Teatro de Servi
Di Ray Cooney e John Chapman
Con: Matteo Vacca (Sergio), Martina Zuccarello (Giovanna), Claudia Ferri (Linda), Alessandro Bevilacqua (Enrico), Walter Del Greco (Andrea), Eleonora Santini (Susanna), Elisa Pazi (Signora Olivia Maria Rossini) Erich Bastianelli (Walter), Floriana Corlito (Mercedes)
Aiuto regia Giulia Perini
Costumi Carla Carmelo
Scene Lina Zirpoli e Giovanni Valgimigli
Avrete capito che si tratta di una commedia super affollata e anche alquanto ingarbugliata ma tanto divertente.
La vidi circa quattro anni fa, oggi viene riproposta con un cast completamente rinnovato ed una nuova veste in cui sono inserite molte idee nuove.
Unico superstite del vecchio cast è Matteo Vacca, che ancora la porta avanti consapevole del potenziale del prodotto.
Mi sono trovato davanti ad uno spettacolo diverso da quello passato, ma devo dire che la cosa non mi è dispiaciuta per niente perché questa riedizione lascia molto più spazio ai personaggi. Tutti molto divertenti e singolari, sono interpretati da artisti con una forte personalità che la regia di Matteo ha saputo sfruttare e letteralmente liberare di ogni freno. I risultati sono piuttosto evidenti e assolutamente positivi, e danno una marcia in più alla commedia.
Conosco tutti gli attori del cast, tutte mie vecchie conoscenze che ho avuto modo di apprezzare numerose volte sul palco e che mi confermano potenzialità e capacità esplosive con cui bucano letteralmente la scena.
Dove la memoria non mi ha aiutato è stato il vecchio articolo che scrissi allora a venirmi in soccorso, così da poter confrontare le notevoli differenze apportate al testo e alla messa in scena; rivelano un grande restauro e un conseguente miglioramento. Nonostante ricordi molto piacevolmente la vecchia proposta e il suo pregevole cast, è indubbio il netto passo in avanti.
La commedia prende il nome dal singolare talamo, in un improbabile alcova che troveremo in scena, incorniciato da una scenografia molto allegra e variopinta che mostra l’interno di un appartamento molto, troppo affollato.
La coppia di coniugi Marchetti, suo malgrado, dovrà dividerlo con gli altri numerosi protagonisti dell’ ingarbugliata storia.
Il testo originale è di una commedia inglese scritta negli anni ’60, innumerevoli le repliche che hanno visto susseguirsi produzioni e cast con attori più o meno noti, o in riproposizioni e modifiche che però ne hanno sempre mantenuta intatta la sostanza.
Matteo inserisce accorgimenti e ritocchi della commedia all’ italiana che danno una bella rinfrescata al testo, attualizzandolo e ammorbidendo lo humor albionico. Insomma, un bel lavoro di regia che mantiene quel piacevole sapore retrò. Molto, infatti, ricorda quella comicità tanto cara a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.
Cercherò di fare ordine nella voluta confusione della storia senza però spoilerare tutto.
L’improbabile dimora realizzata da un particolarissimo arredatore trasforma la normale casa dei Marchetti in una sorta di bomboniera colorata, realisticamente riprodotta dall’adorabile scenografia, che diviene un luogo di intrecci amorosi in cui il casus belli è una lettera amorosa finita nelle mani sbagliate, chiave di inizio che provocherà una confusione totale senza fine; assolutamente divertente.
Ognuno crede di avere la disponibilità dell’immobile per godere del suo personale incontro amoroso, e già questo… si aggiungono poi altri riusciti equivoci che danno vita ad un irresistibile commedia.
Ovviamente i pazzoidi sceneggiatori, ma anche la rielaborazione di Matteo, pensano con i loro escamotage di far ritrovare contemporaneamente nello stesso luogo i protagonisti, creando assurdi e spassosi intrighi in cui tutto è un fraintendimento divertente e continuo, ma anche delicatamente imbarazzante.
L’arredatore Andrea (Walter Del Greco) è uno dei tanti punti forti della commedia, si presenta con un atteggiamento marcatamente gay, ma corteggia (?!) la disponibile, prorompente e calorosa cameriera colombiana dal viso angelico Mercedes (Floriana Corlito) a servizio nella casa, che lo corrisponde.
La coppia padrona dell’immobile è formata da un editore di storie per bambini, Sergio (Matteo Vacca anche regista oltre che protagonista), simpaticamente piagnucoloso e comicamente apprensivo, e la moglie Giovanna (Martina Zuccarello) frizzante e briosa che di tanto in tanto si lascia sfuggire simpatiche esternazioni in siciliano.
