quali? Mettendosi a nudo davanti al suo affezionato pubblico, ci parlerà in intimità dell’ infanzia passata, della propria famiglia e di come, con aneddoti divertentissimi, sia cresciuto in una realtà ormai scomparsa.
Non mancherà, però, di toccare temi altrettanto importanti come la cultura e l’educazione che si rispecchiano nel sociale.
Lo vidi un po’ di tempo fa in “Una risata vi seppellirà”, una stand up comedy come quella di stasera, e poi in un altro suo spettacolo divertentissimo che continua a fare furore, “Amore sono un po’ incinta”.
Cavallaro, oltre ad essere un bravo attore, sa contornarsi di validi colleghi con cui porta in scena gli spettacoli che scrive; hanno sempre successo e sono così apprezzati da essere esportati anche all’estero!
Marco è particolarmente simpatico, è un comico dalla spiccata personalità, un vulcano di idee che sforna continuamente e che si trasformano in commedie gustose o in monologhi interessanti, oltre che divertenti.
Stasera la sua entrata è alla Blanco: prende a calci fiori finti per tutto il palco. Il messaggio è chiaro, vuole rompere gli indugi criticando il political correct.
Oggi non si può dire più niente senza il rischio di essere additati come offensivi o discriminatori. Ci porta subito l’esempio di Roald Dahl, l’autore di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”, i cui discendenti sono arrivati a togliere dal suo fantastico lavoro parole oggi ritenute offensive come “grasso”, “nero”, “nano”…
Stiamo parlando di un cult interpretato da Gene Wilder nel 1971 e riproposto da Johnny Depp nel 2005… nessuno si è mai scandalizzato!
Oggi, ci spiega Marco, la parola “diverso” mette paura. Citando Giorgio Gaber, ci ricorda che l’utilizzo della parola è importante e che le parole vanno usate bene.
Ma non bisogna necessariamente trovare un demone dietro ognuna di esse con il pretesto di essere educati o benpensanti. Oggi tutto è discriminante; viene visto come sessismo, razzismo, bullismo…
Bianco e nero sono colori diversi, non bisogna avere paura di dirlo e solo una mente distorta può vederci dietro un problema o trasformarlo in tale. Quello che si cela dietro ad un apparente correttezza, è una forma di ipocrisia, di bigottismo che nasce dall’ignoranza. Questo è il vero problema che Marco, con profondità e finezza, vuole denunciare. Oggi si arriva a censurare “Via col vento e i cartoni animati di Walt Disney, neanche fossimo sotto una dittatura!
La nostra è divenuta una costrizione mentale autolimitante e moralista.
Eppure Marco ci ricorda che chi, come lui, è vissuto negli anni ’80, è cresciuto con questi cartoni animati, non si è trasformato in razzista, omofobo, sessista, o violento e se lo è diventato non è certo a causa di queste opere!
Non è neanche stato “fuorviato”, come qualcuno ignorantemente direbbe, ascoltando Freddy Mercury, Elton John o David Bowie per le loro scelte sessuali, li ha seguiti semplicemente perché ne apprezzava la vena artistica, magari sorridendo dei loro approcci esuberanti e amandoli anche per questo.
Di certo ogni fan ha fatto la propria scelta sessuale seguendo la sua natura e non condizionato dalla loro; semmai attraverso queste star può aver trovato la forza di vivere la propria natura e il coraggio di fare outing per vivere serenamente la propria scelta sia con se stesso che con gli altri. E oggi? Rimanendo sui temi sociali, lo spettacolo si sofferma anche sull’ involuzione che ha visto peggiorare il rapporto dei genitori con la scuola e i docenti e di conseguenza penalizzando l’ educazione dei figli che nella scuola non trovano più quell’ importante istituzione che dovrebbe formali.
Una società dove ormai l’apparire ha superato l’essere.
Marco gesticola con grande coinvolgimento, appassionando; coinvolge e gioca col pubblico prendendolo simpaticamente di petto, ci riporta indietro nel tempo alla nostra infanzia con dolcezza, critica e tanta simpatia.
Lo spettacolo, alla fine, si rivela una piacevole serata tra amici che lascia il sorriso e la consapevolezza che si può ridere anche attraverso profonde riflessioni. Marco aveva preventivato di intrattenerci per un’ora, arriva invece con un gradito bis ad aggiungere un’altra piacevole mezz’ora alla serata, farcita con risate e profonde riflessioni.
E dal 21 marzo ci dà appuntamento in questo bellissimo teatro al centro di Roma con il suo nuovo spettacolo e il suo delizioso cast in “Come fosse amore”. Insieme a lui ci saranno Francesca Bellucci, Margherita Russo, Alessia Francescangeli, Lorenza Giacometti e Peppe Piromalli!
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