Sono tre le serate che il Monk ha dedicato a questa stand up comedy, e ognuna vedrà diversi artisti. Quattordici proposte si sono avvicendate stasera sul palco, tutte con cinque minuti a disposizione per far ridere o riflettere.
Tra loro anche un duo ed un trio che fanno salire a diciotto gli artisti presenti, presentatore compreso.
È molto difficile colpire gli spettatori con una manciata di minuti e accattivarsi la loro simpatia. Eppure la serata è andata piuttosto bene per tutti e l’organizzazione ha funzionato. Chi esuberante, chi travolgente o ponderato, chi riflessivo o provocatorio, chi semplicemente comico… ce n’è stato davvero per tutti i gusti.
Riccardo Cotumaccio presenta gli attori con simpatia e scioltezza, anche inscenando qualche gag con loro.
Apre le danze con una critica molto ironica sui bambini Antonio Micali, rimanendo sempre molto serio nonostante strappi sorrisi.
Approccio simile è quello di Fill Pill con le sue divagazioni sui centri massaggio cinesi. Semplicemente geniale la sua satira, in cui inserisce anche qualche imitazione.
Arrivano i Carta Bianca, un duo che canta accompagnandosi con la chitarra e propone sketch sul political correct.
Come sempre divertente ed autoironica è Ludovica Bei, con i suoi dubbi sulla generazione degli anni ’80 e la sua tragica infanzia.
Mattia Grossi invece ci racconta di come sia stato bullizzato da piccolo e abbia sviluppato un discutibile approccio per difendersi dai prepotenti.
La dolcissima ed esuberante Viviana Colais ci intrattiene con un monologo filosofico improntato sulla fisica quantistica applicata a se stessa e alla vita.
Di nuovo i Carta Bianca e la “cancel culture”, con cui cambiano il testo di un brano di Vasco Rossi ormai troppo scorretto politicamente.
Igor Petrotto ci racconta con spiccata ironia il dramma con cui il suo nome e la sua origine palermitana lo hanno segnato dall’infanzia fino ai nostri giorni…
Giulia Vittoria Cavallo è divertentissima ed esplosiva. Lei sembra felice per essere tornata single. Con il suo “velato” pugliese ci racconta i consigli delle amiche e della guida psicologica trovata sul web per migliorare la sua vita attuale.
I Due e Mezzo vestiti da angelo sono irresistibili. Con il divertente call center Ufficio bestemmie, utile per ogni vicissitudine che travolge gli uomini, sono sempre pronti ad assisterli e a sostenerli nella vita quotidiana.
Isaia Federico Maria ci racconta della perdita dei capelli, delle carie e di tutti i difetti umani, per poi presentarci un improbabile e divertente dialogo tra l’Altissimo e il call center dell’Enel.
L’esordiente Filippo Manco ci diverte tentando goffamente di presentare un monologo, i cui temi però sono così pieni di luoghi comuni e scontati che vengono scartati in continuazione dal velenoso presentatore Riccardo.
Giordano Damiano ci allieta con uno sfogo sui suoi disagi infantili, sull’approccio con i grandi, sulla famiglia e sul rapporto con la religione.
Il travolgente Matteo Cirillo propone un monologo ad una velocità esasperata che verte sull’ansia provocatagli dalle persone e dalla vita. È lui a chiudere in bellezza una serata all’insegna del divertimento, riuscita e veloce, in cui ognuno ha portato la sua personalità e il proprio talento umoristico.
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