Il murales dove Di Maio e Salvini si baciano “appassionatamente” fatto su un muro del centro storico di Roma poteva rappresentare solo l’infatuazione di un momento
Invece l’agenda politica ci racconta che l’unione tra Di Maio e Salvini sembra cosa più seria o forse sarebbe più giusto definirlo un “matrimonio d’interessi”, in questo caso reciproci.
Da parte dell’ex “bibbitaro” dello stadio San Paolo un buon compromesso per raggiungere l’agognato governo del Paese (ivi poltrona inclusa…) senza dover ricorrere allo smantellamento della regola dei due mandati con relativo malcontento della base grillina o, in alternativa, la condanna per Di Maio a trovarsi un nuovo lavoro al di fuori delle istituzioni!
Cosa diversa per Salvini che viene “graziato” da mister Bunga Bunga non si capisce bene con quali intenti oltre quello di non tornare a breve giro a nuove elezioni che dissanguerebbe probabilmente
le fila di Forza Italia…
A questo punto, fermo restando sia stato soddisfatto l’ego dei due capofila di M5s e Lega, la domanda che mi pongo è: come riusciranno a conciliare due programmi quasi diametralmente opposti soprattutto in certi punti come il reddito di cittadinanza, la flat tax il conflitto di interessi, l’immigrazione, il lavoro, i diritti civili? E, inoltre, come renderanno conto quelli della Lega ai propri elettori del nord e il M5s a quelli del sud?
Morale: Un’unione che chiede aiuto a un buon avvocato matrimonialista ancor prima di dire il fatidico “si”!
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