Teatro Marconi
Rassegna estiva
Di Pietro De Silva
Il termine “Nuovi Tragici”, da cui prende il nome la serata, è ironico. Si tratta di una serie di monologhi presentati da… casi clinici alquanto singolari.
Pietro, mente irrequieta e geniale, ha creato degli individui subnormali, singolari, originali ma anche velatamente disperati, che sul palco si raccontano e confessano le loro particolari manie. Le storie si rivelano un insano cocktail di follia e paradossale comicità. I soggetti hanno vissuto esperienze inquietanti, tali da averne modificato l’approccio con la vita e fatto imboccare una strada senza ritorno.
Racconti comico – inquietanti, ironici, grotteschi, assurdi, paradossali, partoriti da una mente brillante e prolifica che risponde al nome di Pietro De Silva. Attore, autore, regista, sceneggiatore, un grande artista del firmamento italiano.
La rassegna è ormai da considerarsi storica. La prima edizione fu proposta dal 1990 fino al 2003 al Teatro dell’Orologio; ben sessantatré i monologhi scritti da Pietro ed interpretati nel corso degli anni da almeno ottanta attori diversi, alcuni dei quali diventati molto famosi. La rassegna è stata poi riproposta dal 2019 fino ad oggi al Teatro Marconi, solitamente in tre diverse serate.
Stasera presenterà gli ospiti Patrizia Casagrande, un’artista che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare come attrice e che mi ha molto colpito sia per la recitazione che per la scelta delle proposte teatrali. Simpatica, esuberante e coinvolgente, prendendo di petto il pubblico parte, preparandolo emotivamente agli strani tipi che si avvicenderanno sul palco.
Il primo monologo è interpretato da Alessandro Moser, altro attore che seguo con interesse da tempo. “Il collezionista” è la storia di un improbabile serial killer che per vivere ha fatto tanti lavori, perdendoli tutti. Sfortunato, si arrangia come può. Con il suo approccio rude e l’atteggiamento da romanaccio di periferia, ci racconta che ama collezionare reperti umani…
Alessandro è davvero inquietante nel definire il suo personaggio con la giusta dose di simpatia e irriverenza, e anche stasera ci rivela le sue grandi capacità artistiche, che tanto apprezzo e stimo.
Segue poi l’ospite della serata, Antonio Covatta, che con la sua chitarra declama alcune poesie della letteratura italiana fondendole con le note di brani di musica leggera italiana. Immaginate la Gerusalemme liberata cantata sugli accordi di “Su di noi” di Pupo… Non manca l’improvvisazione, quando l’artista chiede al pubblico titoli di brani famosi a cui sovrapporre i versi di Foscolo, Leopardi e tanti altri…
Il secondo monologo, “Scervellato”, è presentato da Alessandro Giova. La vicenda è quella di un uomo che soffre di terribili mal di testa per i traumi subiti nella vita. Viene operato, ma i medici si dimenticano di rimettere nella scatola cranica il cervello, che ora porta con sé dentro una scatola. Bravissimo Alessandro nel vestire questo personaggio impacciato e buffo, che arricchisce con la sua grande espressività e mimica. Altro grande artista presente stasera.
Rientra Covatta con un Ghandi dall’accento napoletano interpretato da Mario Barletta. Una versione buffa ed improbabile ma assolutamente divertente e surreale che ci riempie di singolari pillole di saggezza. Uscito dalla scena, Antonio riprende la chitarra e continua con le sue acrobazie canoro – poetiche.
Il terzo e ultimo monologo della serata è interpretato da Cristiano Arsi’ con il curioso titolo “Ho cercato di ragionare con una cozza”. È la storia di un etologo che tenta di instaurare un rapporto con i molluschi; i suoi approcci, tutti fallimentari, sono assolutamente divertenti. Anche Cristiano è un artista che conosco e seguo da tempo. Apprezzo la sua profonda simpatia e le sue capacità di adattarsi ad ogni personaggio con grande personalità.
Finisce la serata tra applausi e ringraziamenti, sale sul palco anche il grande Pietro De Silva che prende la parola per presentare gli artisti e concludere così con altra allegria la simpatica serata.
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