di Monica Refe
Un mega amarcord quello del regista messicano Alfonso Cuaron nel film ROMA che ha trionfato a Venezia, ha sbancato ai botteghini degli ultimi weekend di New York e Los Angeles, test degli imminenti Oscar 2018.
La pellicola è ora disponibile in Italia anche a Roma, ancora per pochi giorni fino a Natale, in poche e coraggiose sale, che andando contro la politica degli esercenti e distributori italiani, grazie alla distribuzione della Cineteca di Bologna, lo rendono fruibile prima ancora che approdi sulla piattaforma streaming Netflix.
Il film, ambientato nel quartiere piccoloborghese del regista a Città del Messico, è un premio meritatissimo da chi dimostra di amare il cinema. Non è un film nostalgico questo è il film di Curon e lui è sempre presente nel film usando a 360″ tutti gli strumenti della cinematografia: la fotografia l’uso piano sequenza, l’occhio della telecamera sempre presente con echi felliniani rintracciabilissimi nei campi lunghi alternati all’uso manifesto di stringere sugli ogggetti dell’arredamento del vissuto quotidiano diventa una esigenza del narrare fissata in 65mm quasi da pubblicitario e poi c’è il fascino indiscusso del b/n.
Non secondaria una storia forte, densa di colpi scena, mai un cedimento un impianto solido dato da una trama principale familiare e sullo sfondo le lotte sociali dei primi anni’70.
Un omaggio alle donne diverse eppure simili: donna è la domestica, la madre, la nonna, la ginecologa i personaggi positivi della storia sono donne, mentre gli uomini escono piuttosto malconci da questa sua visione piccoloborghese il cui cardine è un gineceo che sa fare squadra, se lasciate sole queste donne di Cuaron sanno rimboccarsi le maniche. La trama non si svela potremmo riassumerla in storie di abbandoni, ma sarebbe riduttivo il film merita di essere visto. Solo un paio di fotogrammi emblematici.
Il film si apre indugiando a lungo su una pozza di acqua torbida a supporto di una situazione familiare poco limpida e termina con l’acqua sempre nuova l’acqua del mare questa volta mai ferma mai uguale sempre in divenire come sono le sue donne anche nei film precedenti: “Y tu Mama tambien” ed il suo film “Gravity” con una splendida Sandra Bullock.
Una occasione ghiotta per vedere questo film omaggio al cinema, a Fellini, alle donne, nelle sale cinematografiche romane prima che venga ritirato e prima che se ne parli…alla Notte degli Oscar tra poche settimane a fine febbraio!
Ma al momento ancora nessuna certezza solo rumors!
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