La donna, suo malgrado, diviene l’involontaria musa protettrice dell’incontro amoroso della frizzante amica Linda (Claudia Ferri), che si propone in veste di deliziosa ragazza tutto pepe assai espressiva ed ironica.
Lei forma la seconda coppia, quella degli amici intimi dei Marchetti di cui il marito Enrico è socio (Alessandro Bevilacqua), un tipo piuttosto libertino e marpione che l’attore rende molto simpatico.
Lei approfitta di questo debole del marito per le donne per guardarsi intorno e assaporare nuove esperienze, cercando di sfruttare l’appoggio della padrona di casa, alla fine coinvolta pure lei in questo infettivo cerchio di relazioni extraconiugali.
Il “virus adulterino” si propaga a macchia d’olio dopo che la lettera scritta dell’amante all’amica finisce accidentalmente nelle mani dell’editore che beh, immaginate…
Confusione? Avete perso già il bandolo della matassa? È solo l’inizio!
Subentrano poi altri personaggi tutti in preda ad una crisi d’accoppiamento alla bonobo, tutti che cercano di andare con tutti, al contempo complici nel complicare la storia.
Altro cardine della commedia è un contratto che l’editore deve firmare con una famosa scrittrice di saggi per bambini (Elisa Pazi); l’attrice si trasforma in una donna di altri tempi, un po’ bigotta e rigida, ed impettita ma molto divertente, dall’accento romagnolo, che entra nella casa dove trova una serie di situazioni piuttosto ambigue.
Ormai tutto è talmente compromesso ed ingarbugliato che invece di tentare di spiegare come stanno veramente le cose all’autrice e rischiare di perdere il contratto, si sceglie di farle credere proprio quel poco che ha capito del guazzabuglio.
Parte così uno scambio di ruoli divertentissimo, paradossale ma terreno fertile per un incessante uragano di battute esilaranti.
Nonostante ci troviamo al cospetto di una commedia leggera e brillante, non si può non plaudere il lavoro magistrale degli autori, Matteo compreso, e l’interpretazione degli attori che trasformano lo scritto in un vivissimo e riuscitissimo spettacolo.
Battute divertenti si susseguono a battute di minore intensità che però, incastrate tra loro, formano un mosaico cromatico dalle svariate intensità e tonalità ironiche e comiche che coinvolgono lo spettatore non facendolo mai smettere di ridere.
Agli attori va riconosciuto l’impegno non solo nella loro parte, ma anche nell’ incastrarsi con gli altri negli scambi veloci sulla scena per dare vita a questa effervescente, irresistibile, ariosa, farsesca storia dai ritmi forsennati, che non è mai afflitta da cali di tono.
Tra i personaggi spicca sicuramente l’arredatore; nonostante si proponga in maniera scontata per quello che è il nostro immaginario collettivo, l’attore e la regia riescono a districarsi togliendogli quella forte matrice di macchietta, riuscendo a personalizzarlo e renderlo credibile, anche perché è una figura importante ed essenziale in molte situazioni e al contempo una sorta di insetto dispettoso che punzecchia di continuo tutti.
Tra gli altri personaggi la già citata anziana editrice che Elisa rende esuberante oltre che piuttosto buffa e trascinante, insieme alla coppia principale Matteo e Martina, sia lui che lei travolgenti, espressivi, due colonne portanti senza però trascurare l’amica della moglie, una Claudia scoppiettante e deliziosa che si fa notare ogni volta che entra come un vero e proprio spiritello sprintoso.
Queste, a mio avviso, le entità di rilievo senza togliere nulla ai personaggi posizionati in secondo piano come l’avvenente, prosperosa e prorompente segretaria amante del socio dell’editore (Eleonora Santini), che comicamente si aggira seminuda e spaesata su quel famoso letto ovale, ormai passaggio obbligato per tutti; e l’altro amante (Eric Bastianelli), il simpatico, un po’ goffo e buffo toscano costretto ad apparire e sparire tra gag e battute, sperando di avere questo sperato flirt con Linda (Claudia).
Tutti sono ingranaggi essenziali di questa magica sinergia creata da Matteo che ha saputo formare un ottimo cast che mantiene uno standard piuttosto alto, realizzando una commedia alla portata di tutti, perfetta per passare due ore in spensierata allegria.
Foto Elena Tomei
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