L’Italia è un Paese altamente esposto al rischio sismico, con oltre il 45% del territorio classificato in zone ad alta o media pericolosità
Per chi vive in queste zone è importante conoscere il livello di rischio, le possibili conseguenze di un terremoto, il comportamento da tenere in caso di evento calamitoso, ma anche le strategie per prevenire i danni e proteggersi.
Tra le azioni di prevenzione c’è sicuramente la messa in sicurezza della propria casa, per la quale viene in aiuto il Sismabonus, una detrazione fiscale per coloro che eseguono interventi per l’adozione di misure antisismiche sugli edifici.
Lo Stato, infatti, ha interesse a incentivare questi lavori, perché possono salvare delle vite e far risparmiare almeno una parte dei moltissimi soldi – pubblici e privati – che servono per la ricostruzione necessaria dopo un terremoto.
In questo articolo approfondiamo questa agevolazione e le modalità per accedervi, ma andiamo anche oltre: sapere come proteggere la tua casa dai terremoti con azioni di prevenzione è importante, ma lo è altrettanto conoscere l’assicurazione che può aiutarti a far fronte ai danni sismici quando non si possono evitare.
Il rischio sismico in Italia
Il rischio terremoti in Italia è elevato a causa della morfologia del territorio e delle sue coordinate geografiche, ma è aggravato anche dalla scarsa consapevolezza e attenzione dedicate alla progettazione urbanistica e edilizia.
La maggior parte degli edifici italiani, infatti, non sono stati costruiti con criteri antisismici, e moltissimi sono posizionati in aree a elevato rischio sismico, dove non dovrebbero essere costruite abitazioni, soprattutto senza adeguate accortezze.
Il primo modo per difendersi da un terremoto, quindi, è conoscere il livello di rischio del luogo dove si abita o dove si intende acquistare una casa.
Ecco un quadro dettagliato delle zone sismiche in Italia, utile anche per sapere se e in che misura si ha diritto al Sismabonus.
. Zona 1: La più pericolosa. Include aree con alta probabilità di terremoti distruttivi, come l’Aquila e l’intera Calabria.
. Zona 2: Zone con probabilità significativa di forti terremoti. Vi rientrano parte dell’Emilia-Romagna e molte aree appenniniche.
. Zona 3: Aree con una probabilità moderata di eventi sismici intensi. Per esempio, città come Venezia e alcune aree costiere.
. Zona 4: La meno pericolosa, con bassa probabilità di terremoti dannosi. Aree come Sardegna e parte della Pianura Padana rientrano qui.
La maggior parte del Centro-sud Italia è classificata come zona 1 o zona 2. Il Nord Italia rientra prevalentemente nelle zone 3 e 4, salvo alcune aree dell’Emilia-Romagna e del Friuli-Venezia Giulia, ad alto rischio. Delle due grandi isole, infine, la Sardegna è un’area a basso rischio, mentre la Sicilia presenta alcune aree in zona 1 o 2 a causa dell’attività vulcanica.
Cos’è il Sismabonus e come funziona?
Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale prevista per chi desidera migliorare la sicurezza antisismica di un edificio. Introdotta per la prima volta dalla Legge di Bilancio del 2017, è una detrazione fiscale valida per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 e si applica per i proprietari di immobili in zone sismiche 1, 2 e 3. La detrazione varia a seconda dell’intervento:
. 50% per lavori senza miglioramenti nella classe di rischio sismico.
. 70%-80% per interventi che riducono il rischio di 1-2 classi.
. 75%-85% per interventi su parti comuni di condomini.
Il tetto massimo è di 96.000 euro per immobile e le detrazioni sono distribuite in 5 anni. Non sono più previste la cessione del credito o lo sconto in fattura per progetti avviati dopo il febbraio 2023. Per ottenere il bonus, è necessario:
. Realizzare lavori certificati da tecnici qualificati.
. Effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario “parlante” con causale dedicata.
. Verificare l’idoneità dell’immobile alle normative vigenti.
Quando il Sismabonus non basta: proteggere la casa con l’assicurazione
La copertura assicurativa delle abitazioni in Italia è molto scarsa, nonostante il nostro territorio sia esposto al rischio di numerose calamità naturali.
Ad oggi, solo il 6% delle abitazioni italiane è assicurato contro i danni sismici. Questo dato è tra i più bassi in Europa, mentre il livello di rischio è tra i più alti. Ridurre i rischi strutturali con interventi di ristrutturazione per la messa in sicurezza è fondamentale, ma non sempre è possibile o sufficiente: ecco perché l’assicurazione Casa Terremoto è un elemento complementare per la sicurezza e la serenità di chi vive in zone sismiche.
Un’assicurazione per il terremoto offre:
. Indennizzo economico utile per i costi di ricostruzione o riparazione.
. Flessibilità nelle opzioni di copertura, che possono includere solo l’esterno o anche ciò che si trova all’interno della casa ed estendersi al 100% del danno subito o limitarsi a una parte.
I premi assicurativi variano a seconda del rischio sismico della zona e del valore dell’immobile: per le zone più rischiose e le case di maggior valore il costo sarà più elevato e viceversa.
Mentre il Sismabonus riduce il rischio strutturale, l’assicurazione copre i danni economici residui e offre tranquillità finanziaria. I proprietari di una casa a rischio possono così evitare l’onere di dover affrontare costi imprevisti in caso di danni da terremoto e proteggere il proprio futuro.
Anche la copertura assicurativa contro i terremoti, peraltro, è oggetto di agevolazioni fiscali, infatti è prevista una detrazione del 19% per chi stipula un’assicurazione Casa Terremoto.
Se vuoi saperne di più, puoi valutare di richiedere una consulenza agli esperti di Vitanuova, che ti sapranno guidare nella scelta del prodotto più adatto alle tue esigenze.