Un’interessante idea arriva dal doppiatore e attore Renato Novara, voce di serie tv e anime di successo
Prendendo in considerazione ciò che avviene in Giappone, dove i doppiatori di anime sono considerati dei veri e propri dei e vengono venerati dai loro fan, Novara ha deciso di lanciare una propria iniziativa, anche per cercare di scongiurare un fenomeno che avviene, ormai, sempre più di frequente nelle sale di doppiaggio italiano, ossia l’impiego di cantanti, ballerini e attori nel ruolo di doppiatori poiché maggiormente conosciuti dal pubblico rispetto a chi sul mestiere del doppiaggio ha basato tutti i suoi studi.
“Potrebbe cambiare qualcosa se noi doppiatori diventassimo i nuovi influencer?
Anche se gli anime non sono un nostro prodotto culturale, mi rendo conto che i fan italiani sono molto incuriositi dal doppiaggio degli stessi. E ciò mi dà anche una discreta risonanza sui social. Attualmente ho un seguito di circa 48.000 follower. Ovviamente, è una piccola fetta, rispetto a quella di grandi artisti del calibro di Tiziano Ferro, ma c’è.
Dunque, perché non valorizzarla? Sfruttando magari i social, come fanno gli influencer, per pubblicizzare il mio lavoro? Sarebbe un modo per attirare pubblico, per essere riconosciuto e continuare a fare il mio lavoro, così come fanno attualmente i talent, che spesso mettono ahimè da parte noi doppiatori perché sono più noti ma non hanno i rudimenti del mestiere”.
Una considerazione che Novara ha fatto anche in virtù di un altro aspetto, che ci ha tenuto a raccontare per chiarire meglio il suo punto di vista:
“Qualche settimana fa mi ha contattato questa agenzia, che mi ha fatto un discorso che inizialmente non ho capito. E’ cominciata una fase di morte di celebri ‘star’ di TikTok, Instagram e così via. Stanno pian piano andando a scemare quei creator che fondamentalmente non sanno fare nulla, se non quei quattro video che poi si esauriscono lì.
L’organizzatore aveva, infatti, un problema: non aveva abbastanza soldi per contattare grandi o medie star, come Tiziano Ferro o Maya Sansa giusto per citarne due. Per questo, ad un certo punto, ha virato sui Tiktoker e sugli influencer di Instagram. Questi però, una volta che arrivavano lì, in realtà non sapevano fare nulla e non avevano niente da dire. Cosa che non deve esistere, nel momento in cui devi organizzare qualcosa dal vivo per chiacchiere con il pubblico.
Al contrario, in base a quello che mi ha detto, ciò non è avvenuto con i doppiatori che ha invitato, capaci di suscitare subito la curiosità degli interlocutori appena svelavano di aver doppiato un prodotto, un personaggio e così via. I presenti si domandavano, infatti, come si doppiasse dal vivo.
Per questo, nel suo ragionamento, ha asserito che preferiva invitare i doppiatori che, pur vivendo magari della luce riflessa dell’attore che doppiavano, sapevano dire e fare qualcosa. Per questo, dico, provocatoriamente in quest’ottica: ‘E se noi doppiatori diventassimo influencer?’ Non sarebbe una cattiva idea”.
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