Presentazione al Cinema Barberini di “La scuola romana delle risate”

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Ieri sera prima assoluta del documentario che racconta della comicità romana.

Nomi illustri hanno prestato la propria immagine nel ricordare la Roma sparita che ha ispirato tantissimi artisti nella rappresentazione di vizi, manie e virtù della città eterna, da

Carlo Verdone (narratore) a Claudia Gerini, passando per Corrado Guzzanti, Serena Dandini, Enrico Vanzina, Lillo, Massimiliano Bruno, Virginia Raffaele, Enrico Brignano, Anna Foglietta, Emanuela Fanelli, Ilenia Pastorelli e Zerocalcare.

Tutte sold-out le sale del Barberini ognuna introdotta dai protagonisti del documentario che hanno regalato al pubblico racconti anche inediti della loro vita connessa a questa città irripetibile.

Marco Spagnoli, il regista, ha presentato man mano tutti gli artisti in sala a cominciare da Carlo e Luca Verdone, Massimiliano Bruno, Tommaso Zanello Piotta e Francesco Santalucia.

Un documentario che esplora il teatro, il cinema e la televisione per arrivare al fumetto di Zerocalcare, senza trascurare la celebre ironia tutta romana che ha sempre saputo strappare una risata anche quando non c’era proprio da ridere.

Si rende, ovviamente, omaggio ai grandi maestri dell’intrattenimento romano come Ettore Petrolini, Alberto Sordi, Gigi Proietti, Aldo Fabrizi, Monica Vitti e Federico Fellini, che pur non essendo romano, ha saputo raccontare Roma forse meglio di chiunque altro.

Carlo Verdone racconta come è nata la sua partecipazione al documentario, girato proprio al cinema Barberini, dove era stato invitato per una semplice chiacchierata di un’oretta trasformatosi in un vero e proprio excursus sulla storia della comicità romana:

“non so come ho fatto a parlare ininterrottamente per più di due ore e con una lucidità sbalorditiva con tutte le gocce che prendo per dormire” ma alla fine, aggiunge, ne è uscita un’opera che ha un valore anche didattico.

Ha deliziato tutti i presenti con racconti legati ai suoi film leggendari da “Un sacco bello” a “Bianco, Rosso e Verdone” e ha rivelato che la maggior parte dei luoghi scelti per girare delle scene iconiche sono stati selezionati o per una certa importanza legata alla sua vita o perché gli ispiravano emozioni.

Ad esempio il palo della morte, collocato in un quartiere in costruzione e polveroso, rappresentava perfettamente la solitudine del bullo.

La famosa scena allo zoo con Marisol la ricollegava ad un fatto della sua infanzia quando si perse lui stesso.

Il pezzo di Via Garibaldi, dove Leo va via per prendere la corriera per Ladispoli, lo lega alla via che da bambino lo portava al Gianicolo di Pulcinella dove rimaneva ore incantato.

Anche Luca Verdone parla dello storico Bar Mariani, frequentato anche dalla Sora Lella, molto caro a lui e al fratello Carlo. Un crocevia tra Trastevere e Campo de Fiori che raccoglieva la più svariata umanità e che fu fonte essenziale di ispirazione per i tick e le manie poi rappresentate nei suoi film.

Tommaso Zanello Piotta e Francesco Santalucia hanno composto la colonna sonora del documentario, unendo il rap romano con le sonorità della musica folk, dell’organetto, della fisarmonica e delle chitarre. Che dire? Negli ultimi anni non sbagliano un colpo, un capolavoro dopo l’altro.

“Tu me piaci” è veramente una lettera d’amore per Roma, ma per noi del ViviRoma è e resterà un pezzo di cuore visto il ricordo che Piotta/Tommaso ha inserito per Massimo Marino: “ViviRoma by night, quante persone…penso a Massimetto e me piagne er core”

Tutte le altre tracce sono piene di poesia, c’è la versione di “Me ne andavo da quella Roma” uscita per il centenario della nascita di Remo Remotti e “Lode a Dio” brano con la voce del fratello di Piotta, scomparso prematuramente, uscito postumo.

Il film si chiude su Remo Remotti che è stato un grande osservatore di Roma, un pittore, poeta e artista a 360 gradi

Ora attendiamo la visione su RAI 3 in prima serata il 26 aprile

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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