Hai intenzione nella prossima stagione di riproporre il Principe del Varietà?
Ovviamente con dei cambiamenti. Infatti se non erro questa edizione ha almeno un 70-80% di novità rispetto a quello della scorsa edizione.
L’anno prossimo faremo il “Principe del Varietà 2- Il ritorno” o “Il girone di ritorno” devo decidere. Questa volta voglio cambiare tutti i quattordici numeri, lascio ovviamente le tecniche del Varietà su cui si basa la proposta come il calembour, la macchietta, il numero musicale, la canzone comica… non riproporrò Tony Fasano, ma inserirò Sergio, o magari Rocco. Per la macchietta vorrei invece fare la Pansè, che non faccio ormai più da dieci anni… ho tantissimi numeri, anche nuovi che vorrei inserire.
Lascio lo stesso format, dove il pubblico può votare e scegliere la tecnica del Varietà che più gli è piaciuta. Al pubblico piace l’idea di votare, lo fa sentire più partecipe, più importante.
Ad aprile riproporrai il tuo “La vita è un attico” lo vidi l’altro anno e sicuramente verrò di nuovo a vederlo perché mi è piaciuto davvero molto. Che ci dici di questo spettacolo?
L’ ho scritto con Gianfranco e con Gianluca, i miei autori di riferimento. L’idea era quella di presentare un tipo che portasse con sé un pacco da consegnare nell’aldilà, ma a sua insaputa. Ora a prescindere dalla religione e senza offendere nessuno, ho pensato: ma se si dovesse davvero affrontare un giudizio alla fine della propria esistenza? Questo come dovrebbe avvenire? Qualcuno arriva e ti dice che sei stato bravo e allora puoi proseguire per il paradiso, oppure che sei stato cattivo e te ne vai all’inferno? Ma come fanno a giudicarti? Hanno un computer? Arrivi tu Riccardo Massaro e ti dicono: “Ah lei è quello che ha fatto questo e quest’altro…”
La cosa mi faceva così ridere… l’idea di presentarmi a San Pietro… e che cosa gli porto? Una pennetta USB dove c’è tutta la mia vita? O porto sottobraccio una cartella con tutta la documentazione? O forse con un pacco, dove dentro c’è tutto quello che riguarda la mia vita?
Così ho immaginato questo tipo che mentre porta un pacco ha un incidente e muore, ma non lo sa. Così continua a salire i piani di questo stabile cercando l’introvabile destinatario di questo pacco. Sale per quelli che ho immaginato essere dei gironi, per poi arrivare finalmente a trovare il destinatario che è San Pietro, proprio all’ultimo piano, nell’attico. E solo lì scopre che è morto. Quindi colpo di scena!
Scusa Antonello, ma così riveliamo tutto…
Ma sì lo diciamo dai, tanto ormai molti lo hanno visto! Io interpreto tutti i personaggi maschili che si incontrano sui piani, quelli femminili li fa invece Valeria Monetti, Annalisa è la portiera dello stabile e Gianpiero interpreta quello che porta il pacco. Ho scritto questa parte pensando proprio a lui, così mi è venuto più facile, anche perché era perfetto per questo ruolo. Non sapevo invece che le parti femminili le avrebbe interpretate Valeria Monetti. L’abbiamo scelta perché serviva un’attrice eclettica, che fosse in grado di fare tutti i personaggi, ed infatti…
Dovunque l’abbiamo proposto lo scorso anno, tutti mi hanno detto la stessa cosa. È uno spettacolo dove ridi per un’ora e mezza e poi ti arriva questa mazzata finale… credo che ridere tanto e poi improvvisamente ed inaspettatamente commuoversi in un unico spettacolo, sia molto bello…
In effetti sono rimasto molto colpito da questa proposta perché proprio non mi aspettavo un finale simile. È qualcosa di differente da quello che ci hai abituati a vedere, ci sono sempre i personaggi stralunati, ma anche una bella ed inaspettata trama… verrò sicuramente a rivederlo.
Allora Antonello abbiamo fatto una bella chiacchierata e io, come chi leggerà, ora possiamo dire sicuramente di conoscerti meglio. Vuoi dire qualcosa al tuo pubblico?
Veramente dovresti dirla tu una cosa sul mio pubblico… ti ricordi dopo lo spettacolo l’altra sera quando è venuta quella signora anziana a salutarmi? Ti ricordi cosa mi ha detto?
