Nuovo Teatro Orione
Di e con Antonio Giuliani fino al 10 marzo 2024
Di nuovo qui al Nuovo Teatro Orione per rivedere Antonio Giuliani, a distanza di quattro mesi dallo spettacolo “Anche meno”.
Era tanto che non avevo il piacere di vederlo dal vivo, a parte la parentesi di novembre, forse anche per il suo maggior impegno in TV. Così Antonio ritorna a teatro e dopo anni continua a riempirlo. In lui vedo una certa propensione al contatto diretto con il pubblico; evidentemente non sazio dell’entusiasmo dei suoi ammiratori, torna per loro con questo “Rewind”.
Ripensare nostalgicamente al proprio passato non è sempre negativo, può servire a ricordare ciò che si è fatto di positivo e di buono … e Antonio ne ha fatte di cose buone. Alla vigilia dei trent’anni di carriera, può tirare le somme e ritenersi alquanto soddisfatto.
Il suo pubblico lo segue, lo ama, è quello di sempre e ha tanta voglia di divertirsi con lui. In sala c’è anche qualche nuova leva, qualche giovane forse venuto con i genitori buongustai che può imparare ad apprezzare questo artista.
Ironicamente Antonio, oltre che parlarci dei sui suoi trascorsi esordi, tratta anche la nostra quotidianità attingendo ai cavalli di battaglia ancora attuali e a nuove esilaranti e travolgenti trovate, che mettono alla berlina comportamenti passati e presenti della nostra società.
Così, ironizza su tutti quegli oggetti che usavamo una volta e anche su quelli più attuali, talvolta complicati, quasi incomprensibili per le vecchie generazioni, che di prepotenza sono entrati nella nostra vita quotidiana e l’hanno condizionata: computer, cellulari, navigatori, applicazioni, e perfino automobili super accessoriate e complicatissime che non hanno nulla in comune con quelle usate negli ultimi decenni.
Antonio ci fa notare come anche i nostri approcci e gli atteggiamenti siano mutati. Le ragazze con cui flirtavamo allora, il corteggiamento, l’atteggiamento delle nostre mamme o delle suocere…
Nonostante l’ilarità che scatenano le sue digressioni, c’è anche una profondità che ci mostra come a cambiare siano stati anche i modi di amare. Queste descrizioni che scavano nel nostro passato riaprono allegramente una scatola dimenticata piena di piacevoli ricordi, che tornano alla luce riaffiorando liberi e spensierati. Tutto con un approccio simpaticamente irriverente.
È un lungo percorso temporale quello affrontato in quasi due ore di intenso spettacolo. Anche Antonio si diverte, riassaporando quel gusto del contatto con il pubblico mai perduto e pur sempre stimolante e gratificante.
In questo viaggio a ritroso l’artista ci racconta anche del suo percorso artistico, dell’inizio nei piccoli fumosi pub superaffollati da un pubblico spesso difficile, pronto a rispondere ad ogni sua battuta. Tra i comici “sopravvissuti” a questo difficile testa a testa c’è anche lui, insieme a pochi altri.
Anche grazie a questa esperienza, Antonio ha sviluppato una grande capacità di improvvisazione che inserisce inevitabilmente in ogni suo spettacolo.
E allora via a prendere in giro le vecchie pubblicità con gli assorbenti alati volanti, gli amari che riducono in condizioni pietose i loro testimonial, la carta igienica chilometrica che non finisce mai; e poi il caotico traffico romano e la spasmodica ricerca di un parcheggio, gli assurdi nomi delle automobili e le informazioni stradali chieste ad improbabili passanti.
Esilarante e travolgente il racconto del rapporto con la madre, la riflessione su alcune leggi europee o sui controlli dei passeggeri in aeroporto, o la descrizione dell’ approccio al triage del pronto soccorso, per passare ad una divertentissima disamina sugli orrendi costumi di carnevale dei tempi passati che indossavamo da bambini.
Nel finale Antonio, dopo gli alti picchi di comicità, accompagnato nostalgicamente dal brano “Vecchia Roma” vorrebbe chiudere cominciando con un tono più sommesso e malinconico… ma dura poco perché riesplode con irresistibili aneddoti sulla geniale e spontanea comicità quotidiana dei romani.
Un bel revival che ripercorre tutta la vita artistica dell’attore, che con un grande sforzo di memoria e ricerca ha rispolverato tutti i vecchi copioni dimenticati dentro qualche suo cassetto per questo “Rewind”.
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