Intervista a Tiffany Zhou tra i protagonisti di Holy Shoes

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Attrice e modella, origini cinesi, ha posato in varie campagne pubblicitarie per TIM, Barilla, Chanel make-up e per numerosi redazionali di moda.

Si forma come attrice a Los Angeles con Il Metodo Stanislavskij e (N.Y.) Film Academy.

Beniamina di molti ragazzi e ragazze per la sitcom di Rai Gulp “Maggie and Bianca fashion friends”. Grazie al suo agente Veronica Carbone, che si occupa di Lei da quando aveva 13 anni.
E’ tra i protagonisti di Holy Shoes per la regia di Luigi Di Capua al cinema dal 4 luglio

Tiffany parlaci del tuo personaggio nel film Holy Shoes.

Interpreto Mei, una ragazza immigrata di seconda generazione intelligente e brillante, che aiuta il padre nella gestione del ristorante; il suo sogno è però andare all’estero per cambiare vita. Ha un fratello di 10 anni, a cui è molto legata e di cui si occupa, affetto dalla sindrome di Asperger. Vince una borsa di studio per andare a studiare a Boston grazie a impegno e sacrifici, ma il padre vuole impedirle di partire perché ha bisogno che lei continui ad occuparsi del ristorante e del fratellino. Mei si ribella: inizia a vendere sneakers ricercatissime per potersi permettere l’istituto che possa accogliere e seguire suo fratello per partire e inseguire il suo sogno.
Lavorare alla realizzazione di questo film è stato stimolante sia grazie al messaggio che cerchiamo di trasmettere, sia grazie alla preparazione del cast e del regista.

tiffany zhouBasta veramente un paio di scarpe per cambiare vita e per avere potere?

Assolutamente no. Il film cerca proprio di far luce sul messaggio che recepiamo dai mass media in un era iperconsumistica: se non hai non esisti, non sei, non vali. Ovviamente il problema non è apprezzare e desiderare un paio di scarpe o un altro oggetto, ma cedere all’idea che è ciò che abbiamo a dire chi siamo.
Soddisfare un desiderio che poi non è il nostro, ma è quello che gli altri ti inducono a desiderare. Nel film anche nell’amore prevale questo aspetto: regalare qualcosa per essere amati e accettati.

Qual è il tuo punto di vista riguardo a questo argomento?

Gli esseri umani hanno un profondo bisogno di amare ed essere amati, cosa molto difficile in una società che valuta le persone per quello che possiedono e non per quello che sono. Tendiamo a scegliere partner simili a noi, spesso anche provenienti dallo stesso contesto socio-economico; quando c’è invece un divario significativo si cerca di fare qualunque cosa per sentirsi pari, proprio come Filipetto nel film.

tiffany zhouUna generazione succube degli oggetti deputati a definire un’identità che poi risulta essere molto lontana dalla realtà. Come siamo arrivati a questo paradossale equivoco?

Ci troviamo in un contesto completamente nuovo e sconosciuto, in cui ci interfacciamo costantemente con i media; la nostra generazione è la prima ad essere cresciuta con i social e con la figura degli influencer, che consigliano come vivere e cosa avere e diventa difficile non sentirsi inadeguati.

Cosa pensi degli influencer anche alla luce dei recenti avvenimenti legati a personaggi ultra noti dei social network? E’un mondo destinato a sparire?

Non ho nulla in contrario al lavoro di influencer, ma mi piacerebbe vedere più autenticità e sincerità. Penso che ci vorrà molto tempo per vedere dei cambiamenti positivi. Il mondo digitale è indubbiamente fatto per restare, anzi, lo vediamo crescere e innovarsi ogni giorno di più, per esempio con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ormai tutto, dall’economia ai rapporti sociali, avviene sul web: siamo come intrappolati in una ragnatela mondiale. Impossibile da contrastare.

Che rapporto hai con le scarpe?

Se mi piacciono le compro.

Cosa speri arrivi al pubblico che si recherà in sala a vedere Holy Shoes?

Il messaggio è chiaro, siamo ossessionati dall’avere, per piacere ed essere parti integranti di una società che richiede il raggiungimento di canoni superficiali e inarrivabili.

Progetti futuri?

Chiedete alla mia agente Veronica Carbone!

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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