“Ago, Bianca e… uno e basta”

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Teatro Sette Off
Di Adriano Bennicelli e Michele La Ginestra
Regia di Michele La Ginestra
con: Manuela Bisanti, Alessandro Buccarella, Giovanni De Anna, Luca La Ginestra, Edoardo La Rosa, Ilaria Mariotti, Flavia Prugnola, Davide Zanfrisco

Credo che il teatro possa essere una panacea per curare gli stati d’animo. Si entra per vedere uno spettacolo, e come per incanto si dimenticano i propri problemi, le ansie e le preoccupazioni, i dispiaceri.

Ci si mette a sedere, lo spettacolo inizia e si è pervasi da un senso di benessere, di allegria. Il teatro è una specie di magia, soprattutto quando si assiste ad una commedia dolce, simpatica e ben interpretata come questa, che in maniera originale parla della paura di amare, della voglia di essere amati, ma soprattutto di quella di vivere.

uno e bastaSe poi a raccontarla sono i diretti interessati attraverso la penna di Bennicelli e La Ginestra, che portano addirittura gli spermatozoi sul palco… ancora meglio!

Ago (Edoardo La Rosa) è un ghostwriter che si occupa di rispondere alla posta di una rivista per donne; Bianca (Manuela Bisanti), interessata, lo osserva dalla finestra del suo appartamento e finisce per innamorarsi di questo particolare personaggio schivo e sempre piegato sul suo PC a scrivere.

La ragazza cerca allora di attirare l’attenzione dell’uomo lanciandogli bigliettini dalla finestra, ma il ragazzo sembra ignorarla.

Per confortarsi, paradossalmente si sfoga e cerca consiglio proprio alla posta del cuore della rivista dove lavora Ago, senza però ottenere risposta, finché prenderà coraggio e con un simpatico escamotage incontrerà lo scrittore.

Questi, più che disinteressato a scoprire l’amore e le proprie emozioni, è timido ed un po’ imbranato. Appare un uomo tranquillo e pacato, ma nel suo intimo, al contrario, è un vortice di emozioni, un vulcano pronto ad esplodere grazie al suo attivissimo testosterone (Giovanni De Anna), una sorta di alter ego che prende le forme di un essere senziente impegnato alacremente a stimolarlo attraverso scariche ormonali o provocandolo “di persona” per risvegliarlo dal torpore che pare essere più che altro una difesa psicologica verso i rapporti amorosi.

Il buffo e intraprendente testosterone, intanto, allena una vera e propria cricca di divertenti e dolcissimi spermatozoi (Alessandro Buscarella, Luca La Ginestra, Ilaria Mariotti, Flavia Prugnola e Davide Zanfrisco), in maniera che siano sempre pronti al loro scopo in ogni momento, quello di correre veloci all’ovulo di Bianca e fecondarlo appena Agostino crei la situazione.

La cosa divertente è che nell’attesa i nostri amabili lavoratori si intrattengono e ci intrattengono discorrendo tra loro, giocando, scherzando e litigando, convinti che al momento giusto tutti insieme raggiungeranno l’obiettivo e nasceranno per ritrovarsi poi come fratelli e sorelle…

Scopriranno amaramente che solo uno di loro su duecento milioni è destinato a riuscire nell’impresa, e cominceranno a valutare in maniera diversa la situazione.

Solo il più forte e il più veloce vincerà quella che a tutti gli effetti diviene una competizione. Allora insieme decideranno di cambiare le regole del gioco…

Delicatamente, con molto tatto e ironia, questo brillante testo affronta interessanti tematiche, viste però da un punto di vista assolutamente originale: l’amicizia, il tradimento, il sacrificio, l’amore, il senso della vita, la speranza, i sogni, le ambizioni…

In una scenografia essenziale dove predomina il bianco, sprazzi di luce inondato la scena con colori vivaci esaltando la nostra storia.

Manuela ed Edoardo si rivolgono al pubblico con soliloqui divertenti che ne svelano il carattere, i desideri e le frustrazioni. Ognuno dei due all’inizio è posizionato sul lato opposto del palco, e vengono efficacemente illuminati quando si raccontano.

Entrambi sfoderano tutta la loro simpatia e la mimica, e attraverso una sentita recitazione coinvolgono il pubblico con le loro storie, divertendolo e anche commovendolo.

Giovanni è una sorta di diavoletto – puttino dispettoso che si muove tra i due protagonisti e la squadra di inesperti spermatozoi che con dedizione ed impegno sta formando. Istrionico si muove in queste due dimensioni parallele, rivelando simpatia e verve.

Una sorta di jolly, che si comporta da sergente Hartman di “Full metal jacket” con gli spermatozoi e da voce della coscienza con cui provoca e sprona Edoardo.

Il gruppo di spermatozoi esordienti si presenta tutto vestito con salopette bianche; tra loro il più dolce è Luca, poverino, che è zoppo ed ha scarse possibilità di riuscire nell’impresa. Goffo e timido, è delizioso nei panni del suo personaggio.

Alessandro e Davide sono quelli più smaliziati; aitanti e sicuri di sé, con accento romano si rimpallano battute divertenti e schiette, sicuri della loro fisicità e con la giusta forza d’animo per riuscire nel loro compito.

Ilaria è la maschiaccia del gruppo, vorrebbe nascere maschio e si comporta da burbera nonostante sia fondamentalmente dolce. Sveglia e furbetta, è legata a Flavia, anche lei deliziosa con le sue treccine, ingenua e fanciullesca nei modi.

Tutti sono ancora immaturi, si presentano come dei bambini che stanno facendo esperienza, infatti hanno ancora poco chiaro come si svolgerà la loro missione.

Contraddistinti da un numero di serie e così appellati dal testosteronico sergente istruttore, cercano di trovarsi un nome per chiamarsi tra loro, spesso proponendone alcuni davvero esilaranti che sottolineano ancor più l’ingenuità che li fa affezionare al pubblico.

uno e basta

Con questo espediente il testo inserisce battute divertenti e simpatiche che strappano sorrisi ed applausi.

Anche a loro è concesso un piccolo spazio per un monologo che ne svela la parte più intima e ne rivela le capacità recitative di ognuno. Il gruppo è amalgamato, nel modo di porsi, in ognuno riconosco molto l’impronta registica di Michele La Ginestra, che è riuscito a portare tutti su un livello omogeneo.

Se Edoardo e Manuela sono gli interpreti principali sui quali si concentra la maggior attenzione, Giovanni si inserisce egregiamente facendo da ponte tra loro e i cinque spermatozoi.

Lo spettacolo con leggerezza ed ironia ci porta nel mondo della sessualità rappresentata con fantasia e dolcezza, che mi ha ricordato lontanamente il film “Senti chi parla“, ma a dispetto di questo, qui la piece dona anche spunti di riflessione.

Bravi, simpatici, divertenti, profondi, toccanti, ho visto una squadra affiatata e in grado di regalare una serata di allegria.

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