In uscita “Il cuore rubato” il nuovo lavoro di Sasha Alessandra Carlesi
Una storia familiare fatta di abbandoni fisici e psicologici che portano due gemelle a cercare un amore insano altrove cadendo inevitabilmente in una dipendenza affettiva con conseguenze
devastanti.
Due gemelle profondamente diverse una bianca e una nera, fisicamente identiche ma caratterialmente opposte . Una madre distratta, concentrata su se stessa e convinta che l’unico modo di amare sia non far mancare materialmente nulla .
Un ragazzo narcisista e manipolatore a decretare la fine del rapporto tra le due sorelle che sarà causa di una grossa ferita che si andrà ad aggiungere alle precedenti.
Un uomo, un ispettore di polizia che già ha capito tutto…
“Il cuore rubato” è il nuovo cortometraggio scritto e diretto da Sasha Alessandra Carlesi, regista di origini toscane, autrice oltre che del lungometraggio “Le grida del silenzio” uscito nei cinema di tutta Italia nel 2018 e altri numerosi cortometraggi (tra gli altri “Rosa Blu”, “Stavolta tocca a me“ e l’ultimo premiatissimo “Il giardino dei sogni perduti”).
Come nei lavori precedenti di Sasha, resta inconfondibile il suo stile, la forza delle parole e delle immagini che cercano di andare a scandagliare il cuore dello spettatore e subdolamente inserirci i messaggi che desidera far passare.
Senza dimenticare l’oniricità e il sovrannaturale che da sempre contraddistingue le sue opere.
“Parlare del reale, tramite il surreale in grado di catturare l’attenzione di chi guarda, incuriosire” da sempre la sua filosofia.
A differenza degli altri lavori “Il cuore rubato” adotta una regia più classica, sfruttando zoom, carrelli lenti, una fotografia a tratti patinata, a tratti noir, ma comunque sempre a servizio della storia grazie anche alla versatilità di una macchina come l’Alexa LF della storica casa Arry e lenti anamorfiche Cooke.
Lunghi piani sequenza realizzato col ronin, panoramiche aeree realizzate grazie all’ausilio di un drone, si alternano a scene più ritmate: tagli rapidi e veloci a macchina fissa e battute quasi ad accavallarsi tra di loro. Il tutto quasi interamente raccontato da una voice off che legherà le immagini rendendo abbastanza chiara la risoluzione finale della storia estremamente drammatica ma non senza speranza.
La tematica che maggiormente si evince e che l’autrice vuole mettere in risalto:
La dipendenza affettiva.
La tematica che presumibilmente potrebbe colpire maggiormente lo spettatore:
Il suicidio giovanile, tema secondario all’interno del progetto ma alla fine non meno importante né tantomeno celato.
In rilievo l’interpretazione della giovane Martina Palladini nel doppio ruolo delle due gemelle identiche ma diametralmente opposte, la Bianca Clarissa, fragile e dolce alla ricerca della felicità, e la nera Noemi, arrabbiata e disillusa a tal punto di diventare cattiva. Una bella e difficile prova d’attrice per la giovane Palladini, sostenuta nella costruzione anche dai reparti attori coadiuvati dalla costumista Flavia Pinello nonché stilista internazionale in ascesa e gli esperti Roberta Tirocchi al trucco e Antonio Semonella alle acconciature.
Da sottolineare anche l’intensa interpretazione della nota Francesca Rettondini, attrice dalle grandissime potenzialità dettate soprattutto da una forte empatia e sensibilità interna che concernono più della indiscutibile tecnica credibilità ed emozione al personaggio di Alessandra, nel film la madre delle due gemelle.
Presente all’interno del corto anche il versatile attore Ciro Buono che abbiamo già visto nel lavoro precedente di Sasha, “Il giardino dei sogni perduti” che ha avuto e ancora adesso sta avendo molto successo nei festival nazionali grazie alla particolare regia, forza del testo interpretazione degli attori e bellezza della location ed un tema di cui non si finirà mai di discutere come quello dell’aborto.
In questo nuovo lavoro vedremo Ciro nelle vesti di uno scaltro ispettore di polizia, preciso, indagatore, dedito al suo lavoro ma al contempo esteta e dal look sopra le righe, apparentemente
anaffettivo ci sorprenderà nel momento in cui scopriremo in maniera sottile il suo cuore d’oro.
E poi una new entry nel panorama cinematografico. Selezionato tra centinaia di candidature raccolte tramite annunci diffusi tra i maggiori siti addetti ma soprattutto tramite le più importanti agenzie cinematografiche italiane, Luigi Cardone è stato scelto tra gli altri 30 giovani attori che avevano superato la prima selezione. Sorprende che Luigi fosse l’unico ad aver maturato fino a quel momento solo esperienze teatrali e pure conservare una naturalezza, morbidezza e intensità nel “piccolo” richiesto da certe inquadrature davanti alla macchina da presa e la precisione millimetrica nel ripetere movimento, sguardi, azioni e battute anche da un ciak all’altro. Sicuramente un attore su cui puntare non solo per il suo volto magnetico.
Altra citazione al grande dop che non ha bisogno di presentazione Nino Celeste che da grande professionista ha prestato i suoi servigi come un umile soldato affidandosi e cercando di comprendere perfettamente le idee della regista senza prevaricare ma semplicemente incorniciare le emozioni continuamente presenti e contrastanti della sceneggiatura.
Altre presenze storiche nei lavori di Sasha, il montatore Andrea D’Emilio e il musicista Massimiliano Lazzaretti.
Ultimo ma non meno importante il produttore esecutivo Giuseppe Milazzo Andreani, produttore che sta prendendo sempre più campo in progetti Italiani e internazionali sia dal punto di vista produttivo che anche distributivo, nonché direttore artistico di Saturnia Picture, società che ha prodotto “Il cuore rubato” assieme a Roswell Film e in collaborazione con Everglades.
Il film è stato girato quasi interamente a Ladispoli, dove sarà presentato a fine novembre e supportato logisticamente da Alessandra Fattoruso.
Al Link alcuni momenti del Backstage, realizzato da Fernanda Paola Arreaza e montato da Ciro Buono:
Foto di scena By Fernanda Paola Arreaza
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