A fine spettacolo una signora gracilina molto anziana si è avvicinata ad Antonello e gli ha detto: “Che Dio la benedica e la mantenga in salute!”
Al solo ricordo mi viene la pelle d’oca! Sentirsi dire da una signora di più di 70 anni questa cosa… ma che cosa gli devo dire ad un pubblico così ? Sai quante persone quando esco a salutarli mi dicono cose belle? Domenica sera c’erano trenta persone che mi stavano aspettando davanti ai camerini, tutti mi volevano ringraziare, chi mi diceva che non rideva così da anni, un altro chr non mi aveva mai visto, si era talmente divertito che mi ha assicurato che continuerà a seguirmi . Ma che bello!
Come dico sempre, è importante cercare di essere felice, se io riesco col mio spettacolo a portare un po’ di brio, un po’ di freschezza di allegria, di divertimento di felicità… ho raggiunto il mio scopo.
Non sono cieco, mi accorgo girando per strada che il mondo è sempre più triste. Chi non arriva a fine mese, chi ha il figlio disoccupato, chi è stato licenziato… sai quante persone ho conosciuto che dopo il Covid hanno perso il lavoro e ora si ritrovano a cinquant’anni che non sanno cosa fare, chi ti assume più a quell’età ?
Gianfranco Fino che ha un’intelligenza superiore alla media, dice che i detti popolari non sbagliano mai, come quello che ammonisce dicendo di non farsi venire il sangue amaro a causa delle cose negative, perché poi questo ti porterà ad ammalarti…
La risata è un farmaco naturale, credo che l’OMS o l’ ASL (lo dico scherzando), dovrebbe dire: “Signora, lei è stressata, si vada a vedere uno spettacolo comico!” Lo penso veramente, l’ASL dovrebbe consigliare almeno una volta al mese ai propri assistiti di fare qualcosa che gli dia piacere, come vedere uno spettacolo comico, che sicuramente porta molti benefici!
Ho tantissima gente che mi segue da più di vent’anni, perché è come te, si è affezionata, perché gli do sempre qualcosa di nuovo, li diverto.
Cambio spesso i miei numeri, perché ci tengo al mio pubblico gli voglio bene. Non voglio stancare chi mi viene a vedere proponendogli sempre le stesse cose, rischiando di farli sentire presi in giro, annoiarli e farli poi allontanare…
Antonello quanti anni sono che fai questo lavoro?
Trentasette capito? Dall’87. Ho calcolato di aver percorso almeno 2.000.000 di chilometri e fatto più di 4.000 spettacoli… Tra tre anni festeggerò quarant’anni di carriera e allora faremo un mega spettacolo con il meglio del Verietà!
Pensa che oggi quello che mi pesa non sono i tanti spettacoli che faccio e neanche gli anni che ho, sono solo i chilometri che percorro! Ora dopo Roma andrò un mese in Sicilia, poi a capodanno sarò a Torino, quattro giorni li farò a Milano, dieci giorni a Catania, dieci a Napoli, poi una settimana in Puglia e sempre in macchina poi!
Ma perché non puoi andare in aereo o in treno?
E tutta la roba per lo spettacolo chi la porta? In questo spettacolo ho bisogno di quattordici giacche, nove parrucche, due paia di scarpe, mi devo portare almeno otto camicie bianche, poi ho i cappelli e gli oggetti per il Karacosello… Tutto quello che utilizzo per far ridere, e poi ci sono i costumi delle ballerine!
Ah è vero! Ma quanti costumi hanno?
Un botto! Perché sono quattro ballerine per otto momenti ballati… fanno trentadue costumi! Più quelli di Annalisa. Poi ho mio il computer con tutto lo spettacolo programmato dentro, i microfoni… non posso andare in teatro e rischiare di trovare un microfono difettoso. È faticoso, davvero faticoso, ma è la mia vita e mi piace così! Ora devo andare, è arrivato il tecnico, mi devo preparare per la serata!
Grazie Antonello, mi ha fatto davvero piacere condividere questo momento con te!
Finita questa bella ed interessante chiacchierata di un’ora abbondante, Antonello mi invita a seguirlo dietro le quinte, per regalarmi il calendario con le sue foto, un CD con i suoi brani e un DVD di un suo spettacolo. Tra poco salirà sul palco e altre persone torneranno a casa contente dopo essersi fatte inoculare una potente dose della sua travolgente allegria, un energetico, un toccasana rinvigorente a base di risate e divertimento made in Costa.
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