Giovanni Battista Origo continua a girare per i festival del cinema italiani con Gong!: dopo aver ottenuto il Premiere Film Award all’ultimo Cortinametraggio, il suo corto è stato infatti selezionato tra i finalisti per il Roma Tre Film Festival, in programma dal 7 al 13 maggio.
«Sono estremamente felice di poter presentare il mio ultimo lavoro anche in un evento come il Roma Tre Film Festival, proprio nella mia città natale – afferma il regista romano – Specie dopo aver ricevuto un riconoscimento da parte di una casa di distribuzione così prestigiosa: parlo della Premiere Film, che si occuperà adesso di distribuire il mio cortometraggio».
Gong! racconta la storia di Luigi ed Elsa, coppia di sessantenni della borghesia romana colta, istruiti e costantemente presenti agli eventi più mondani. Una sera Elsa, rientrando a casa, propone al marito di andare a uno spettacolo teatrale d’avanguardia che sta per iniziare, ma riceve come risposta un categorico rifiuto. Ne nasce una discussione dai toni surreali, che sgretola a poco a poco le fragili basi di un’esistenza fatta di chiacchiere vuote e che finisce per incentrarsi sulle ambizioni del loro unico figlio, da tutti soprannominato Jimmy. Peccato però che non riescano a ricordare il suo vero nome.
Dopo il film corale In bici senza sella e i cortometraggi La notte del professore e La Premiata Compagnia Mastrosimone (attualmente in distribuzione), Origo firma un’ironica critica a una certa classe sociale condita da un umorismo a tratti paradossale. Il suo corto, girato in bianco e nero interamente in piano-sequenza, può contare sulla forza di tre interpreti eccezionali come Antonio Catania, Benedetta Buccellato e Marco Bonadei, che danno vita a questa “allegra” famigliola.
«Gong! parla di una coppia di radical chic che, con ogni probabilità, avrà fatto anche il ’68, ma ora si ritrova sconfitta dall’ottusità di un sistema che le ha fatto perdere la propria identità – spiega il regista Origo, autore anche della sceneggiatura – Si tratta di individui che non si possono più definire rappresentanti di un certo periodo storico e che adesso sono svuotati anche come persone, tanto che non sanno neanche più come si chiama il loro figlio. Luigi ed Elsa ora sono capaci solo di parlare: parlano parlano ma in realtà non dicono mai niente, diventando in questo modo sempre meno intelligenti».
L’ispirazione per un lavoro del genere è arrivata da Karl Valentin, l’attore cabarettista che, nella prima metà del Novecento, criticava con intelligenza e graffiante ironia l’assetto della piccola e media borghesia di allora, colpendo attraverso la sua arte i paradossi di certe dinamiche sociali.
«Per questo corto ho deciso di giocare con il piano-sequenza, un esercizio di stile molto complesso che dà però unicità al lavoro – continua il regista – Sono stato fortunato perché ho potuto lavorare con degli attori capaci di sostenere uno sforzo del genere, muovendosi con naturalezza in uno spazio assolutamente diegetico e dando così vita a una sorta di flusso di coscienza, fatto di tante parole che alla fine però non portano a nulla. Non ci vedo niente di psicanalitico perché è tutto lì in superficie, inutilmente diretto».
La proiezione di Gong! al Roma Tre Film Festival si svolgerà il 12 maggio presso il Teatro Palladium di Roma.
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Ufficio Stampa: Lucia Mancini
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