“La stella di casa”

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Teatro Portaportese
Di Danilo De Santis e Brunilde Gambaro
Con Danilo De Santis, Roberta Mastromichele, Marina Vitolo e Fabrizio Di Rienzo

Credo sia passata una settimana da quando sono venuto qui al Portaportese per vedere Marina Vitolo in “Batti e ribatti”, prima avevo visto Roberta con Danilo ne “Il Padel nostro”; l’ultimo spettacolo con Fabrizio risale invece ad un anno fa: “Chi è ?…”

Seguo i quattro attori con passione e ho voluto vederli insieme per la prima volta, così come ad assistere alla nuova proposta di Danilo in collaborazione con Brunilde Gambaro. Che dire? Vi anticipo subito che è molto divertente e gradevole.

La storia è ambientata in due appartamenti attigui efficacemente ricreati dalla scenografia e curati dalla regia con attenti effetti luce. Le scene si susseguono a turno sia in un appartamento che nell’altro. Ci vivono due coppie. In una casa Paola e Francesco, lei di origini napoletane, commessa di una grande farmacia; lui meccanico nella sua officina, romano.

Nel tempo libero Paola ama vedere fiction, soprattutto quelle con Alessandro Borghi di cui è una grande fan. Francesco invece vorrebbe godersi le serate in pace mangiando un bel piatto di pasta, ma è costretto da Paola a stare a dieta perché è in sovrappeso. Aprono loro la scena con una buffissima e divertente gag.

Fabrizio e Marina lavorano spesso insieme, sono affiatati e l’interpretazione di una coppia sposata presa da bisticci, piccoli dispetti, occhiatacce e battute sarcastiche sembra essere un gioco da ragazzi. Danno vita a due personaggi schietti, veraci e diretti che sparano battute a raffica, spontanee e pungenti, soprattutto quando si trovano in imbarazzo o in situazioni difficili.

L’ altro appartamento è abitato da Gustavo e Isabel, entrambi attori, o almeno provano a vivere di questo mestiere. Gustavo riesce ad ottenere solo piccoli ruoli, Isabel ancora peggio, è sempre scartata all’ultimo da qualche rivale raccomandata. Così tirano avanti mantenuti dal padre di lei.

Gustavo è un simpatico inveterato fanfarone, un sognatore, convinto che prima o poi la fortuna lo bacerà e diventerà famoso. Segue teorie in base alle quali con il giusto atteggiamento mentale e una corretta predisposizione all’ottimismo si possa raggiungere ogni obiettivo. Peccato che lui lo faccia in maniera molto personale…

Isabel è più concreta, sull’orlo della depressione avendo ormai perso le speranze e anche il supporto finanziario del genitore. Più pragmatica, vuole cercare un lavoro, non senza difficoltà.

Sempre più coglieremo l’aspetto millantatore di Gustavo, che le spara sempre più grosse dicendosi apparso in innumerevoli film, di cui è stato solo una comparsa, e di conoscere grandi attori e registi coi quali avrebbe collaborato.

Approfitta della passione della vicina Paola per il cinema, che eccitata invita tutte le sere la coppia a cena nella speranza di incontrare anche il suo idolo Alessandro Borghi, a detta di Gustavo suo grande amico. Di questa situazione non è molto contenta l’onestà Isabel e ancora meno Francesco, che non solo si ritrova sempre questi ospiti invadenti a casa, ma essendo a dieta è costretto a vederli mangiare. Le due espressioni e le uscite pungenti sono esilaranti.

Risolto il problema della cena, Gustavo viene chiamato dalla sua manager a fare un provino con Paolo Sorrentino. Nei panni del personaggio che dovrà interpretare, Danilo è straordinario!

Dopo qualche giorno ad essere scelta come protagonista è Isabel, mentre Gustavo, di cui si comincia a dubitare delle doti recitative, viene scartato. In seguito sarà colto da una forma di invidia per il successo raggiunto da Isabel ad Hollywood e i suoi atteggiamenti incrineranno il rapporto con lei.

la stella di casaTra le due coppie si nota subito una certa differenza nella recitazione, aspetto piacevole che arricchisce lo spettacolo. Fabrizio, il tipico romano scocciato e stanco perché lavora tanto, ma anche particolarmente nervoso per la dieta, mangia di nascosto. Vorrebbe dormire e non avere a casa ospiti nottambuli, soprattutto Gustavo, che ha subito capito essere un fanfarone. Le sue espressioni, la mimica e le battute sono sempre divertenti, chi lo conosce sa di cosa parlo.

Marina, non da meno, dà sfogo alla sua napoletanità che accanto alla romanità di Fabrizio crea una miscela comica esplosiva, molto diretta, effervescente ma soprattutto naturale. Questo è il loro punto di forza.

Trasognante alla Eleonora Giorgi di “Borotalco”, si sorbisce tutte le fandonie raccontate da Danilo, che non può non ricordare sotto certi aspetti il Manuel Fantoni interpretato da Carlo Verdone nello stesso film. Esaltato da un successo che vive solo nei suoi sogni, riempie i vicini di fandonie sul mondo del cinema e sulle sue capacità artistiche.

Roberta, dolce e affascinante, è il personaggio più posato; chiaramente innamorata, comincia a rendersi conto che questa vita non la porterà a nulla e realizza sempre di più quanto il suo compagno sia immaturo e perdigiorno.

Anche questa coppia funziona molto bene in scena; Roberta manda giù tutte le esuberanze di Danilo, frenando i suoi eccessi e creando insieme dinamiche comiche ma anche molto realistiche.

la stella di casaAnche quando le due coppie si trovano insieme in scena funzionano piuttosto bene. Nei dialoghi ci sono molti riferimenti, più o meno velati, ad attori o a scene di film che arricchiscono la pièce. C’è anche nella commedia un turbinio di sentimenti: quelli che legano la coppia, la paura di crescere e di assumersi le responsabilità, di fallire e paradossalmente anche di riuscire, di perdere la persona amata, dei cambiamenti e della destabilizzazione che il successo può arrecare.

Seppure la commedia sia comica, non lesina piccole stoccate all’inebriante mondo del cinema. Si scorge a tratti un’aspra critica verso per come sfrutti le persone, sia inquinato dalle raccomandazioni o peggio dai compromessi forzati.

Viene messo alla berlina anche l’atteggiamento vanitoso di quegli attori poco dotati che si sentono arrivati solo per qualche modesta apparizione sullo schermo, o vagheggiano grandi ma infondate conoscenze nell’ambito cinematografico.

La critica è così ben confezionata e mascherata dalla comicità che potrebbe passare in secondo piano allo spettatore meno attento. Questo elemento, che ho molto gradito e che mi ha molto colpito, restituisce una commedia che infiocchetta la cruda realtà e rivela con un sorriso e senza peli sullo stomaco un mondo difficile.

Azzeccati i costumi, soprattutto i buffissimi pigiamoni della coppia di sempliciotti, o l’abito alla Raffaella Carrà di Danilo e quelli eleganti di Roberta. Le scene sono arricchite da proiezioni sul fondo che immortalano momenti di vita quotidiana all’esterno ampliando la percezione temporale. Piacevoli anche le musiche molte di Robin Williams.

Ottima scelta per una serata divertente con quattro attori capaci che sanno come divertire il pubblico ma anche toccarlo nell’intimo.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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