A vent’anni dalla scomparsa di Alberto Sordi, che ha interpretato magistralmente il cinema italiano, la Fondazione Museo Alberto Sordi, in collaborazione con la Fondazione Alberto Sordi per i Giovani, ha promosso la mostra “Alberto Sordi e il suo tempo” a cura di Alessandra Maria Sette.
La mostra è ospitata nella storica villa dell’attore e per l’occasione, apre al pubblico il Grande Salone e il Teatro dove Sordi usava proiettare le pellicole dei suoi film.
L’Albertone nazionale apre, letteralmente e gratuitamente, la porta di casa sua a tutti i romani per una mostra che raccoglie materiali provenienti dall’Archivio Storico della Fondazione Museo Alberto Sordi, dall’Archivio Luce e Teche RAI.
Seguendo il percorso improvvisamente si sente la sua voce e sembra veramente che nella stanza attigua ci sia Alberto Sordi che racconta le sue storie. Nella sala proiezione video, poi, gli ospiti si siedono per godere della visione di uno dei filmati proprio come si fa quando si va a trovare un amico.
Le foto dell’artista sono intrecciate con quelle del relativo periodo storico suddivise per anno. Sono rappresentate le vicende che hanno segnato l’Italia del secolo scorso. Il primo e il secondo dopoguerra, il boom economico, gli anni di piombo, il referendum sul divorzio, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e non solo.
Impreziosiscono ancor di più l’esposizione i numerosi documenti cartacei ed album fotografici oltre che i documenti video completamente restaurati.
“Questa bella mostra è animata da un’idea semplice, quella di incrociare la figura di un grande italiano, che ha raccontato attraverso i suoi film il carattere e l’indole degli italiani, con la storia d’Italia. Sordi ha impersonato personaggi di ogni ceto sociale, di ogni colore politico, di ogni attitudine e con loro ha saputo raccontare il nostro Paese” ha dichiarato l’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor.
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