Si è spento a Cecina il fotografo italiano Oliviero Toscani, al quale il m.a.x. museo di Chiasso ha dedicato un’importante mostra antologica, la prima in Svizzera, dal titolo Immaginare, fra ottobre 2017 e febbraio 2018.
Oliviero Toscani figlio del primo fotoreporter del “Corriere della Sera”, ha studiato all’inizio degli anni ’60 fotografia e grafica alla Kunstgewerbeschule di Zurigo (scuola di Arti Applicate).
È conosciuto internazionalmente come la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo, creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie attraverso gli anni per Esprit, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prenatal, Jesus, Inter, Snai, Toyota, Ministero del Lavoro, della Salute, Artemide, Woolworth e altri.
Come fotografo di moda ha collaborato per giornali come “Elle”, “Vogue”, “GQ”, “Harper’s Bazaar”, “Esquire”, “Stern”, “Liberation” e molti altri nelle edizioni di tutto il mondo. Dal 1982 al 2000 ha creato l’immagine, l’identità visiva, la strategia di comunicazione d’impresa e la presenza on-line di United Colors of Benetton, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo.
Numerosi i premi e i riconoscimenti che gli sono stati assegnati nel corso della lunga carriera.
Il lavoro di Toscani è stato esposto nei musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo, tra cui alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, a Palazzo Reale a Milano.
L’ultima mostra, Oliviero Toscani: fotografia e provocazione al Museum für Gestaltung a Zurigo, chiusa lo scorso 5 gennaio, ha segnato il ritorno in Svizzera delle sue opere, dopo l’evento che il m.a.x. museo gli ha dedicato fra l’autunno del 2017 e l’inizio del 2018, a cura di Susanna Crisanti e Nicoletta Ossanna Cavadini.
«Il continuo compiacimento della diversità», scriveva Nicoletta Ossanna Cavadini a conclusione del suo saggio in catalogo
(“Lo spirito innovativo della Kunstgewerbeschule”),
«la sua costante capacità immaginifica nel riuscire a sviluppare la parte sovversiva, inaspettata e anche dettata dalla casualità, rimangono incastonati nella formazione di Toscani, ma ne fanno anche la costruzione della sua forza interiore in continuo divenire».
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