Teatro Marconi
Di Marco Bonini
Regia Tiziana Sensi
Compagnia Mania Teatro
Con Paolo Gasparini
Una rilettura moderna, quella interpretata da Paolo Gasparini al Teatro Marconi, che sceglie di proporci la figura di Ulisse vestendo i panni di un professore di oggi che si rivolge alla gremita ed interessata platea come fosse la sua classe durante un’ora di lezione. Una lezione originale, fuori dai classici schemi, quella scritta da Marco Bonini.
Sì, perché Ulisse viene presentato sotto un’altra luce, con una chiave di lettura nuova. Ci si chiede se il grande, astuto e coraggioso eroe greco della guerra di Troia volesse davvero fare ritorno a casa da sua moglie, la regina Penelope. Questo Ulisse è un uomo speciale ma pur sempre mortale, e come tutti i suoi simili in perenne conflitto con sé stesso.
Pronto al rischio pur di inseguire la conoscenza, di superare i limiti e bisognoso di provare emozioni forti, è anche profondamente umano, debole di fronte al piacere a tal punto da vincolarsi in numerose e lunghe relazioni con bellissime donne e potenti dee che lo venerano come un dio. Nonostante tutto, però, l’eroe ha sempre in mente il ritorno dalla sua amata, che vede come meta del suo viaggio, anche se finisce per tradirla continuamente.
Ma allora perché non torna prima? Perché si lancia in questo viaggio mettendo la prua della sua imbarcazione verso il mare aperto? Perché resta tanto tempo in compagnia delle donne che incontra? Quanto davvero sono responsabili gli déi? Che significato hanno queste “trappole amorose” nel suo percorso di conoscenza? Andare o tornare? In fondo Ulisse, stanco del suo peregrinare, vuole raggiungere Itaca; la famiglia per lui rappresenta sicurezza e stabilità.
Dopotutto lui è un re, e a Itaca può esercitare il suo potere mentre in viaggio è un semplice marinaio in balia dei venti e degli imprevisti.
L’Ulisse di Marco Bonini subisce una profonda analisi, che il professore espone alla “sua classe” attraverso alcuni passi del canto XXVI dell’inferno di Dante e i versi dell’Odissea di Omero.
In un’ora e dieci, il racconto si sofferma, attraverso la calda, suadente e calma voce di Paolo Gasparini, sui punti salienti della vita dell’eroe e sulle tappe fondamentali del suo lungo viaggio nel Mediterraneo per approfondirne la conoscenza e metterne a nudo la personalità e il carattere.
La regia di Tiziana Sensi rende dinamico il racconto di questo interprete che finisce per dominare il palco percorrendolo e sfruttandone ogni centimetro, mentre utilizza tutta la sua ironia rendendosi simpatico e alleggerendo la storia.
L’atmosfera sul palco è a tratti magica, complice una scenografia delicata e suggestiva in cui il nero predomina come a raffigurare l’incertezza e l’ignoto, tagliati però da lame di luce che si insinuano prepotenti come la conoscenza cercata dall’eroe.
Il professor Rossi evidenzia alcuni passaggi tragicomici in cui non si può non trovare un rimando all’uomo moderno e al suo rapporto conflittuale con il mondo femminile. Quest’uomo appare, come oggi, a tratti confuso, incerto, perso; è un avventuriero pieno di ego, ribelle e anche un po’ egoista. Povero Ulisse!
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